Ferrari in F1 sta facendo quello che riesce. Una stagione per certi versi assurda. La rossa era partita forte. Non era al livello della Red Bull ma era abbastanza vicina. E sopratutto, facendo un paragone con l’annata precedente, il gap verso la scuderia campione del mondo in carica era nettamente minore. Il Cavallino Rampante pareva rinvigorito, perché il gruppo di lavoro in pista non sbagliava, le strategia non sembrava finalmente un problema, la SF-24 scendeva in pista ed era subito bilanciata mostrando una correlazione con il simulatore ottimale e, per finire, il tema aggiornamenti appariva rapido ed efficiente.
Tutto questo sino al Gran Premio di Monaco dove l’acuto di Charles Leclerc, a casa sua tra le stradine del Principato, assumeva le sembianze di un trampolino di lancio verso la gloria. All’interno di tale contesto pure gli altri non stavano di certo a guardare. Sebbene Red Bull, sorniona e attendista, era abbastanza sicura di poter rimpinguare la collezione di trofei, Ferrari e sopratutto McLaren si facevano minacciosamente sotto. Il team di Woking è stato parecchio bravo a livello tecnico, perché l’ulteriore salto in avanti realizzato a Imola ha chiarito un fatto: la MCL38 poteva vincere le gare se ottimizzata a dovere.
Poi, come se non bastasse, pure Mercedes è riuscita a sistemare le cose. La nuova sospensione posteriore a schema push-rod ha fatto ammattire il reparto dedicato alla dinamica del veicolo. Stesso discorso per gli aerodinamici che in F1 non riuscivano a centrare il corretto punto di lavoro del fondo, macro componente essenziale per la generazione di un carico pulito in questa era delle wing car. Poi, un po’ all’improvviso, per il team di Brackely la pletora di numeri buttati a casaccio sui tavoli di lavoro all’interno della fabbrica ha mostrato un senso.
Proprio sul più bello Ferrari ha mollato il colpo. Ha perso la bandolo tecnico e tutto, come si suol dire in questi casi è andato a farsi friggere. Un classico dei nostri tempi perché lo scenario appena descritto accompagna la rossa da tempo immemore oramai. Questo è. Ieri Ferrari ha raccolto un podio con Leclerc. Un buon risultato tenendo presente che Spa-Francorchamps assieme a Monza sono le due piste più ostiche per la SF-24. Per questo partire addirittura dalla pole e salire sul terzo gradino del podio, in ambedue i casi grazie alle defezioni altrui, va comunque accettato con una certa felicità.
F1, Ferrari soffre e prova ad accelerare il programma sugli upgrade
L’analisi del Belgio per la rossa è presto fatta. Il passo non era abbastanza buono per vincere. La configurazione scelta non era ottimale, o meglio lo era per quello che può offrire la SF-24 in questo momento ma non non sufficiente per portare a casa la vittoria. Ferrari ha scelto di massimizzare le velocità di punta conscia di un suo grande limite: la resistenza all’avanzamento. Lo ha fatto perché nel percorso che si srotola tra i boschi delle Ardenne non andare forte in rettilineo è troppo limitante. Il team ha prodotto un’ala specifica a carico ridotto che con ogni probabilità rivedremo a settembre in Italia, nel tempio della velocità.
Il fattore critico riguarda proprio questo aspetto, perché massimizzare le top speed con una specifica che prevede una bassa downforce ed essere sverniciati da Mercedes e McLaren con estrema facilità non è poi così bello. D’accordo, Verstappen è rimasto dietro, ma la sua Red Bull montava la versione da medio carico. Se fosse passato pure lui apriti cielo. Per il resto c’è la questione gomme. Ferrari ha fatto un passo avanti nella gestione in qualifica. Così pare, anche se il solo Charles ci è riuscito in Q3 ottimizzando l’outlap. Al contrario il compagno di squadra ha sofferto parecchio.
Quindi non sappiamo se parlare di passo in avanti sia corretto o no. Senza dubbio, almeno a livello tattico, la scelta di usare il treno di Pirelli a banda verde nuovo di pacca nell’ultimo tentativo in qualifica ha pagato per Leclerc. Attendiamo pertanto ulteriori verifiche da questo punto di vista. Idem per la gara, in quanto sulla gomma Hard la rossa è andata molto bene nello stint centrale, mentre sulla media non riusciva a trovare il ritmo ideale. Anche per questo Hamilton è passato in testa facile alla tornata numero 3, potendo capeggiare il groppone senza mai essere attaccato dal monegasco.
Sugli pneumatici Hard c’è un ulteriore riflessione da fare. Nel terzo stint le vetture sono più leggere e pertanto, come un quantitativo via via minore di carburante le velocità di percorrenza in curva aumentano, in quanto la necessità di gestire le mescole è minore. Contesto che Ferrari ha sofferto perché portare più velocità in curva ha fatto riaffiorare il tedioso saltellamento aerodinamico. Bouncing che ha limitato il rendimento delle mescola cerchiata di bianco, ha sepolto le poche velleità di vittoria e, assieme agli altri fattori di cui sopra, ha concorso al sorpasso di Oscar Piastri.
In F1 qualsiasi gesto realizzato è preceduto da una motivazione ben precisa, giusta o sbaglia che sia. Il tutto considerando che, nella massima categoria del motorsport, più spesso di quanto si pensi queste decisioni vengono prese nell’ordine di pochissimi secondi. L’insieme di tutti questi gesti preceduti dai motivi per i quali si effettuano le scelte, non sono altro che la vita nel motorsport. Trovare un senso a tutto questo non sempre risulta facile. Le tempistiche striminzite sommate alle difficoltà possono fare perdere la logica in pochi istanti.
A fronte di questo smarrimento, scaricare lo stress e fermarsi un attimo pare quanto mai necessario. Per questo le vacanze appena iniziate servono. Il tempo di “rilassare” le meningi è arrivato. L’ultima considerazione dello scritto riguarda gli aggiornamenti. Secondo le nostre informazioni, da tempo Ferrari sta lavorando per sfornare ulteriori update. Resta da capire come e in che area della vettura. In questo caso la notizia riguarda la tempistica. A quanto pare, infatti, l’obiettivo sarebbe quello di presentasi alla ripresa del mondiale, al Gran Premio d’Olanda per intenderci, con alcuni update che potrebbero (si spera) migliorare il rendimento della SF-24.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv