F1: nella qualifica del Gran Premio di Ungheria, Ferrari cerca di migliorare il bilanciamento della vettura modenese, ma manca ancora prestazione per competere con McLaren e Red Bull. Sainz è il primo dei piloti in rosso, quarto a quasi mezzo secondo da Norris. Il team di Woking ha rispetto le attese della viglia con Lando che conquista la pole position davanti al compagno. Alle spalle delle McLaren, c’è Verstappen, terzo a 46 millesimi dal pilota di Bristol. Max ha patito le temperature un po’ più fredde della pista, lamentando mancanza di grip all’anteriore.
F1, T1: Ferrari migliore EOSS. Verstappen sovrasterza in uscita dalla 1
Il grafico sovrastante, relativo alla prestazione di Norris, Verstappen e Sainz, conferma il trend visto nella giornata di ieri. La SF-24 ha la velocità di punta migliore prima di affondare le staccate in tutti gli allunghi principali del T1. Inoltre, lo spagnolo posticipa l’input sul freno rispetto gli avversari, massimizzando la fase d’ingresso. Le prime due curve del tracciato ungherese sono medio lente e non impegnano i piloti nel gestire lo spostamento di carico. Questo ha favorito Sainz nel minimizzare le perdite a centro ed uscita curva, permettendo allo spagnolo di raggiungere il 100% del gas simultaneamente con gli avversari.
Nella prima piega invece, Verstappen subisce una preparazione imperfetta delle mescole, soffrendo di sovrasterzo in uscita. Anche alla 2 Sainz posticipa la staccata, raggiungendo una velocità minima di due km/h inferiore rispetto Norris, ma successivamente arriva al 100% del gas in ritardo. In uscita da questa lunga curva a sinistra, Verstappen gestisce meglio il retrotreno, ed il migliore in accelerazione. Norris invece conferma le doti di scorrevolezza della MCL38, che gli permette di portare una velocità maggiore in uscita dalla 3.
F1, T2: Ferrari massimizza la resa in ingresso. RB20 manca carico all’anteriore nel lento
Il terzo centrale della pista è il più veritiero in merito al bilanciamento delle monoposto. Il giudice in questo caso è il cronometro, che vede Norris dare 3 decimi a Verstappen e mezzo secondo a Sainz. Nella quarta piega del tracciato. Il campione del mondo mantiene la velocità media superiore, mentre Sainz paga un posteriore instabile in uscita, che lo costringe a ritardare la riapertura del gas. Lo spagnolo poi, mantiene il trend visto nel T1. La strategia scelta da Ferrari si sposta bene con il layout di questo circuito. Si tratta di massimizzare costantemente la fase di ingresso curva, andando a sacrificare l’uscita.
Così facendo, la rossa riesce a recuperare parte del terreno perso a causa del retrotreno instabile, che spesso produce sovrasterzo quando i piloti tornano sul gas. Ferrari, in generale, sfrutta la quasi completa assenza di rettilinei nei due terzi finali di pista, per non perdere eccessivamente negli allunghi. Per questo, anche alla 5 Sainz posticipa la staccata, recuperando parte del tempo perso nel transitorio dopo la 4. Come mostra il grafico del delta, il pilota di Madrid perde terreno in uscita.
In queste fasi, Norris fa una differenza enorme andando a sfruttare il buon bilanciamento della propria monoposto e recuperando il terreno lasciato nei rettilinei del primo settore. In curva 6, Carlos posticipa gioco forza il punto di corda, dopo aver massimizzato l’ingresso. In uscita lo spagnolo va più tardi sul gas e deve controllare del sovrasterzo alzando il piede. Verstappen e Norris invece hanno un rendimento molto simile, con l’olandese abile nel mantenere una percentuale media di gas superiore in uscita. Tuttavia, Max paga l’anteriore poco stabile in inserimento che non riesce a generare il carico necessario a bassa velocità.
Questo gli fa perdere 10 km/h a centro curva rispetto Norris, togliendogli la possibilità di firmare la pole position. Nel tratto successivo, composto da curve di medie velocità, Max sfrutta meglio il carico della RB20, mantenendo una velocità media superiore rispetto l’inglese alla 8. Nella nona piega del circuito magiaro invece, Carlos sbaglia l’impostazione portando, in questo caso, troppa velocità in ingresso. Spostano in avanti la fase di centro curva, il Ferrarista raggiunge il 100% del gas 30 metri dopo gli avversari ed è costretto a lasciare due decimi da qui a curva 11. Norris, invece, è migliore in trazione su Verstappen, il quale paga ancora una RB20 poco stabile in inserimento.
F1, T3: Verstappen e Norris migliorano l’handling. Max più efficace in trazione alla 14
Nelle ultime pieghe, Verstappen e Norris hanno migliorato notevolmente l’handling delle loro monoposto rispetto la giornata di ieri, non effettuando evidenti correzioni alla 12 ed alla 13. In curva 12, Sainz inizia la staccata circa 20 metri dopo e sposta in avanti il punto di velocità minima di 25 metri. Lo spagnolo guadagna molto in ingresso ma sacrifica l’uscita. Tuttavia, pare che Carlos abbiamo usufruito maggiormente dell’ausilio ibrido in trazione, ottenendo velocità di punta simili agli avversari prima della 13.
In accelerazione dopo la penultima curva, Verstappen è più incisivo rispetto Norris. L’inglese, che arriva più tardi al 100% del gas, ottiene una velocità identica al campione del mondo prima del rettilineo finale. Sainz invece subisce un posteriore non più in condizioni ottimali, che lo costringe ad effettuare qualche correzione e ad essere più conserviamo sul gas. Il pilota della Ferrari patisce del sovrasterzo anche in ingresso dell’ultima curva, dove ottiene la velocità minore al centro. Norris invece è più composto rispetto Max, ma il campione del mondo è comunque più efficace in trazione.
Autore e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo