In F1 avere la vettura più rapida e perdere non è cosa buona. Lo sa bene McLaren che pure a Spa-Francorchamps ha fatto male. Sì… male, perché le potenzialità per vincere la corsa c’erano eccome. Eppure ancora una volta tutto è andato a ramengo. Il team di Woking è stato strepitoso a livello tecnico, perché la MCL38 è una super monoposto di F1 che si adatta molto bene a qualsiasi layout che affronta. Possiede una grande duttilità e in linea generale ha delle caratteristiche che sfruttate a dovere fanno la differenza. Tutto vero. Quindi quale sarebbe il problema? Perché non si vince?
L’esperienza di una scuderia è fondamentale nella massima categoria del motorsport. Parliamo di una conoscenza acquisita mediante il contatto con un determinato settore. Serve tanta pratica, insomma, proprio quella che manca a McLaren. Un vero peccato perché gettare alle ortiche numero occasioni fa di te un perdente, innervosire e toglie morale. Lo stesso Andre Stella ammette tale situazione, in quanto non pensava che passare altre vetture fosse così complicato a Spa-Francorchamps. I settantacinque metri in meno di zona DRS hanno fatto la differenza? Chissà… potrebbe anche darsi.
Tuttavia prendere questo fatto come scusa ha poco senso. Verstappen sarà pure stato bravo a gestire le cose e di riflesso mettersi nelle condizioni di non farsi passare. Il discorso è un altro però, perché Max partiva in undicesima posizione mentre Norris in quarta piazza. Bastava partire bene, senza eccessi. Non commettere errori e tutto sarebbe andato per il meglio con la concreta possibilità di vincere e accorciare il distacco da Verstappen. E invece è successo l’esatto contrario. L’olandese non ride ma è comunque soddisfatto perché un’altra gara è passata el suo vantaggio aumentato.
Altra considerazione che va considerata arriva dalle parole dell’ingegnere originario di Orvieto. Discorso che sottolinea l’arrendevolezza, perché sostenere di essere contenti di salire sul podio per la decima gara non va bene se si poteva vincere. Bisognerebbe essere alquanto incazzati. Forse il discorso potrebbe sembrare un po’ severo ma in realtà non lo è per nulla. In F1 chi vuole davvero vincere non va alle corse per partecipare, accontentarsi o essere felice perché ha fatto una buona gara. Questo atteggiamento va bene per il midlfield, no per chi ha la macchina più veloce.
F1, McLaren getta alle ortiche un’altra corsa
La McLaren ha perso un’occasione, ancora una volta. Andrea Stella ne è consapevole, lo abbiamo già detto. Tuttavia possiamo dire c’erano ben quattro team nel giro di pochi decimi. La scuderia britannica ha perso la prima chance importante in qualifica centrando solamente la terza fila. E poi la partenza. Norris ha perso terreno alla prima curva scivolando in settima posizione. Un grattacapo non da poco e non è la prima volta che succede all’inglese. Lando che non sta dimostrando di essere il primo pilota che ha la capacità di trascinare il team nei momenti difficili.
Il problema si è amplificato non poco, considerando che l’effetto dell’ala mobile in Belgio non era potente come si pensava. Per questa ragione effettuare i sorpasso in pista è risultata una pratica assai complicata. Piastri ad esempio, molto più lucido del compagno di squadra dentro e fuori della pista, davanti ai microfoni dei media ha spiegato bene la situazione che ha vissuto in un certo momento della gara. Nel momento in cui il giovane pilota australiano ha trovato aria pulita davanti a sé, quando i suoi avversari sono rientrati ai box per effettuare la loro sosta, Oscar è riuscito ad abbassare il suo ritmo di quasi un secondo ad ogni singola ornata.
Per sorpassare una monoposto nella Spa-Francorchamps edizione 2024 serviva un delta prestazionale piuttosto alto. Questo perché in termini di prestazione pura le differenze tra i team di testa non erano grandi. Il delta era in gran parte dato dalla gestione della gomma. Piastri si è acceso solo nell’ultima parte della corsa, guarda caso quando la Ferrari ha fatto un passo indietro sulla Hard per un eccessivo bouncing. McLaren aveva il vantaggio di essere molto efficace nel T1, dove mostrava un rendimento pari a quello Red Bull. Le due McL38 erano infatti molto rapide nella percorrenza dell’Eau Rouge-Raidillon.
Mentre per contro, nel settore centrale, proprio per il fatto che si trovavano sempre dietro ad altre monoposto meno performanti, hanno mostrato un passo non ottimale calzando le Pirelli a banda gialla. Più tardi con le gomme Hard le cose sono decisamente migliorate e potevano girare tranquillamente sui tempi dei primi nel secondo settore. Il tipo di setup no ha reso in qualifica ma lo ha fatto parecchio in gara, dove il compromesso tra i diversi tratti del tracciato era senza dubbio ottimale. Scenario che appunto non è stato massimizzato durante la corsa per i motivi sopracitati.
Nel T3 tutte le vetture di testa erano allo stesso livello. Per questo non si sono visti molti sorpassi all’ultima chicane. A livello strategico McLaren non è stata perfetta ma difficilmente poteva fare di più. Gli strateghi hanno scartato l’ipotesi singolo stop, non avendo feedback diretti dai piloti. Forse potevano utilizzare la Soft verso la fine avendone dei set nuovi. Nessuno ha tentato l’azzardo, ma pensando a Lewis che ci è partito con quella gomma facendo bene, montarla per avere quel vantaggio necessario a vincere la gara era un’idea da valutare sicuramente.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz.
Immagini: McLaren – F1Tv