Max Verstappen è riuscito a mettere una pezza al weekend di F1 della Red Bull. Una Silverstone che poteva andare pure peggio se le due McLaren avessero massimizzato la prestazione nell’ultimo stinto di gara. La squadra campione del mondo con residenza a pochi chilometri dal tracciato britannico ha conquistato la seconda posizione grazie al talento dell’olandese e al lavoro svolto in pista da ingegneri, strateghi e meccanici. La RB20, vedendo un po’ l’andazzo della corsa, è stata per certi frangenti anche la terza forza durante la domenica.
Mercedes e McLaren infatti, a seconda del meteo e delle condizioni dell’asfalto erano più performanti, e per questo il risultato posto del tre volte campione vale praticamente come un successo. Anzi, Max ha rischiato davvero di vincere, avendo montato le hard nel finale anziché le soft, le quali si sono subito degradate dopo una manciata di giri. Insomma, più di così era difficile fare per il team di Milton Keynes. Chi ovviamente ha deluso è stato ancora una volta Sergio Perez, diciassettesimo al traguardo e anche lui “fregato” come Leclerc dalla pioggia mai arrivata nella prima parte di gara.
Questo però non giustifica l’ennesima brutta prestazione di Checo nel fine settimana, avendo buttato la sua gara in qualifica, quando si è insabbiato a Copse nel corso del Q1. Per il messicano, udite udite, soltanto quindici punti conquistati negli ultimi sei weekend di F1, Sprint Race comprese. Una situazione senza dubbio imbarazzante se paragonata al rendimento del compagno di squadra e che sta facendo pensare Horner e Marko in merito al futuro del pilota nativo di Guadalajara, che ricordiamo ha firmato proprio di recente un rinnovo biennale qualche settimane fa.
F1, Red Bull ringrazia Verstappen e viceversa
Come scritto in precedenza, la Red Bull deve ringraziare Verstappen, ma anche Max deve fare lo stesso con il team: ogni chiamata è stata azzeccata, le operazioni in pista sono state eccellenti e poi la guida dell’olandese, ma questa non è una novità, è stata impeccabile. Ad un certo punto sembrava che la RB20 non potesse raggiungere le prestazioni di Mercedes e McLaren, eppure il lavoro totale di squadra ha fatto sì che si riuscisse ad appianare certe mancanze.
“Sono molto soddisfatto delle nostre operazioni in pista – ha detto il campione olandese – . Credo che non potessimo fare di più, ma abbiamo preso le decisioni giuste nel momento giusto, così come il passaggio da intermedie a slick e viceversa. Sono molto contento di questo, ma non eravamo abbastanza veloci, perché Mercedes e McLaren ne avevano molto di più. In una giornata negativa, arrivare secondo è accettabile”.
Max però non ci sta e invia un monito alla Red Bull: “Dobbiamo trovare più prestazione per tornare costantemente in lotta, perché alcuni team sembra che ci abbiano sopravanzato. Il divario con Hamilton nell’ultimo stint era enorme, sono comunque riuscito a prendere Lando e ho chiuso a meno di due secondi da Lewis. Va bene così, non potevo fare di più. Prendendo le decisioni giuste però siamo riusciti ad ottenere il massimo risultato possibile”.
Christian Horner, team principal della Red Bull ad un certo punto pensava che meglio del quinto posto non fosse possibile fare, con una RB20 che ha faticato per gran parte della gara di Silverstone, accendendosi solo in determinate occasioni, come alla fine, quando le hard hanno fatto la differenza sulla monoposto di Verstappen. Il periodo della squadra campione del mondo, a livello puramente prestazionale, non sembra essere semplice, ma con un team così alle spalle e un pilota del genere alla guida, a Milton Keynes possono dormire sonni tranquilli
F1, Red Bull: assetto impreciso
A questo punto possiamo scendere in maggiori dettagli tecnici per realizzare un breve resoconto sulla scuderia austriaca nel dodicesimo round del campionato mondiale di F1 targato 2024. Come detto Red Bull non era la macchina più veloce in quel di Silverstone, né in gara, né probabilmente in qualifica. Durante il sabato, Verstappen ha danneggiato il fondo in un’escursione sulla ghiaia, per cui diversi punti di carico mancavano durante la sessione classificatoria. Tenendo certamente in considerazione questo aspetto, resta comunque il fatto che la RB20 non è stata ottimizzata a livello aerodinamico.
Proprio per tale ragione il talento olandese aveva un certo grado di sottosterzo nelle curve più veloci, specie alle Becketts per esempio. Nel complesso possiamo asserire con certezza che i bolidi austriaci non erano i più veloci in rettilineo, anche per via della scelta aerodinamica al retrotreno che però forniva una surplus di carico che poteva fare la differenza nelle curve più rapide. Piloti e tecnici hanno scelto una specifica di ala posteriore che produce un carico medio-alto carico. Inoltre il fondo della RB20 lavorare piuttosto bene. D’altronde, con McLaren, possiedono la miglior interazione aero-meccanica.
Nel complesso Red Bull possiede un range di set-up piuttosto ampio che gli mettere una messa a punto della vettura quasi sempre ottimale. Ecco perché la scuderia in testa alla classifica può sceglie diverse strade, senza avere l’obbligo come Ferrari verso un preciso compromesso. In gara, nel primo stint con la gomma media, Verstappen ha patito non poco il sottosterzo, poi risolto il incrementando l’incidenza dell’ala frontale di ben 4 click. Da lì in poi il comportamento della monoposto è migliorato gradualmente nonostante l’olandese si sia dovuto accontentare del secondo gradino del podio.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv