Nuovo capitolo in casa Red Bull. Tra Jos Verstappen e Christian Horner continuano le bordate, e anche stavolta il pilota olandese, papà del tre volte campione del mondo Max non le manda dire al capo di suo figlio. Abbiamo rivisto proprio l’ex Benetton nel box della squadra di Milton Keynes nel corso della sessione di prove libere del Gp d’Austria, ma era già riapparso nel paddock di F1 a Monaco, pur senza avvicinarsi più di tanto.
Ricordiamo come tra Jos e il team principal britannico non scorra affatto buon sangue: in Bahrain i due sono quasi venuti alle mani, e dopo la gara vinta da Max, papà Verstappen ha scagliato un macigno contro Horner, dichiarando come la Red Bull, con lui ancora al comando della squadra, si sarebbe sfaldata con il passare dei mesi. Da lì quindi il rapporto è definitivamente crollato, con Christian che ha espressamente ordinato di non voler più l’olandese aggirarsi nel suo box.
F1, Red Bull: Jos Verstappen infuriato
Qui in Austria però le cose sono andate diversamente: Verstappen Senior è tornato nel garage e ci si aspettava anche una sorta di confronto pacificatore tra i due, ma così non è stato per diversi motivi. Jos infatti pare abbia rifiutato la stretta di mano dell’inglese, il quale è andato via stizzito e scuotendo la testa, ma dietro questo mancato gesto da parte dell’olandese ci sarebbe anche un motivo di fondo diverso da quello che vi abbiamo raccontato nel paragrafo precedente.
In questo weekend, come avviene da quando il Gp d’Austria è tornato in calendario dal 2014, ossia da quando la gara si svolge con la Red Bull proprietaria del circuito, va in scena anche la Legends Parade per intrattenere il pubblico. Tra i vari piloti a guidare ci sarebbe dovuto essere proprio Jos Verstappen, il quale avrebbe dovuto guidare la RB8 del 2012 campione del mondo con Vettel.
L’annuncio era stato fatto dall’azienda stessa, la quale ricordiamo è più che divisa per questioni politiche interne, ma che di fatto appoggia Christian Horner, il quale è il prediletto della parte thailandese, ossia colei che ha la maggioranza delle quote societarie. A parte questo comunque, Jos non ha voluto dare confidenza quindi al britannico, facendo eco alle parole pronunciate dopo il Bahrain e che vi abbiamo ricordato in precedenza.
F1, Red Bull: le accuse di Jos Verstappen
Ma qual è il motivo scatenante di questo ulteriore mancato “segno di pace”? Papà Verstappen accusa pesantemente il team principal della Red Bull, il quale avrebbe voluto limitare al massimo le riprese su Jos Verstappen durante la Legends Parade di questo weekend, un qualcosa che l’olandese è venuto a sapere soltanto da terzi e non dal britannico stesso.
“Negli ultimi giorni mi hanno detto che Horner abbia fatto di tutto pur di non farmi guidare durante la Legends Parade – ha detto Jos ai media olandesi presenti a Spielberg -. Mi sono chiesto il perché non me l’abbia detto in faccia, e credo che le cose non sarebbero dovute andare in questo, lo trovo molto deludente”.
Questo ha mandato quindi su tutte le furie Jos Verstappen, il quale con questi comportamenti, a torto o ragione (ricordiamo che la prima stecca pubblica l’ha tirata lui in Bahrain, nda) non mette certamente di buon umore e in una posizione facile il figlio, il quale ieri ha ribadito per l’ennesima volta come il suo futuro, quantomeno nel breve termine, sarà ancora legato alla Red Bull.
Jos però, non contento, ha rincarato ancora la dose: “Ci sarebbero dovute essere delle riprese durante la Legends Parade, anche con un drone, ma lui non voleva che io venissi inquadrato. Si può essere più infantili di così? Con lui ho chiuso definitivamente, pare di essere in una classe all’asilo. Per questo dunque ho rifiutato e non scenderò in pista, credo che questo dica molto dei comportamenti di Horner“.
E’ evidente come tutto l’affaire che ha colpito il britannico e la Red Bull a inizio anno non sia stato digerito in alcun modo da Jos Verstappen, il quale è sempre stato contro il team principal britannico e ha cercato di farlo fuori in ogni modo. Ormai non è più un mistero, ma il clima che si respira nel box quantomeno negli ultimi mesi è stato apparentemente distensivo. Il fatto che l’olandese arrivi dopo tanto tempo e crei ulteriori scombussolamenti, peraltro in casa della Red Bull, ecco, non fa certamente il gioco del team campione del mondo.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Red Bull Content Pool – F1Tv