lunedì, Dicembre 23, 2024

Red Bull, l’addio di Newey mette sotto scacco Verstappen

La Red Bull ha dilapidato un patrimonio tecnico ed una supremazia inarrivabile nel giro di pochi mesi. Dopo il Gp d’Ungheria è ormai palese e chiaramente disvelato un panorama che nei primi appuntamenti di questo mondiale sembrava semplicemente fantascienza da multiverso. Certo, nulla è perduto, soprattutto sul versante mondiale piloti.

Vuoi per la bravura della scuderia di Milton Keynes al muretto, vuoi per la guida sopraffina di Max Verstappen, i punti che lo distanziano dagli inseguitori sono tanti, circa tre Gp, tali da far pensare sì ad un pericolo, ma non così immediato. Ciò anche per demerito degli avversari, va detto. McLaren in primis che ha vanificato un potenziale carniere pesante di punti fra incidenti, errori al muretto e via discorrendo.

Red Bull Verstappen
Max Verstappen pronto a salire sulla sua Red Bull – Gp Ungheria 2024

Discorso diverso per il mondiale costruttori. Lì, pare evidente, i giochi sono riaperti. E se è pur vero che fa più notizia il mondiale piloti, tanto che qualsiasi team principal baratterebbe volentieri quello costruttori con il primo, tuttavia la classifica del mondiale costruttori dice di più della bontà della monoposto messa in pista. Qualcuno dirà: bè… c’è il problema di Perez, che sta portando pochissimi punti a Red Bull.

Vero. E difatti ciò non va a confutare quanto vado affermando sul mondiale costruttori, semmai va a rafforzarlo. Nel senso che se una monoposto è ottima, porta anche il secondo pilota a guidare molto bene e ad avere buoni risultati in pista. Viceversa se la monoposto è velocissima ma difficile da guidare, ecco che emergerà un divario, inevitabile, fra il campione e il gregario. E questo sembra proprio essere il caso della RB20.

Red Bull, cadono le certezze del team e di Verstappen

Dunque, cosa è accaduto a Red Bull e alla sua arma che sembrava “micidiale”, come lo è stata la RB19? Cerchiamo di mettere assieme i puntini.

1) Casino extra-pista

Uso il termine caro al compianto Niki Lauda (chissà cosa avrebbe detto in proposito) per ciò che sembra palese. Il caos sull’affaire Horner, qualche strascico l’ha lasciato. E’ una guerra senza quartiere fra Marko, Verstappen padre e Christian che ha, sottotraccia, la lotta fra il ramo thailandese e quello austriaco per il controllo del team di F1. E’ vero che da poco sembra che tutto si sia riappacificato. Ma non deve colpirci una foto fatta ad uso e consumo dei media. Se la situazione di stallo tecnico diventerà anche un problema nel mondiale piloti, ricominceranno a volare gli stracci.

2) Newey non coinvolto più direttamente nella progettazione.

Avrà pesato? Piaccia o no, a mio parere ha certamente pesato. Vuoi per il talento dell’uomo in questione, vuoi per la sua conoscenza pratica ed empirica delle monoposto ad effetto suolo. I rumor che circolano e che anche noi di FUnoAT abbiamo raccolto indicano proprio uno scenario del genere. Di conseguenza, i tecnici che hanno seguito gli sviluppi della RB20, hanno sì sviluppato una monoposto vincente, ma anche molto difficile da guidare.

Red Bull Verstappen
Adrian Newey (Red Bull) nel weekend a Monte Carlo

3) Il nervosismo del campione del mondo in carica è una conseguenza dei primi due punti.

Prendiamo, ad esempio, la reazione di Max al termine della Q3, con i pugni dati al volante a fine giro. Il campione olandese era infuriato perché sapeva bene che poi la gara sarebbe stata in salita, non tanto per la pole position mancata in sé. E’ plausibile pensare che Max non sia affatto contento dello sviluppo della RB20, ed abbia più volte avvisato il reparto tecnico della squadra. Inascoltato. E un poco quello che è accaduto ad Hamilton quando chiedeva modifiche sostanziale alla sua Mercedes, nei primi due anni delle monoposto ad effetto suolo.

Red Bull, la coperta è corta?

E’ diventato quasi automatico, in era di test in pista vietati, che gli ingegneri pensino di saperne di più dei piloti. Poi però c’è il piccolissimo particolare che non sono gli ingegneri a guidare le monoposto. Altri pezzi del puzzle sono arrivati prima della gara, durante la Drivers’ Parade, quando Max è stato ripreso dalle telecamere mentre chiacchierava con Daniel Ricciardo (tra l’altro in predicato di prendere il posto di Perez se dovesse continuare il periodo nero del messicano).

Non sappiamo se Verstappen sapesse di essere ripreso e quindi, anche in questo caso si sia trattato di dire una cosa a nuora affinché l’intendesse la suocera. Le parole di Max colpiscono, tuttavia, per l’accuratezza del medico davanti al capezzale del “malato” (RB20): “Le curve potrebbero essere migliori, ma la caratteristica della vettura è sempre la stessa. Molto lenta in ingresso, posteriore indomabile e tanto sottosterzo in curva. Penso che abbiamo esagerato”.

Red Bull Verstappen
Max Verstappen sulla sua Red Bull RB20 a Budapest

Un bel problema. Soprattutto in epoca di tetto alle spese. Ma anche senza quel tetto, spendere e spandere in aggiornamenti che non funzionano o non funzionano come vorresti, porta a spenderne altri per correggere ciò che si è messo a non funzionare. E quei soldi non li riavrai indietro. Insomma, se anche a Spa vedremo una Red Bull correre “in difesa”allora sì potremmo assistere ad una seconda parte di mondiale da leccarsi i baffi.


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

immagini: Red Bull Content Pool

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