Red Bull non é più la vettura da battere in F1. Lo possiamo sostenere osservando i risultati delle ultime gare, vedendo come la RB20 si comporta in pista e come gli ingegneri riescono a costruire il setup. In Belgio la squadra di Milton Keynes arriva da sfavorita nel confronto diretto con le McLaren. Ovviamente hanno pure diversi punti di forza su cui lavorare. L’efficienza aerodinamica sarà uno di questi, aspetto aiuterà non poco a ottimizzare il laptime. Gli anni scorsi i campioni del mondo lavoravano parecchio nel T2 dove le RB19 volavano.
Nei due settori rimanenti cercavano di massimizzare le top speed come riuscivano, tramite un compromesso aerodinamico nel complesso molto competitivo specie con l’ala mobile aperta. Quest’anno sfideranno anche le McLaren nel settore centrale, considerando che le due MCL38 hanno dimostrato di essere le vetture più bilanciate nelle curve veloci ad ampio raggio, soprattuto nella tipologia di pieghe che richiede un singolo input di volante. In Ungheria la RB20 aveva alcuni problemi a questo livello di velocità che ovviamente ha inibito parte del rendimento.
Vetture austriache che non hanno mai digerito completamente il tratto veloce del secondo settore, in quanto soffrivano cronicamente di sottosterzo, sia in qualifica che in gara. Il setup adottato a Budapest era orientato a massimizzare la trazione. Propio per tale ragione i tecnici hanno scelto di caricare l’asse posteriore. Lo hanno fatto in maniera eccessiva con la maggior parte del grip che veniva fornita al posteriore, aspetto che in automatico ha reso più debole l’anteriore. Si è palesato quindi del sottosterzo in entrata e nel momento in cui il pilota raggiungeva l’apice di curva si innescava il sovrasterzo.
Una condizione che ha reso la Red Bull seconda forza in Ungheria, dove i problemi erano in parte legati al tracciato e non solo ad atteggiamenti particolari della monoposto. A livello meccanico infatti, per far lavorare bene il fondo nel tratto centrale di Spa, si cercherà di irrigidire il sistema sospensivo per massimizzare la stabilità della piattaforma aerodinamica. Allo stesso tempo il gruppo dedicato al reparto dinamico della scuderia andrà a lavorare sul l’anteriore per trovare quanto più grip possibile. Il centro di pressione verrà avanzato utilizzando la nuova ala introdotta a Budapest.
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Red Bull ha scelto di utilizzare un’ala maggiormente carica rispetto alla media degli altri team, come spesso hanno fatto negli appuntamenti di quest’anno. Lo faranno potendo sfruttare l’abilità del corpo vettura nel penetrare l’aria. Dovrebbero utilizzare la versione di ala posteriore da medio-alto carico. Ci riferiamo alla specifica più versatile che possiedono, regolando poi la downforce variando l’incidenza dei profili dell’ala stessa e della beam-wing. In termini di velocità di punta la RB20 è sempre messa bene, per questo il team potrebbe decidere di massimizzare il T1 e il T3.
Nel primo settore troviamo la “Source”, curva con una percorrenza medio-lenta in discesa dove il grip in trazione é fondamentale. Red Bull ha la capacità di costruire bene la fase d’uscita, elemento che potrebbe fornire un aiuto non indifferente per ottimizzare il rendimento nel lungo rettilineo successivo che comprende l’Eau Rouge e il Kemmel. L’efficienza dell’ala mobile é ancora un vantaggio competitivo, anche se il gap sugli altri si é ridotto. La recente notizia del cambio di power unit per Verstappen porterà l’olandese a perdere 10 posizione in griglia di partenza.
Questo sarà un fattore da gestire anche nella costruzione del setup, perché la vettura di F1 blue racing dovrà essere capace di sviluppare velocità di punta elevate al fine di facilitare i sorpassi. I punti per tentare gli attacchi sono infatti concentrati nel primo e nel terzo settore. Il tratto centrale é un susseguirsi di curve a media e alta velocità e le zone dove tentare un attacco verso un avversario sono veramente ridotte. Proprio per tale ragione Red Bull dovrà necessariamente regolare di conseguenza il carico sviluppato, cercando comunque di trovare un buon bilanciamento nel veloce.
Tema gomme: la RB20 non ha mai avuto particolari problemi cronici. Sotto questo aspetto dovrebbero trovarsi abbastanza bene. Le temperature in Belgio sono abbastanza fresche e spesso farà presenza un cielo nuvoloso con l’asfalto che non si scalderà come in Ungheria. L’unica complicazione sofferta su certi circuiti riguarda l’attivazione del front-end, ma storicamente non hanno mai sofferto questo problema Spa-Francorchamps. Durante le ultime due annate hanno mostrato una grande forza in questa pista. Tutto ci porta a pensare che al sfida anche in questa stagione se la giocheranno con McLaren.
Una lotta che non sarà affatto semplice, perché il team di Woking ha dimostrato di fare maledettamente sul serio in F1 e poco a poco sta prendendo coscienza delle grandi performance che può esprimere. A questo va sommato un fatto importante: i recenti update della Red Bull hanno deluso. Gli stessi protagonisti lo hanno reso noto, in quanto la nuova versione di muso e ala anteriore non ha convinto così come il cofano motore completamente rivisto. Non ci resta che attendere per capire se questi update mostreranno una diversa valenza in Belgio. Domani ne sapremo qualcosa di più….
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv