Prima giornata di prove libere che toglie ogni dubbio: McLaren c’è, ed è una macchina da guerra che si aggiudica senza troppi sforzi le prime due posizioni e che punta a sfruttare al massimo il bellissimo circuito di Spa-Francochamp per ottenere nuove conferme. Contrariamente alle aspettative di inizio campionato, la scuderia capeggiata da Andrea Stella macina punti su punti e sogna in grande. Complice anche una Ferrari scarica e destabilizzata, senza riferimenti concreti se non un nome di tutto rispetto e un Verstappen un pelo claudicante nelle ultime prove (e pensate quando non lo è!).
Va da sé che la prima posizione resti comunque lontana per Max, quando ci si trova davanti una Red Bull che ha cominciato con il piglio della dominatrice, come aveva finito il 2023, anche se poi è arrivata l’inattesa flessione sommata allo step competitivo della McLaren, in grande spolvero, oramai divenuta in poco tempo il riferimento tecnico per tutti. E difatti nel team di Woking si respira un’aria ottimistica. Forse un po’ troppo? Crediamo di no… in quanto la scuderia britannica sa tenere i piedi per terra sebbene sia conscia dell’occasi che stringe tra le mani.
D’altronde la Ferrari insegna: il minimo passo falso può distruggere i progressi raggiunti negli ultimi mesi. La tensione interna che serpeggia all’interno della scuderia è innegabile, ma continua ad essere magistralmente coperta a ogni intervista. O quasi. Perché un conto è recitare il ruolo di sfidanti, un altro è risultare in maniera costante in lotta per qualcosa di importante. Una vetta a cui gli uomini papaya non sono ancora abituati. Ed è ciò che, almeno in parte, sembra trapelare dai piloti della compagine inglese, a partire dal Norris. “Probabilmente io mi sento più rilassato di quanto non lo sia mai stato”.
Le sue parole alla vigilia delle libere sembrano celare una certa apprensione. Ce lo dimostra lui stesso al termine delle Fp2 dove cade la maschera. Nonostante l’ottimo tempo in pista, 1:42.260, il pilota inglese non nasconde una certa inquietudine e insoddisfazione: “per il momento stiamo andando bene, ma siamo tutti attaccati. La Red Bull sembra molto vicina”, dichiara Lando ai microfoni che poi aggiunge: “Non mi sono sentito completamente a mio agio con la vettura, c’è ancora del lavoro da fare per farmi sentire meglio. Ci sono aspetti da migliorare. Spero di trovare ancora più ritmo nelle Fp3“.
La vettura numero 4 non ha risposto alla perfezione anche se molto competitiva. Un Norris che si è visto di recente catapultare tra le prime posizioni senza quasi avere avuto il tempo di metabolizzare l’accaduto, dopo diversi anni difficili in McLaren. Lui stesso si è reso protagonista di un particolare siparietto che non ha lasciato indifferente nessuno durante la il Gran Premio di Ungheria, nel quale i tecnici di Woking quasi imploravano il pilota britannico di lasciar spazio al suo compagno di squadra. E così, con malcelata frustrazione, Lando si è lasciato superare al terzultimo giro da Piastri.
Oscar che poteva festeggiare la sua prima vittoria in F1. Il talento c’è, e si vede, e Norris deve essere bravo a non montarsi la testa? Forse è proprio l’attitudine quel tassello che manca alla squadra per vincere con continuità e l’occasione di dimostrarla si presenta proprio in questo circuito. Arrivata la notizia d’oro che ha fatto gongolare non pochi tifosi (penalità di dieci posizioni data a Max Verstappen per omologazione quinta PU), la scuderia britannica ha l’ennesima possibilità per dimostrare quanto vale e strappare qualche altro punto nella corsa verso la vetta.
F1, McLaren:
McLaren ha portato un’ala da medio-basso carico per cercare di trovare il miglior compromesso a livello di spinta verticale tra il settore centrale e gli altri due tratti della pista belga. La distribuzione della downforce è molto centrale se osserviamo la superficie del mainplain. Per tale ragione la corda del profilo principale ha un picco massimo attorno alla mezzaria dell’elemento. In questo modo si è potuto disegnare il profilo di conseguenza, scaricando gli estremi per poi generare una resistenza indotta minore. Risulta inoltre interessante il secondo profilo, quello dell’ala mobile.
Su questa componente le varie scuderie di F1 lavorano molto per ridurre la resistenza. Questo poiché, sebbene il profilo in questione abbia superficie alare più piccola, essendo mobile si può migliorare notevolmente l’efficienza globale dell’ala. Come per Ferrari, anche i tecnici della McLaren hanno implementato un nolder lungo tutto il bordo d’uscita del profilo. Nella sua mezzaria fa presenza un piccolo taglio per permettere di incrementare leggermente le velocità di punta. Questi piccoli accorgimenti sono molto utili per riuscire a generare delle downforce in modo più efficiente.
Le wing tips sono curvate verso il basso, cosa che non accade sull’ala della Ferrari SF-24 analizzata nella mattina odierna. Questo “accorgimento” dovrebbe aiutare non poco a ridurre ulteriormente l’intensità dei così detti vortici d’estremità. Ci riferiamo a una precisa soluzione che la storica scuderia britannica ha scelto di accostare alla nuova versione della beam-wing. Piccolo profilo molto importante nella generazione del carico aerodinamico che, in questo caso, semplicemente, prevede un unico profilo invece dei due canonici per abbassare la resistenza all’avanzamento.
Il gruppo tecnico della McLaren capeggiato da Andrea Stella, infatti, ha deciso di lasciare il primo dei due profili andando peraltro a cambiare il suo grado di camber. In questo modo resta comunque il prolungamento virtuale del diffusore che risulta un modo molto efficace per aumentare la spinta verticale derivante dal fondo della monoposto. Parliamo quindi di un carico che è anche abbastanza pulito e prevedibile che di riflesso va a migliorare l’aderenza complessiva e l’efficienza aerodinamica della MCL38.
Autore: Elisa Cuboni – Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: McLaren F1 – F1Tv
