Mercedes sta recuperando forte in F1. Gli ultimi due Gran Premi sono targati di grigio per mano di George Russell, primo in Austria e Lewis Hamilton che ha trionfato a Silverstone. Una botta di adrenalina che è servita eccome alla scuderia pluripremiata, a margine di un avvio di stagione al quanto complicato. Da Monaco in poi le cose hanno iniziato ad avere senso a livello tecnico e la strada intrapresa pare proprio quella corretta. Wolff non fa troppi proclamami ma fissa l’obiettivo: alzare la continuità di rendimento e livellare le performance verso l’alto, perché McLaren e Red Bull restano in vetta.
Per Ferrari il discorso è differente. La storica scuderia italiana ha realizzato il percorso inverso di Mercedes. Il Cavallino rampante è partito forte, è migliorando, ma poi ha smarrito il corretto punto di lavoro della vettura. Un passo indietro inaspettato con l’ultimo pacchetto di aggiornamenti che di fatto ha reso la vita più semplice alla squadra tedesca. Il Circus della F1 arriva a Budapest per la tredicesima tappa iridata. Un tracciato senza dubbio peculiare che potrebbe essere molto favorevole alla squadra di Brackley, nel pieno di un periodo positivo in cui stan massimizzando il potenziale della monoposto.
Nel recente passato la vettura tedesca ha sofferto diversi problemi di settaggio, specialmente nei tracciati con forti differenze nelle varie tipologie di curve. Il bilanciamento tra il lento e il veloce è ora stato centrato, anche grazie a un lavoro mirato nello stabilizzare il carico generato dalla macro componente più importante di una vettura di F1: il fondo. L’Hungaroring è di per sé un tracciato abbastanza lento, anche se nel settore centrale non mancano diverse curve medio veloci e in appoggio dove un certo quantitativo di carico aerodinamico è decisamente richiesto.
F1, Mercedes cerca di ottimizzare il grip meccanico tramite il sistema sospensivo
L’efficienza assume un peso meno rilevante, aspetto che aiuterà a compattare ulteriormente il gruppo. Dal punto di vista meccanico ci aspettiamo che in Mercedes partano dall’ottimizzazione delle curve più lente, come spesso hanno fatto durante la costruzione del set-up nelle ultime piste. I tecnici sono riusciti a sbloccare un buon livello di grip meccanico, tramite il quale potrebbero massimizzare i tratti lenti del primo e dell’ultimo settore. Nel T2, invece, si punterà a contenere le conseguenti perdite nei confronti di vetture come McLaren e Red Bull, il cui livello di downforce è molto elevato.
Lo scorso anno la pole position la fece proprio Lewis Hamilton, grazie all’ottima gestione delle mescole. A livello di carico aerodinamico, Mercedes dovrebbe optare per la specifica vista a Montecarlo. Alto carico posteriore per stabilizzare bene il retrotreno, soprattutto in quel tipo di curve in cui si ricerca la massima trazione. In Spagna la W15 ha mostrato un rear-end un po’ troppo leggero che tendeva a perdere aderenza soprattutto all’apice. In quel caso, però, il set-up non poteva fare a meno di compromessi obbligati per ottimizzare anche altri punti della pista.
A Budapest sarà più facile in tal senso, potendo stabilizzare il posteriore quanto serve tramite la scelta sull’ala posteriore. La presenza del bouncing non è da escludere proprio perché, normalmente, Mercedes tende a utilizzare assetti più morbidi. In alcune curve, come la 8 e la 9, il fondo potrebbe grattare l’asfalto. Una caratteristica negativa che dev’essere tamponata quanto possibile per far si che non incida sul cronometro o sul feeling dei piloti. La nuova specifica di ala anteriore, inoltre, tende a limitare il sottosterzo e migliora il grip frontale, elemento di grande rilevanza specie nelle curve del primo settore 2 e 5, idem per la 13 e 14.
Nel 2023 la Mercedes riuscì a richiedere molto in inserimento, limitando bene le perdite in fase d’uscita. A livello di gomme ci fu una gestione eccezionale da parte del team e dello stesso Hamilton. Durante il giro, il pilota deve cercare di gestire la temperatura della mescola per tenerla vicino al punto di lavoro ottimale nei tratti del tracciato dove serve maggiormente. Quest’anno il team potrebbe avere qualche difficoltà in più a livello di gestione dello pneumatico, in quanto la W15 tende a scaldare abbastanza la carcassa e di riflesso si trova meglio con un asfalto più fresco.
Si veda ad esempio il Canada o l’ultimo Gran Premio in Gran Bretagna, in cui le temperature ambientali erano meno elevate. Fattore che ha favorito non poco le frecce d’argento intarsiate di nero. Peccato che le temperature attese per l’Hungaroring saranno decisamente più alte. A livello di aggiornamenti Shovlin aveva parlato di alcune novità mirate che poco a poco dovevano arrivare, senza però specificare ulteriormente. Upgrade, o se preferiamo lavoro di fino per ottimizzare l’aerodinamica della W15, che potremo insiste a vedere già questo fine settimana.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Mercedes AMG F1 Team – F1Tv