Ferrari sta cercando di rimediare in F1. Un contesto nel quale è scivolata in un imbuto tecnico nocivo dal quale non riesce ad uscire. Nasce tutto quanto dal Gran Premio di Spagna, dove gli aggiornamenti anticipati con grande sforzo non hanno prodotto il vantaggio sperato. Al contrario gli update hanno scatenato il bouncing e ristretto ancora di più la finestra di messa a punto della SF-24. Tanti i problemi della rossa che in maniera lenta e progressiva, i tecnici di Maranello stanno cercando di risolvere. Passo indietro in concomitanza con lo step in avanti eccezionale della McLaren.
Come anticipato nella nostra consueta anteprima dedicata alla Ferrari, il Cavallino Rampante si trova davanti ad una sfida davvero complicata. Questo considerando le difficoltà che la SF-24 ha mostrato nel fendere l’aria. Il livello di efficienza aerodinamica delle vettura italiana è buono ma di certo non all’altezza dei top competitor. Ecco perché gli aerodinamici sono spesso costretti a “sopportare” dei compromessi per abbassare il drag della rossa. Elemento che di riflesso complica la generazione del carico aerodinamico perché il fondo non è in grado di fornire il quantitativo di spinta verticale sufficiente.
Un grosso problema in quanto, specie in determinati layout dove “scendere a patti” a livello aero-meccanico è più difficile, Ferrari mostra il fianco alle sue debolezze. Il tutto considerando che all’interno della factory vige un certo caos. Un andirivieni di tecnici che nel bel mezzo della stagione di certo non aiuta. Il morale della truppa in questo momento non è al massimo, lo abbiamo potuto verificare di persona a Budapest. Idem questa mattina in Belgio. Ciononostante ci sono delle novità per la rossa. Parliamo di adattamenti al tracciato per massimizzare la performance.
F1, GP Belgio: Ferrari aggiorna la SF-24 per alzare le velocità di punta
La Ferrari si presenta a Spa-Francorchamps con una configurazione dell’ala da medio-basso carico aerodinamico inedita. Una nuova specifica che rappresenta la versione da minore downforce attualmente disponibile per la scuderia italiana. Non sarà pertanto ultimata quella da medio carico introdotta per la prima volta a Imola. La nuova specifica presenta un mainplane con una superficie alare minore nel suo complesso. Il concetto alla base è simile a quello della versione da medio carico vista in precedenza: la geometria del profilo principale è simile ma meno carica.
L’incidenza maggiore si trova nella parte centrale del profilo, mentre alle sue estremità viene ridotta al minimo per limitare il più possibile la resistenza indotta dalla deportanza. Anche il secondo flap è similare ma pure lui presenta un’incidenza minore. Nella zona centrale, inoltre, si osserva una riduzione locale della corda per incrementare ulteriormente le velocità di punta. L’obiettivo Ferrari è molto chiaro: massimizzare le velocità massime, costruendo il giro nel primo e nel terzo settore. Una scelta aggressiva da parte del team che decide di scaricare parecchio la monoposto.
Contesto che inevitabilmente andrà a penalizzare le zone più guidate del T2, dove in qualche modo il team dovrà limitare il più possibile le perdite suddette. Il compito però sarà molto difficile perché la spinta verticale necessaria per fornire le giuste velocità di percorrenza nel secondo settore va comunque trovava. Per questo si andrà a irrigidire ancora una volte le componenti sospensive penalizzando il grip meccanico alle basse velocità. Cercando di non irrigidire troppo le sospensioni Ferrari cercherà di abbassare la vettura per favorire la produzione di carico tramite il fondo.
Un fattore che come sappiamo comporta ulteriori problemi, poiché c’è un forte rischio di innescare il bouncing che può essere assai deleterio. Un setup che si prevede piuttosto complicato perché un cambiamento così significativo al posteriore dev’essere controbilanciato riducendo anche il carico sull’avantreno. Per questo anche l’ala anteriore è stata aggiornata per diminuire la downforce e ristabilire il bilanciamento. Un pacchetto completamente nuovo che dovrà essere validato e fatto funzionare con il resto delle novità che non avevano forniti i risultati attesi.
Autori e immagini: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabrega