Per il tredicesimo round del mondiale di F1 2024 il team Red Bull cambia pelle. Una modifica visivamente molto grande e in parte inaspettata. La scuderia di Milton Keynes non sta vivendo un momento particolarmente brillante. Resta il gruppo di lavoro da battere, su questo non ci sono dubbi anche se, come abbiamo visto durante gli ultimi due mesi, diversi competitor hanno messo in forte difficoltà i campioni del mondo in carica. McLaren su tutti, con una MCL38 super rapida in qualsiasi scenario competitivo. Vettura che mostra davvero pochi difetti se non l’inesperienza legata alla vittoria.
C’è poi Mercedes che di recente ha realizzato un importante step in avanti. La scuderia di Brackley ha vinto le ultime due gare del campionato e qui a Budapest ha tutta l’intesone di giocarsi le sue carte. Resta Ferrari, una nobile decaduta. Sì perché sino a Monaco la rossa pareva la principale sfidante della Red Bull per poi perdersi nella correlazione dati – pista con l’ultimo pacchetto di aggiornamenti. Questione che pare risolta almeno qui all’Hungaroring con una piccola modifica al fondo. Oggi, dopo le qualifiche, ne sapremo senza dubbio di più sotto questo aspetto.
Prima di commentare le modifiche nella zona posteriore delle vettura che attualmente è in rasta al campionato mondiale dei costruttori, vale la pena parlare brevemente dell’ala anteriore della RB20. Come possiamo osservare dal nostro scatto realizzato ieri in pitlane, la corda dell’ultimo flap dell’ala anteriore mostra una andamento differente rispetto alla versione precedente. Piccola novità che rientra in quelle modifiche definite di “adattamento” alla pista. In questo caso il foil mostra un’incidenza maggiore nella sua parte centrale per poi scendere verso la ruota, mossa per fornire più carico alla vettura.
F1, Red Bull aggiorna la RB20 per avere più downforce al posteriore
La Red Bull ha portato qui un pacchetto di aggiornamenti mirato per correggere alcune lacune della RB20. Parliamo della mera gestione inerente alla massa fluida e della sua struttura nel moto verso il posteriore della monoposto. Tramite gli scatti collezioniamo direttamente dalla pitlane magiara, infatti, possiamo osservare che il cambiamento più evidente annovera la scomparse dei così detti “cannoni” presenti in precedenza sul cofano motore. Struttura che aveva un preciso compito: coinvolgiare un flusso di ala pulita verso la beam-wing.
Una piccola componente che però è in grado di fare molto differenza a livello aerodinamico nella attuali wing car di F1. Con questa soluzione studiata dal gruppo tecnico capeggiato da Pierre Waché, visibile sulla destra nel nostro compare fotografico, possiamo sostenere che tale vantaggio oramai non fa più presenza. Non è certo facile comprendere esattamente il perché di questa mossa e sopratutto il tipo di lavoro che l’aerodinamica svolge sulle RB20 in questa aerea della vettura. La conformazione della carrozzeria suggerisce comunque un flusso downwash.
La massa d’aria viene quindi sempre deviata verso il basso nella direzione della beam-wing. Per verificare tali modifiche abbiamo visto l’utilizzo della vernice sull’ala posteriore. Il flow-viz è stato posto sull’estradosso della specifica per cercare di comprendere quali modifiche ha subito la massa fluida con l’utilizzo del nuovo cofano. Più si riescono ad accelerare i fluidi sul dorso quanto maggiore sarà il carico che l’ala sarà in grado di generare. Perché? Semplice… si va ad incrementare la differenza di pressione. C’è poi un ulteriore aggiornamento alle pance e al loro volume.
Mentre tutti snelliscono questa parte dell’auto Red Bull fa il contrario. La superficie laterale della è aumentata al fine di controllare meglio il fluido che si muove verso il posteriore e gestire le turbolenze. In questo modo il flusso che circumnaviga le pance rimane più pulito. Alla fine questo è l’obiettivo principale tramite cui si riesce a generare un quantitativo di carico superiore con il retrotreno. Di riflesso, le modifiche evidenziate in giallo evidenziano i cambiamenti alle bocche di sfogo dell’aria calda nella zona più alta del cofano. Anche le dimensioni complessive appaiono ridotte.
Autori e immagini: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich