La stagione dell’Aston Martin è stata sin qui decisamente deludente. Rispetto a quanto ci si aspettasse, considerando anche l’ottima campagna 2023, quantomeno nella prima parte, la squadra di Silverstone ha raccolto fino a questo momento soltanto 68 punti, dieci dei quali nell’ultima gara, proprio in Gran Bretagna, laddove sono stati introdotti degli aggiornamenti che hanno migliorato la competitività della monoposto.
Ci si attendeva che la AMR24 potesse in qualche modo riprendere la retta via dello scorso inizio mondiale, e invece il progressivo peggioramento della sua predecessora ha mantenuto il basso livello di competitività anche nell’attuale monoposto, non permettendo ad Alonso di lottare per il podio come invece avveniva costantemente nel primo periodo del mondiale concluso lo scorso novembre ad Abu Dhabi.
Andando a vedere i numeri della prima metà del campionato, la verdona è stabilmente quinta forza, anche se all’inizio riusciva anche a fare delle prestazioni migliori quantomeno della Mercedes, visto che la W15 sembrava essere nata molto male, un po’ come negli ultimi anni, salvo poi riprendersi nelle ultime settimane.
Aston Martin, un inizio peggiore del previsto
Nella parte centrale della prima metà di questa stagione, l’Aston Martin, eccezion fatta per il weekend del Canada ha raccolto davvero pochissimi punti, considerando qualche apparizione fugace dell’Alpine in top dieci e le buone prestazioni fornite da Racing Bulls e Haas, sempre in prima linea ad approfittare di un passaggio a vuoto da parte delle prime cinque squadre.
Effettivamente, quantomeno a inizio anno, abbiamo assistito a una divisione ben precisa delle forze in pista: Red Bull, Ferrari, McLaren, Mercedes e Aston Martin da una parte, tutte le altre dall’altra. Questo vuol dire che per le altre cinque squadre, ottenere punti è stato molto complicato, e solo qualche abbaglio di troppo di Stroll o di altri facenti parte dei top ha permesso ai vari Tsunoda e Hulkenberg di piazzarsi in una posizione valida per il punticino di turno.
La AMR24 dunque è stata praticamente una delusione: Alonso ha iniziato con il suo solito giochino di parole a manifestare il suo malcontento, capita sempre quando le cose non vanno come si aspetta, eppure ha comunque rinnovato quantomeno per i prossimi due anni con il team di Lawrence Stroll, a suo tempo Strulovich, in un momento nel quale è in atto una vera e propria rivoluzione a livello tecnico, con l’arrivo di Cardile e il sogno Newey sempre lì, coltivato di giorno in giorno.
Aston Martin, il compromesso per tornare competitivi
In molti dicevano come l’Aston Martin si sarebbe rifatta il look a Silverstone in occasione del Gp di casa. Seppur vero che i dieci punti conquistati da Alonso e Stroll siano frutto di un miglioramento sulla monoposto, la versione B tanto conclamata non è mai arrivata in Gran Bretagna, anzi, si è fatto anche un passo indietro per quel che concerne il fondo. L’aggiornamento della prima parte di campionato in Europa non ha sortito gli effetti sperati, si è andati dunque in un mix di soluzioni che adesso, continuando a portare novità, pare stiano dando benefici alle vetture di color verde.
Un qualcosa di simile lo ha fatto la Mercedes, la quale ha trovato un compromesso tra vecchio e nuovo pacchetto per far sì che la W15 riuscisse a giocarsi addirittura pole position e vittorie nelle ultime settimane, un qualcosa di impensabile a inizio anno, ma anche fino a un mese fa. La Ferrari stessa, anch’essa, potrebbe decidere di fare una sorta di ibrido nelle prossime settimane, in attesa di un ulteriore step in grado di correggere i problemi attuali.
L’Aston Martin dunque, in attesa di capire come sarà strutturata tecnicamente per il futuro, quando sarà anche il team ufficiale della nuova Honda, sta cercando di mettere delle pezze per chiudere al meglio questa stagione, e lo step di Silverstone sembra il primo passo verso una consolidata quinta posizione nel mondiale costruttori, anche perché la Mercedes, lontana 153 punti, sembra ormai irraggiungibile.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Aston Martin F1 Team