giovedì, Novembre 21, 2024

F1, ecco la certezza Ferrari per la stagione 2024…

E dunque, i più angoscianti incubi del tifoso di F1 Ferrari, compreso il sottoscritto, sono diventanti realtà a Silverstone. Per un curioso cortocircuito storico, il tempio della velocità inglese, dove si corse la prima gara di formula uno 74 anni or sono e dove la rossa colse la sua prima vittoria nella categoria (1951), è servito per certificare, ancora una volta, l’irrilevanza sportiva del glorioso marchio con il logo del Cavallino Rampante. Giusto a metà mondiale. E come da tradizione consolidata, almeno dal 2014. Non sappiamo se siano volati i proverbiali piatti nelle cucine di Maranello.

Ma il clima non deve essere dei migliori se Ferrari, con un comunicato striminzito di appena cinque righe, ci avvisa che Cardile se ne va. Grazie bla-bla-bla e tanti saluti.
E ci dice pure, in quelle cinque righe contate che il nostro, con effetto immediato, non riveste più alcun ruolo operativo. E addirittura Vasseur ricopre il suo ruolo ad interim. Cardile, padre della SF-23B e della SF-24, è colui che ci aveva spiegato, giusto qualche mese fa, che ormai il saltellamento delle auto con i modernissimi mezzi virtuali poteva essere evitato. Che le sospensioni andavano bene così e nessun cambiamento radicale.

Poi evidentemente dev’essere andato storto qualcosa con l’ultimo aggiornamento della monoposto. Difatti da 3 gran premi la SF-24 è diventata un catorcio e salta nelle curve veloci manco fosse un canguro. Cosa che fa rischiare ai piloti l’osso del collo o li costringe ad alzare il piede. Oppure ad alzare la monoposto dalla sede stradale. Il risultato è lo stesso: quarta, quinta forza conclamata e tanti saluti ai sogni di gloria, coltivati in inverno, sfioriti a metà estate. Ti viene da pensare facile che il saluto di Cardile, indirizzato verso papà Stroll, dipenda da questo clamoroso fallimento.

Ferrari F1

Può essere. Anche se la realtà è un poco più complicata. Cardile, da tradizione consolidata made in Maranello, non vuole essere il numero due di nessuno una volta arrivato in vetta alla piramide rossa. Si era già opposto all’arrivo eventuale di Newey, ora dopo il fallimentare sviluppo della SF-24 se ne va. E’ una curiosa prassi degli ingegneri di Via Abetone Inferiore 4 negli ultimi anni. Nonostante gli insuccessi, pensano di essere più bravi degli altri.

Eppure i freddi numeri dovrebbero essere alla base del successo o dell’insuccesso di un tecnico, in special modo di chi mette in pista monoposto. Vai veloce o più veloce sei bravo. Non ci riesci, non sei così bravo. Punto. Legando assieme le cose sull’affaire Cardile ti viene facile capire che, se lui se ne va, arriva Newey. Non sappiamo se sarà così, anche se ormai pure le pietre sanno di un pre-accordo fra Ferrari e Adrian.

Come dice Mario Donnini di Autosprint (vedi la puntata di Spit Stop), la Ferrari “da corsa” è come un ministero italiano. Burocratica, elefantiaca, guidata da logiche che spesso poco hanno a che fare con il risultato principale, potremmo dire la ragione esistenziale di una squadra di F1, cioè cercare di vincere. Semmai ha più a che fare con rendite di posizione e lotte di potere interne. Ci si potrebbero scrivere due romanzi pensando a cosa è diventata la rossa negli ultimi 15 anni.

Ferrari F1

Uno, sulle scuse che ogni volta a Maranello tirano fuori, senza dirci mai:“Scusate, abbiamo sbagliato”. Ed è un “tic” curioso e rivelatore di molte cose, di un certo modo di pensare, evidentemente fallace. L’altro libro, invece, appunto su ciò che succede nelle “cucine” della Rossa.Appunto, furibonde lotte fra bande, forse baruffe chiozzotte, per rivendicare il proprio pezzetto di potere. E poi pazienza se si perde in pista, l’importante è che io resti saldamente ancorato al mio ruolo e incarico. Tanto, male che vada, abbiamo comunque la paghetta annuale che ci elargisce la FIA/F1 per la nostra pura e semplice presenza al via dei gran premi. Cosa vuoi di più? Un Lucano?

E’ certo una brutta gatta da pelare quella che si trova fra le mani Fred che, detto per inciso, m’è piaciuto davvero poco nelle ultime uscite pubbliche. Sembra quasi un Binotto 2.0.Comunque senza Cardile, perlomeno ai vertici dei vari reparti questa diventa davvero, a tutti gli effetti, la Ferrari di Vasseur/Vigna/Elkann. E questo significa che anche tutta un’altra serie di scuse potrebbero essere pronte se si continuerà a perdere. Ora, va bene che la rossa è ormai percepita come un marchio di lusso e vende stradali come se non ci fosse un domani.

Tuttavia, prima o poi la “reputazione” che un marchio si fa influisce anche sulla percezione dei suoi prodotti. Soprattutto se quel marchio ha basato la propria storia sul vincere nelle competizioni in cui si è cimentato. Se continui a perdere, che senso ha continuare a chiamarti Ferrari? O, per essere più chiari: se continui a perdere, ha senso che tu stia in F1? Provocazione? Forse.

F1, Silverstone: Ferrari fa una figura pessima


Hamilton. Voto: 10

Complice una Mercedes competitiva, il nostro ha fatto tutto in modo perfetto e si è gustato una vittoria meritatissima e incredibile. A casa sua. Nel naufragio Ferrari e nella vittoria di un pilota che sarà ferrarista il prossimo anno, almeno il sapere che se tutti i “bolliti” fossero così sai che pietanze succulente, un poco rallegra!

Verstappen. Voto: 9 e mezzo

Il problema con Max è che non puoi mai darlo per spacciato. La sua da qualche gran premio non è la monoposto più veloce, eppure il nostro capitalizza in modo mostruoso. Anche a Silverstone ci poteva scappare il colpaccio. Che puoi dire a uno così? Devi solo applaudirlo.

Ferrari F1

McLaren. Voto: rimpianti

A proposito di “capitalizzare”. Ormai la MCL38 sembra la monoposto più completa e performante in ogni condizione. Poi vai a vedere i punti guadagnati/persi e ti mangi le mani. Se i nostri avessero portato a casa due o tre vittorie, facilmente alla loro portata, forse avremmo anche una classifica piloti con un Verstappen molto meno sicuro di arrivare al quarto titolo. Il team capitanato da Stella ad ora è, purtroppo, l’assicurazione sulla vita per Max e la Red Bull.

Perez. Voto: ci mancherà!

Neanche il tempo di rilassarsi un pochino dopo aver firmato il rinnovo del contratto, ed è subito finito sulla graticola per una serie di risultati imbarazzanti. E’ tutta responsabilità sua? Insomma… tendo a pensare che lui non sia ovviamente Verstappen, ma che tuttavia anche la RB20 sia abbastanza difficile da portare al limite. E lui quindi, si inghiaia e inguaia facilmente

Red Bull. Voto: insomma…

Ogni gara da qualche tempo a questa parte pensiamo debbano fare sfracelli… poi però non accade… vettura plafonata?

Leclerc. Voto: disperso

Anche lui, nel mare periglioso della Ferrari, si inabissa e si perde. Urge ritrovarlo presto.

Sainz. Voto: formichina

Nel disastro generale e con una monoposto che è quel che è, porta punti utili alla causa.

Cardile che se ne va. Voto: Auguri
Si fa per dire…

Ferrari. Voto: 2 meno meno

Ci sono poche certezze nella vita. Una di queste è che devi morire, un’altra che arrivati a metà mondiale Ferrari non ci capisce più niente con le proprie monoposto.

Ferrari F1



Wolff. Voto: volpone

Il nostro, sopratutto dopo le ultime due vittorie, non ha perso la speranza di portare Verstappen in Mercedes. Ci riuscirà? Chissà…

Haas. Voto: 7

Quando un team clienti, di solito nella parte bassa della classifica, comincia ad andare più veloce con la monoposto aggiornata e il tuo motore, allora devi davvero cominciare a preoccuparti. Tornano i canonici 14 giorni di pausa. Spero che alla Ferrari servano. Ma ne dubito…

Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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