Ferrari agguanta un 4° posto inatteso nel tredicesimo round della F1 2024. Lo fa con Leclerc che approfitta dello scontro tra Hamilton e Verstappen. Una magra consolazione, certo, anche se tagliare la bandiera a scacchi davanti al tre volte campione del mondo fa sempre piacere. Il tram di Maranello esce dell’Ungheria con la consapevolezza di aver fatto ancora troppo poco per migliorare. Ma purtroppo non c’è tempo nemmeno per pensarci, visto che tra 4 giorni si torna in pista a Spa-Francorchamps. Un tracciato che metterà maggiormente in difficoltà la scuderia italiana.
Grande plauso a McLaren che firma una grande doppietta a Budapest, trasformando in vittoria la prima fila ottenuta il sabato. Sebbene non siano mancate alcune complicazioni nella gestione dei piloti, le vetture di Woking hanno mostrato il passo più veloce nell’intero arco della corsa. Mercedes ha fornito segnali positivi con il redivivo Lewis Hamilton, non ancora sazio nella sua iperbolica carriera in F1: il terzo gradino di ieri per il britannico vale il suo duecentesimo podio personale. Chapeau a questo campione senza fine…
F1, GP Ungheria 1° stint: Ferrari consistente nella parte finale. Piastri il più veloce
Nella prima parte di gara i 6 piloti di testa hanno immediatamente messo dello spazio con il resto del gruppo, guidato dalle due Aston Martin. I piloti del team di Silverstone erano in difficoltà nel gestire il degrado sulle gomme Soft. Alonso e Stroll, giravano un secondo più lenti del duo McLaren, trovandosi costretti ad anticipale di molto la prima sosta. In casa Ferrari Leclerc è stato più conservativo sulle gomme ad inizio stint, fattore che gli ha permesso di allungare la sua prima parte della gara. Il monegasco girava nel complesso 2 decimi più veloce rispetto al compagno.
Charles ha mostrati un passo consistente tra il 15° ed il 22° passaggio. Sainz è l’unico tra i pilori di testa ad avere un degrado negativo, figlio di una fase inziale più lenta. Nella parte finale dello stint, però, Carlos è parso più in difficoltà con le gomme alzando i tempi tra i piloti di testa. Piastri è invece il più rapido di tuti. Il giovane australiano, dopo aver superato al via il suo compagno mostra il degrado minore (linea arancione scuro). Norris ha innalzato il lap time principalmente dopo la nona tornata, quando ha sofferto un’improvviso decadimento prestazionale delle gomme.
Nella prima parte della corsa Verstappen continuava a lamentare problemi col bilanciamento della monoposto. Max pagava sottosterzo in inserimento e peccava nella fase di frenata; trend che abbiamo visto in tutto questo weekend. A fine stint il pilota di Hasselt riporta un degrado medio di 250 millesimi per giro, contro i soli 85 millesimi del vincitore Piastri. Mercedes ha sfruttato solamente l’unica freccia a disposizione Hamilton. Il passo del 7 volte campione del mondo ha permesso di allargare giro dopo giro il margine su Leclerc. Lewis girava mediamente 3 decimi più veloce rispetto al monegasco.
F1, GP Ungheria 2° stint: Ferrari vola con le Hard, degrado contenuto per Sainz
Proprio Lewis ha aperto le danze dei pit stop provando un undercut su Verstappen che lo sopravanzava di 1.9 secondi. Hamilton, nei primi giri con gomma Hard, ha imposto un passo simile ai due piloti McLaren per poi pagare il consumo eccessivo. Come si nota dal grafico a seguire il britannico mostra l’usura peggiore, quantificata in circa 8 decimi al giro. Questo, anche il tempo medio sullo stint è simile a quello tenuto dalle McLaren. Il passo di Leclerc con la Pirelli cerchiata di bianco è il migliore tra i piloti di testa. Il ferrarista è molto veloce particolarmente nella parte centrale del suo stint.
Anche per Charles vale un discorso simile a quanto fatto per Hamilton però. Il pilota della Ferrari ha spinto troppo nella prima parte subendo un vistoso innalzamento dei tempi poco prima della sosta. Sainz è più lento del compagno a causa di un inizio più conservativo. Come si osserva, infatti, la linea tratteggiata scuro relativa allo spagnolo sta sopra le altre ad inizio stint, per poi essere inferiore a tutte alla fine. L’essere più conservativo nei primi giri ha concesso sì a Carlos di ridurre notevolmente il degrado essendo però più lento del compagno di squadra.
Verstappen ha un ritmo ottimo nei primi giri, ma la sua rimonta è stata fermata dalla presenza di Hamilton che di fatto ha recitato il ruolo di tappo in questo frangente. Fattore che ha obbligato Max ad allungare lo stint centrale per poi sfruttare una gomma più fresca degli avversari nella parte finale. Piastri e Norris hanno messo assieme una fase centrale della corsa pressoché identica. I piloti della McLaren, oltre a girare con lo stesso tempo, riportano uno deterioramento degli pneumatici molto simile. Oscar è stato più veloce nella prima parte, ma ha subito il riavvicinamento del compagno prima del pit stop.
F1, Analisi terzo stint: McLaren più veloce. L’incidente nega il podio a Verstappen
L’ultima parte di gara è iniziata con la sosta in contemporanea di Hamilton e Leclerc, obbligati ad effettuare uno stint finale di 30 giri. Charles ha montato la gomma media usata, non avendo più Hard a disposizione. Questo lo ha messo ancora di più in difficoltà, costringendolo a realizzare dei tempi in media di 7 decimi e mezzo più alti rispetto a quelli di Hamilton. Per quando riguarda l’usura, invece, il monegasco è stato abile nel gestire le gomme, limitandone il consumo tra inizio e fine stint. Verstappen ha mantenuto un buon passo particolarmente nella prima parte del terzo stint.
L’olandese però, dopo lo scontro con Hamilton non è stato più capace di riprendere il suo ritmo, perdendo anche la possibilità di attaccare Leclerc. Tuttavia Max ha girato solo 3 decimi più lento di Piastri e non è stato abile nel contenere il degrado. In casa McLaren hanno deciso di fermare prima Norris per proteggerlo dall’eventuale riavvicinamento di Hamilton. A causa di questa decisione, Piastri si è ritrovato alle spalle del compagno dopo la sosta. L’undercut di Norris era del tutto involontario per la scuderia e proprio per questo è stata restituita la posizione all’australiano.
Nel complesso, le due vetture di Woking hanno mantenuto il ritmo migliore anche nell’ultima parte di gara, con un passo costantemente attorno al 82,3 secondi. Tirando le somme, forse, Ferrari ha mostrato un piccolo passo avanti rispetto quanto si era visto di recente. Molto buono il rendimento con la gomma dura nella parte centrale della corsa, dove le rosse sono state per alcune tornate più veloci di tutti gli avversari. Ma il vertice della categoria firmato McLaren è ancora molto distante. Servirà correggere la SF-24 per renderla più stabile e prestazionale quanto prima…
Autore e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo