McLaren ha raggiunto un risultato inseguito da diverse gara in F1. La vittoria in Ungheria, è la conferma che il lavoro svolto da un anno a questa parte ha portato la vettura di Woking ad un livello eccellente. Sebbene non siano mancati i soliti malumori a livello strategico, dati alla mano, il ritmo imposto da Piastri e Norris a Budapest era inarrivabile per il resto del gruppo. Sono diventati i nuovi cannibali? È sicuramente presto per dirlo ma la rotta imposta pare quella corretta. Senza sosta ecco il Gran Premio del Belgio dove un esame importante aspetta la scuderia britannica.
Indubbiamente un’altra occasione d’oro per McLaren, alla ricerca di conferme per capire il suo reale valore. Nell’iconica pista di Spa-Francorchamps, torna ad essere fondamentale l’efficienza. Il team inglese sceglierà un assetto con minor carico aerodinamico per recuperare velocità in fondo al dritto. Le due MCL38, nel weekend appena trascorso dove la downforce installata sulla vettura era medio alta faticavano in fondo al dritto. Al contrario, in piste da media-basso carico come Miami le velocità di punta sciorinate erano tra le migliori del gruppo.
In generale, scaricare la monoposto dovrebbe aiutare quasi “naturalmente” la performance in fondo ai rettilinei. A Spa tutti i team scelgono delle impostazioni da medio basso carico. In questo caso McLaren potrebbe optare tra due scelte. La prima si tratta di un’ala posteriore più carica utilizzata in Austria. La seconda invece, riguarda una specifica più scarica usata a Silverstone “aggiustata” la beam-wing. Ricordiamo che sebbene il tratti full-gas predominano in Belgio, sono presenti curve come Eau Rouge o Pouhon, dove viene esaltata la downforce che la vettura riesce ad esprimere.
Normalmente, come abbiamo visto tra Gran Bretagna e Ungheria, la McLaren costruisce la messa a punto iniziando ad ottimizzare le curve ad alta velocità, dove al momento sono i più forti. Nemmeno la Red Bull è riuscita ad eguagliare l’handling della MCL38 nel veloce. Potrebbero quindi optare per un assetto più carico, ma qua le velocità di punta sono fondamentali in gara per difendersi. Inoltre bisogna fare i conti con i continui sali e scendi del tracciato di F1 belga che limitano l’altezza da terra minima. Le sospensioni si comprimono molto all’Eau Rouge, fattore che può limitare le regolazioni del fondo.
F1, McLaren ha due scelte di set-up per il Belgio
Gli aerodinamici McLaren dovranno cercare il giusto compromesso tra carico e altezze da terra. Lo scopo è quello di massimizzare la resa della monoposto nelle curve sopra citate. Anche la meccanica della MCL38 avrà un ruolo cruciale nella gestione del giro. Innanzitutto, sappiamo che per massimizzare l’effetto aerodinamico della vettura, le rigidezze devono essere mediamente elevate. In questo modo si va a stabilizzare il pavimento e i canali venturi posti specularmente rispetto l’asfalto elevando i punti di carico aerodinamico. Altro tema importante sarà le fasi di accelerazione.
A SPA sono presenti curve dove si pigia il pedale del gas a basse velocità: Source, Bus stop e il tornante ad ampio raggio Bruxelles, in modo particolare. Per sfruttare l’uscita dalle curve in trazione, occorre un compromesso che limiti in minima parte il carico prodotto alle alte velocità abbassando le rigidezze, per poi appunto migliorare l’accelerazione. Curva 10 esalta il bilanciamento dell’auto. Una zona del circuito di F1 dove McLaren ha la possibilità di aprire il gap con gli avversari, considerando che ultimamente si dimostrata la migliore nel mantenere la piattaforma stabile.
La piega in questione ha un angolo di circa 180°, in discesa e con banking a sfavore. Il limite risiede nell’anteriore che potrebbe sottosterzare in ingresso, mentre in accelerazione viene sollecitato il retrotreno che facilmente sovrasterza. Il motivo è legato alla necessita di aprire il gas con un certo grado di angolo volante, aspetto che favorisce l’effetto pendolo della monoposto. Un altro punto a favore del team di F1 inglese, sono gli innumerevoli tratti ad alta velocità di percorrenza, dove bisogna far scorrere la vettura nelle curve che si affrontano full gas.
Parliamo di aree della pista che fungono da raccordo. Nella sezione veloce composta dalle curve 3, 4 e 5 è fondamentale avere una monoposto dotata di una buona percorrenza senza perdere velocità verso il rettilineo del Kemmell. Questo iconico tratto della pista belga, Eau Rouge – Raidillon, viene compiuto facilmente in pieno. Quanto al cinematismo posto all’anteriore avrà una rigidezza di base superiore rispetto all’Ungheria. Anche in questo caso, gli ingegneri scenderanno ad un compromesso in grado di lenire il sottosterzo nelle curve veloci presenti nel T3.
Contemporaneamente è necessario garantire precisione in ingresso ed agilità nei cambi di direzione. Per favorire i tratti lenti, i tecnici inglesi hanno studiato un angolo di rollio maggiore per la monoposto “ammorbidire” le rigidezze. Per questo è necessario il compromesso con le sezioni veloci. Le carte in regola per fare molto bene a SPA ci sono, ma il tram dovrà essere brava a ottimizzare il rendimento e non sprecare la performance. McLaren “dichiara” guerra a Red Bull perché si è resa conto che può batterla sempre da qui sino al termine del campionato…
Autore e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: McLaren F1 Team – F1Tv