Ferrari partiva dalla pole ma ha perso ancora. Pista di F1, quella belga, che ha messo sotto la lente di ingrandimento in problemi della rossa. Vince Mercedes, addirittura doppietta, con Oscar Piastri che completa il podio su McLaren. Quarto Leclerc, settimo Sainz. Iniziamo l’analisi parlando delle gomme disponibili alla partenza. Ovviamente tutti i team avevano diversi treni di Soft, in quanto la qualifica si è disputata sul bagnato. Le Red Bull e le Aston Martin erano le uniche ad avere un set di Hard in meno e uno in più di Medium.
Vedremo più tardi che, nel caso della scuderia di Milton Keynes, questa scelta era la più corretta. Leclerc aveva un treno di gomme Medie in più che però poi non ha usato. Per lo start la maggioranza due piloti ha preferito prendere il via con la mescola Medium, ritenendo la Soft troppo morbida. Ci si aspettava molto degrado e la Pirelli a banda rossa rischiava di andare troppo in difficoltà. Con il senno di poi, qualcuno avrebbe potuto usarla nello stint finale ma così non è stato.
F1, GP Belgio 1° stint: Hamilton frega la Ferrari grazie ad un passo migliore
Nei primi giri è stato subito chiaro che la Ferrari non aveva il passo per mantenere la prima posizione con la gomma media e la vettura carica di benzina. Pur avendo velocità massime buone, Leclerc non è riuscito a contrastare Hamilton che con la scia lo ha sopravanzato sul rettilineo del Kemmel. L’obiettivo per il team di Maranello era cercare di tenere in vita il più possibile il compound medio per gestire la gara sul lungo periodo. Dal box hanno riferito a Charles di curare al meglio le gomme, evitando alcuni micro-bloccaggi in curva.
Hamilton aveva più ritmo in questa fase della gara con la gomma Medium, ma ha dovuto faticare per creare un gap di sicurezza su Leclerc. Le temperature dell’asfalto erano sui 43°C, ma la W15 era in una buona finestra e Lewis riusciva comunque a fare buoni tempi. Il posteriore era ancora il principale limite, ma il bilanciamento nel complesso era buono. Hanno quindi previsto un piccolo cambiamento all’incidenza della front wing per aiutare il posteriore. Il primo a rientrare è stato Max Verstappen che è passato alle gomme Hard al giro 11. Al tornata successiva sono rientrati sia Hamilton che Perez.
Il britannico della Mercedes ha fatto rientro ai box per montare le Hard, in modo da neutralizzare un eventuale undercut di Leclerc che in quel momento si trovava a +2.1s. Il livello di degrado si è dimostrato minore di quanto ci si aspettasse. La pista aveva alcuni pezzi con il nuovo asfalto che nel corso del weekend si è gommato, anche grazie alle categorie minori, ma venerdì era ancora molto green. L’undercut doveva essere comunque abbastanza potente, anche considerando che l’attivazione delle gomme dure non richiedeva un lavoro eccessivo, visto il profilo di energia del circuito.
Perez è rientrato con Hamilton al giro 12 e ciò ha preoccupato non poco il muretto Ferrari. Avrebbero dovuto coprire il messicano, che in quel momento aveva un ritardo di +2.3s dal ferrarista, anche perché ha montato le gomme Medie per il secondo stint. Al giro successivo sono rientrati per coprire la Red Bull numero 11, riuscendo a mantenere la posizione all’uscita della corsia box. In Ferrari sono rimasti con il piano originale, passando dalla Medium alla Hard. Red Bull ha fatto tutto molto bene, anche se Perez non è riuscito a trovare quell’out-lap che potesse far funzionare l’undercut su Leclerc.
Il team ha montato un ulteriore set di gomme medie poiché sapevano che la seconda sosta sarebbe stata “obbligata”. Hanno quindi deciso di non smarcare subito la regola della doppia mescola. Sainz ha realizzato un run molto forte sulle Hard già nel primo stint, riuscendo ad allungare di molti giri la vita utile di questa gomma. È stato richiamato ai box al ventunesimo passaggio, in cui ha montato gli pneumatici medi, una scelta quasi obbligata per lo stint centrale. La Soft era troppo morbida e non si fidavano. Inoltre, difficilmente avrebbero avuto un buon ritmo con le rosse.
F1, GP Belgio 2° stint: Il ritmo Ferrari migliora con la Hard
La Ferrari ancora una volta ha lavorato molto meglio con la gomma Hard. Il gap da Hamilton si è leggermente accorciato e il ferrarista riusciva a stare maggiormente nella sua scia. Anche in questa fase dal box sono arrivate molte raccomandazioni riguardo alle gomme. Bozzi ha avvertito Leclerc di non raggiungere la saturazione della gomma in curva 18. Verstappen ha invece accusato diversi fastidi con le mescole più dure, un po’ come successo in Ungheria. L’olandese accusava del sottosterzo specialmente alla curva 13, di cui si è lamentato più volte.
Ha riferito di avere molte difficoltà con le gomme anteriori durante le fasi di frenata, in cui non aveva sufficiente stabilità. Di nuovo gli stessi problemi di altre gare, segno che ancora non hanno trovato una direzione per risolverli. Ricordiamo inoltre che qui la vettura montava la specifica vecchia di cofano motore, per cui di fatto è stato compiuto un passo indietro sugli aggiornamenti. Perez ha nuovamente pittato per togliersi dal traffico di Piastri, dietro al quale era bloccato. È rientrato al giro 22 per passare alla mescola Hard, con cui avrebbe quindi dovuto effettuare ulteriori 21 tornate.
Un numero fattibile se si considera che Sainz ne ha fatti 20 con la dura e con il pieno di carburante. In questo caso Ferrari non ha reagito subito. Non c’era un pericolo imminente e hanno allungato lo stint sulla Hard che stava funzionando bene. Prendendo in esame il grafico si nota come il gap relativo tra Hamilton e Leclerc sia rimasto pressoché costante lungo lo stint. Memori dello stint precedente, la Ferrari ha poi anticipato leggermente il pit stop per tentare l’undercut su Lewis, o perlomeno per avvicinarsi un po’ e limare il distacco con la sosta anticipata.
Il 7 volte campione del mondo è rientrato al giro successivo però, in modo da coprire la strategia della rossa. Il distacco è rimasto invariato anche dopo la sosta, per cui la Mercedes ha reagito bene. Verstappen ha pittato al passaggio 29. Dal box gli hanno ordinato di fare l’opposto rispetto a Russell, in modo da cercare di sopravanzarlo con un undercut, oppure con un overcut.
L’olandese ha montato ovviamente le gomme medie per l’ultimo stint, perché con le Hard avevano appunto sofferto troppo sovrasterzo. A quel punto Russell aveva due opzioni: fermarsi subito o cercare di allungare lo stint. Siccome nell’out-lap Verstappen era stato molto veloce, Russell sarebbe finito sicuramente dietro fermandosi al giro successivo. Gli strateghi Mercedes hanno quindi deciso di seguire la seconda tattica. In tal modo avrebbero potuto avvantaggiare l’ultimo stint e nel caso avrebbero potuto sfruttare eventuali Safety Car o Virtual Safety Car che gli avrebbero fatto risparmiare molto tempo.
L’idea più rischiosa era puntare ad arrivare in fondo per Russell. Avrebbe dovuto percorrere 34 giri con le dure, il che era molto improbabile, anche con una vettura più scarica. Norris si è fermato al giro successivo alla fermata di Verstappen ed è quindi rientrato in pista dietro all’olandese. La McLaren aveva molto passo venerdì, sia con le Medium che con le Soft. Ad oggi non sono riusciti a sfruttare il grande potenziale che avevano e per l’ennesima volta devono alzare bandiera bianca.
F1, GP Belgio 3° Stint: Il bouncing Ferrari torna ad aumentare
Lambiase ha cercato di caricare Verstappen che si trovava a 12 secondi dalla vetta. Gli hanno detto di portare calma durante tutta la gara, ma a questo punto non c’era più nulla da fare e di fatto è rimasto bloccato dietro a Leclerc. La scelta di montare un’ala da maggior carico non ha pagato per nulla. Pensavano di riuscire a recuperare posizioni in griglia anche con questa versione, ma sarebbe stato più opportuno usare la specifica con il bordo d’uscita tagliato. Un errore non da poco quello della Red Bull che ha buttato via un weekend. Il maggior carico ha favorito il grip sul bagnato durante la qualifica, sessione che però non porta punti.
Russell ha deciso di non pittare perché sentiva che il feeling con le gomme Hard era ancora molto buono. Col passare dei giri, ha spiegato poi l’inglese, il passo continuava a migliorare, per cui si è concretizzata l’idea dell’unico pit stop. Il minor degrado rilevato in pista ha portato tutti i team a rivalutare le strategie. Anche per questo in pochissimi hanno tentato l’unica sosta. Leclerc è stato scavalcato anche da Piastri nel corso dello stint conclusivo sulla Hard. Nonostante l’assetto scarico la Ferrari non ha dominato la classifica della speed trap.
L’obiettivo del setup era avere buone velocità di punta ma così non è stato. L’assetto non ha funzionato come sperato e il passo continua a mancare. In conclusione possiamo dire che la Ferrari aveva un passo molto competitivo solo nello stint centrale su gomma dura. C’è un motivo se verso la fine della gara le cose sono peggiorate, sia per Leclerc che per Sainz. Questo perché, con la vettura più leggera, aumentano le velocità di percorrenza delle curve più veloci e ciò produce un aumento del bouncing. Osservando il grafico e ricordando che la vettura più scarica di benzina si nota un fatto.
La Ferrari di Leclerc è riuscita a stare sui tempi di Piastri e Hamilton solo nei primissimi giri dello stint, quando la gomma era ancora fresca e un po’ più carica. Per essere chiari, la rossa non ha perso nulla quest’oggi a causa della strategia, anzi. La verità, come ha spiegato Leclerc, è sempre solo una: mancanza di passo gara. Il ritmo non è all’altezza rispetto al lavoro che stanno facendo gli altri team. Le cause sono varie: scarsa efficienza, utilizzo delle gomme non ottimale e messa a punto non centrata. Mercedes è stata imprendibile quest’oggi. Hanno vinto ben tre delle ultime quattro gare.
Il venerdì non avevano alcun bilanciamento e hanno effettuato diversi cambiamenti a livello meccanico, questo hanno riferito nel post-gara i due piloti. Di fatto, avevano preso una strada sbagliata con le sospensioni. Nel complesso ciò che sta funzionando in questo momento, specialmente in gara, è la bontà del balance tra curve lente, medie e veloci. Questa è la conseguenza più importante del lavoro di questi ultimi mesi. Peccato per la squalifica di Russell che di fatto rovina il fine settimana al team. Da quello appreso 1,5kg in meno sulla W15, al giro sono circa tre secondi di vantaggio alla fine della gara.
In ultimissima istanza diamo una rapida occhiata a un ulteriore grafica. L’immagine in alto ci offre la possibilità di confermare alcune cose. In ordine vediamo i piloti con il miglior passo gara nell’arco di tutta la corsa. Hamilton domina questa classifica, ma Piastri è a meno di un decimo. L’australiano si è acceso solamente nell’ultimo stint quando ormai era troppo tardi. McLaren ha letteralmente buttato via tutto quanto nel di buono potevano fare durante il fine settimana, sia nella qualifica di ieri che nella partenza di oggi.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv