Ferrari fa quello che può in Belgio, 14° appuntamento iridato che chiude la prima parte della stagione prima della sosta estiva. Come ogni anno è tempo di bilanci, anche se parziali. La stagione 2024 è completamente diversa dal precedente biennio, grazie alla convergenza prestazionale tra i quattro top team dovuta a molteplici fattori. La migliore comprensione delle monoposto ad effetto suolo, contestualmente al plafonamento prestazionale della Red Bull, ha consentito a Ferrari, McLaren e Mercedes di cogliere il successo con entrambi i piloti.
All’appello manca l’acuto di Sergio Perez che, dopo un avvio di mondiale promettente è letteralmente crollato, situazione che mette seriamente a rischio il suo futuro in Red Bull. Come ormai accade da diversi anni, Ferrari arriva all’ultima tappa prima della pausa con più incognite che certezze. Vasseur ha sottolineato tutti i numeri positivi della prima parte del campionato, messi a confronto rispetto alla scorsa campagna, nonostante le aspettative fossero diventate molto più alte a valle del Gran Premio di Monaco dominato in lungo e il largo dal ferrarista Charles Leclerc.
In effetti, il successo tra le stradine del Principato aveva alimentato ambizioni superiori anche al rendimento della monoposto italiana nelle prime sette gare. È vero che il trionfo di Sainz in Australia è stato perentorio quanto meritato, ma nelle restanti sei gare la SF-24 non aveva mai offerto la sensazione di poter lottare per la vittoria. Tuttavia va dato atto al dirigente nativo di Draveil che, sotto il suo mandato, la Ferrari è riuscita a migliorare notevolmente la propria media punti dopo la pausa estiva.
Inversione di tendenza mai avvenuta prendendo in considerazione le ultime dieci annate (ad eccezione della atipica stagione 2020, nda). Malgrado il flop dell’update che ha debuttato in Spagna, il numero uno della GES ha ammesso che la rossa ha sofferto sostanzialmente nelle medesime gare della scorsa stagione: Spagna, Inghilterra e Ungheria. Quello che doveva essere il package in grado di chiudere il gap con Red Bull e lottare gomito a gomito con McLaren non si è rivelato efficace in pista, causando in estrema sintesi un ritardo di 2 mesi rispetto alla concorrenza.
F1, Ferrari prepara il prossimo update
Uno dei passaggi più importanti della lunga intervista di Vasseur riguarda i prossimi aggiornamenti della SF-24. Frederic ha spiegato in modo molto chiaro che bisognerà stringere i denti. Ci sono infatti delle soluzioni in preparazione, una frase che si presta a un duplice scenario: gli uomini di Maranello stanno lavorando sulla modifica degli aggiornamenti rilasciati al Montmelò oppure su un aggiornamento totalmente nuovo? Il manager transalpino ha ammesso che la scelta di tornare alla specifica di Imola è stata condivisa in un meeting aziendale esteso.
Una sorta di decisione collegiale molto dolorosa in quanto è stato chiaro fin da subito che parecchio tempo è stato sprecato. Il rammarico è amplificato dal fatto che in questa stagione almeno il titolo costruttori è assolutamente alla portata, nonostante McLaren sembri ormai aver spiccato il volo. La riflessione da fare non riguarda solo i minori distacchi verso Red Bull rispetto al 2023, ma come sia possibile replicare il balzo prestazionale operato dal team di Woking che all’inizio della passata stagione arrancava nelle retrovie dello schieramento di partenza
F1, Ferrari: Newey e gli equilibri aziendali
L’esperto team principal del Cavallino Rampante ha la capacità di raccontare frottole con il sorriso? In particolare, Vasseur continua ad anteporre il gruppo rispetto alla capacità del singolo. Ma è evidente che, di fronte alla possibilità di ingaggiare Adrian Newey, il gruppo deve allinearsi al fuoriclasse del design. Secondo i principi basilari del management, il buon Fred non potrà mai ammettere questo concetto, in quanto un team principal funge anche da collante di una struttura costituita da circa mille risorse umane. Il francese ammette un turbamento dai rumor riportati dalla stampa.
Ci riferiamo al fatto che secondo molti un nutrito gruppo di ingegneri era in procinto di essere ingaggiato dalla scuderia di Maranello. Probabilmente Vasseur si riferisce alle presunte richieste avanzate da Adrian Newey, che prevedevano l’assunzione di un gruppo di fedelissimi del progettista inglese. Una notizia che poteva destabilizzare le persone che operano attualmente nella gestione sportiva e di cui il responsabile francese si sente orgoglioso per il loro operato negli ultimi dodici mesi. Questo passaggio è molto significativo in questo momento della stagione.
Lo è poiché fa comprendere che i “colletti bianchi” in Via Abetone Inferiore 4 continuano a essere fortemente condizionati da quanto riportato dai media. Una dinamica unica tra i team di F1 che nemmeno il dirigente transalpino riesce a schermare. Chi è al ponte di comando della Ferrari non può certo giustificare i mal di pancia degli ingegneri diretti, in relazione a notizie o semplici rumor, né mostrarsi indispettito perché questa è la normalità che deve accettare chi opera in uno dei brand conosciuti in ogni angolo della terra. Oneri e onori, perché funziona così da sempre se su indossa la divisa della rossa.
Anche Jean Todd fu annientato dalla stampa nei primi anni eppure il francese è divenuto il team principal più vincente della storia Ferrari. Per quanto riguarda i prossimi arrivi non ci sbottona e si conferma l’inizio dell’esperienza di Loic Serra. Dal suo ingresso a Maranello, Vasseur ha messo sotto contratto circa 60 figure professionali valide ma che non spostano in alto l’asticella della competitività. Non resta che aggrapparci alle famose cinque lettere del prossimo arrivo. Mister X, per intenderci…
Autore: Roberto Cecere
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv
