Ferrari si aspetta un sabato importante. Tredicesimo round di F1 che deve necessariamente confermare il passo avanti osservato nella giornata di ieri. Le due rosse sono scese in pista con la nuova versione del fondo. Parliamo di una piccola modifica che però è parsa capace di sistemare le cose. C’è da dire che il layout del tracciato magiaro aiuta le due SF-24, abbastanza a proprio agio su questa tipologia di circuito dove il compromesso aero-meccanico non è complicato come su altre piste. Ragion per cui la finestra di messa a punto dell’auto è parsa più ampia.
Vetture italiana che hanno mostrato un bilanciamento di base costruito al simulatore molto buono. Resta da affinare ovviamente, anche in considerazione delle prove realizzare nelle Fp2 con alto carico di carburante a bordo. Scenario competitivo dove la vettura di Sainz ha mostrato un consumo gomma non in linea con le aspettative. Ragion per cui, prima della terza sessione di libere, andava presa una decisione sull’ala posteriore. La possibilità di cambiare l’incidenza era tra la papabile. Ultimi sessanta minuto prima delle qualifiche cruciali soprattuto per Charles Leclerc. Il monegasco ha commesso un errore fatale.
Leggerezza che gli è costata più di mezza sessione. Oggi dovrà recuperare il tempo perso e ottimizzare assieme alla squadra il set-up della numero 16. Il Cavallino Rampante è convinto di poter ben figurare qui a Budapest. Deve saperlo dimostrare però, perché le parole come sappiamo lasciano il tempo che trovano. Le possibilità di mettere assieme un fine settimana di F1 in condizione ci sono. La mira non è quella di vincere ma perlomeno mettersi nelle condizioni di lottare per il podio la domenica. Fp3 che sotto questo aspetto ci fornire ulteriore dettagli interessanti.
F1, GP Ungheria Fp3: Ferrari “cura” l’instabilità al retrotreno irrigidendo le sospensioni
Diamo un’occhiata alle condizioni meteorologiche quando la sessione sta per iniziare: 27,7°C la temperatura dell’aria, 39,9°C quella dell’asfalto. Umidità al 44%, 0,7 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante nord. A margine dei consueti controlli alla due vetture, power unit, trasmissione, impianto frenare e sistema ibrido, i due ferraristi sono a bordo delle SF-24. Casco ben allacciato in testa e pronti a scendere il pista. Arriva il segnale, bandiera verde: le due rosse abbandonano la pitlane magiara dopo qualche minuto. Per questo primo run il programma di lavoro prevede l’utilizzo delle Pirelli a banda rossa, le gomme Soft per intenderci.
Il cambio, come sempre, è settato sulla posizione GX position 3. Si cura l’attivazione delle mescole e poi si parte per il primo giro lanciato. Sainz mostra una guida abbastanza pulita senza spingere troppo. Peccato però che per tre quarti della tornata sia rallentato dal grande traffico. Nel mentre anche Leclerc si lancia ma arriva lungo alla prima curva ed è costretto ad alzare il piede. Carlos sceglie di effettuare due giri per raffreddare le gomme, proprio quando Charles torna a lanciarsi. A livello di handling il monegasco mette assieme un giro discreto ma come lo spagnolo prende parecchio traffico.
Bozzi fa sapere che il distacco più importante che prende nei confronti di Norris, primo nella classifica dei tempi in questo momento, si nota chiaramente in curva 5 e 8. Viene offerta ai ferraristi la possibilità di cambiare il carico sviluppabile all’anteriore. Leclerc rifiuta in quanto giudica la sua SF-24 ben bilanciata tra i due assi, mentre Carlos sceglie di punti di downforce un più all’avantreno. Nel frattempo arrivano diversi suggerimenti legati al differenziale e sistema frenante per ottimizzare il rendimento delle vetture specie nel secondo settore.
Nota a margine: ambedue le vetture denotano una leggera instabilità al posteriore in determinate curve rapide del tracciato. Si procede ora con il terzo tentativo sebbene le coperture abbiano oramai perso l’extra grip. Ulteriore dettaglio sui tempi: i due tentativi più rapidi della rossa sono arrivati con la mappatura del motore endotermico migliore: Engine 1. Benché il bilanciamento di base sembri ricalcare le sensazioni di ieri, oltre all’instabilità suddetti fa sempre presenza un eccesso di rotazione a centro curva.
Viene gestito abbastanza bene dai “due Carlo”, ma ovviamente da fastidio comunque. All’interno del garage arrivano alcune modifiche alla messa a punto. Cambi necessari per sistemare qualcosa che non va. Ci riferiamo al lavoro che i meccanici hanno fatto sulle barre anti rollio anteriori e posteriori. Lo scopo era quello di irrigidire la vettura. Uno step in più per garantire una maggiore stabilità nelle altre percorrenza. Effettuate le modifiche si torna a calcare l’asfalto con i medesimi set di pneumatici.
Mossa per saggiare il risultato delle variazioni nel medesimo contesto competitivo. Le due tornate realizzate dai piloti Ferrari portano un buon segnale. Le SF-24 sono apparse più stabili nelle curve ad alta velocità di percorrenza. Tuttavia resta da capire se tale scelta possa andare a limitare il rendimento nei tratti più guidati. Impossibile farlo al momento, anche perché le mescole erano parecchio usate. Lo faremo più tardi controllando la telemetria in determinati punti del tracciato.
F1, GP Ungheria Fp3: Ferrari fatica nel settore centrale
Ultimo stint per la Ferrari che torna in pista. Per questa sgambata viene montato su ambedue le rosse un treno di Soft nuove di trinca. L’obiettivo, nemmeno a dirlo, è quello di verificare la bontà delle correzioni apportate poco fa agli schemi sospensivi potendo godere dell’aderenza maggiore fornita dalle Pirelli cerchiate di rosso ancora intonse. I tentativi messi assieme dai pilota della rossa non mostrano problemi particolari. Nelle zone più rapide del tracciato si conferma una stabilità maggiore e tutto sommato il grip nei tratti guidati no sembra male.
Tuttavia dando un’occhiata alla classifica i crono ottenuti non fanno impazzire. Bozzi si apre in radio per sottolineare che Charles, in questo tentativo, perde terreno rispetto a Norris specie in curva 1 e 12. Per di più fa sapere che non ha trovato particolare feeling con questo set di gomme, dove l’anteriore sinistra gli ha dato qualche problema. Più criptico Sainz che si limita a ringraziare il suo ingegnere di pista senza scendere mei dettagli tecnici. La sensazione al momento non è ottimale. Pare infatti che due SF-24 siano buone a livello di bilanciamento ma comunque lente.
Il muretto italiano offre ai ferrasti la possibilità di realizzare un ultimo giro lanciato. Ipotesi che viene presa in considerazione e di riflesso effettuate dopo aver raffreddato le mescole. La sostanza delle cose non cambia però. Non possiamo certo dire che le due Ferrari abbiano mostrato particolari problemi. Al contrario una sorta di conferma a livello di bilancio possiamo darla. La rossa si comporta bene specie nel T1 ma il guadagno non è abbastanza per compensare le perdite nel secondo settore dove si beccano 3 decimi. Poco più di due ore per capire cosa fare…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv