Un fine settimana all’insegna del nervosismo per la Red Bull. Nonostante l’introduzione del nuovo pacchetto aerodinamico prodotto solo per la monoposto di Max Verstappen, sin dalle qualifiche gli eventi non sono andati per il verso giusto. All’ennesimo errore di Sergio Perez che ormai sta rasentando i limiti della dignità professionale, si è sommata la terza piazza dell’olandese. Risultato tutto sommato non disprezzabile, ma reso amaro dall’esiguo distacco dalla pole e soprattutto ottenuto alle spalle della coppia di piloti McLaren, ormai più che una minaccia in ottica iridata per il campione del mondo in carica.
La gara ha rappresentato la tensione che si vive ormai da mesi all’interno della scuderia di Milton Keynes , in parte mitigata dai successi di Verstappen nella prima parte della stagione. Come era facilmente prevedibile, l’asso olandese ha provato in partenza a superare almeno una delle due McLaren per cercare di impostare la gara sul leader della corsa. La traiettoria esterna in curva 1 gli ha consentito di superare Lando Norris sfruttando l’ampia via di fuga per finalizzare il sorpasso, che si è concretizzato sostanzialmente fuori dal tracciato.
Dopo l’iniziale impasse, il muretto ha imposto al campione del mondo di lasciare strada a Lando Norris per non incorrere in penalità, non senza la prima reazione scomposta del pilota di Hasselt. Dopo un primo stint complicato con le medie, le diverse strategie di gara lo hanno posizionato alle spalle di Lewis Hamilton dopo il primo giro di pit stop. Con la mescola bianca Red Bull è sembrata a suo agio, consentendo alla monoposto numero 1 di ricucire rapidamente il distacco dal sette volte campione del mondo. Tuttavia Hamilton è riuscito a contenere gli assalti del suo acerrimo rivale sino alla sua sosta.
Dalla metà gara in poi, il figlio di Jos ha iniziato ad avere discussioni molto animate con Gianpiero Lambiase. Prima ha contestato le strategie che lo avevano messo in posizione più arretrata rispetto alla vetta della gara, non osservando le indicazioni del suo ingegnere di pista in relazione all’introduzione “delicata” dei pneumatici nuovi nel secondo stint di gara. Max era scocciato dal modo, a suo avviso, in cui il team aveva reagito tardivamente alle mosse della concorrenza, vanificando la propria gara. Ovviamente questa è la versione filtrata delle espressioni più colorite a cui il pluricampione olandese ci ha abituato ad ascoltare, specie nei momenti di maggiore frustrazione.
Nell’ultima fase di gara, a circa venti giri dal termine, Verstappen è rientrato ai box per montare un treno di gomme medie. Una volta in pista in quinta piazza ha impiegato alcuni giri per superare Leclerc. Una volta messo nel mirino Hamilton, non è mai riuscito a immettersi sul breve rettilineo con un distacco inferiore ai sei decimi rispetto alla Mercedes numero 44. Aspetto che lo ha obbligato a forzare la manovra di attacco in curva 1. La mossa disperata ha portato allo scontro, con RB20 che è letteralmente volata via dopo l’incontro tra l’anteriore destra di Lewis e la posteriore sinistra di Max
Red Bull: la McLaren ha capito che puo vincere il mondiale
Chi pensava che i tanti trionfi di Verstappen avessero smussato le asperità del suo carattere si sbagliava di grosso. Max, da Imola in poi, è una pentola a pressione che è riuscita a rimanere integra grazie alle dinamiche di una stagione molto diversa dalla precedente. Il fuoriclasse olandese non riesce più a colmare il gap verso la McLaren e teme seriamente che le restanti 11 gare siano sufficienti per essere riacciuffato nella classifica piloti. Mentre nei costruttori il rendimento di Perez potrebbe favorire il sorpasso del team di Woking.
Nonostante la comunicazione tra Max e Lambiase sia sempre stata molto diretta e schietta, bollare come “infantile” l’atteggiamento dell’olandese potrebbe essere un affronto capace di lasciare delle scorie, in quella che non è solo una collaborazione professionale. A Milton Keynes sanno benissimo che il “pacchetto Verstappen” dev’essere accettato nel bene (classe unica sulla griglia) e nel male, anche che spesso sfocia in critiche velenose verso persone che hanno contribuito a farlo diventare uno dei piloti di maggior successo nella storia della F1.
Di certo non sarà stato molto gratificante per Hannah Schmitz ascoltare il suo pilota, per giunta in mondovisione, che stava mettendo una pezza a strategie di merda. In questo contesto Horner si è defilato, spiegando che il problema principale sono stati i tanti giri percorsi da Max negli scarichi della W14 di Lewis Hamilton. “Se Verstappen non supera Hamilton poi tutto si complica,” ha dichiarato il team principal Red Bull. In merito al battibecco tra Lambiase e il leader del mondiale, Christian ha spiegato che l’ingegnere di origini italiane si riferiva ad altri piloti che si stavano lamentando, etichettandoli appunto come “infantili”.
Fra cinque giorni si replica in un circuito che, almeno sulla carta, dovrebbe essere decisamente più favorevole e adatto alle caratteristiche della Red Bull: l’università della F1 a Spa-Francorchamps. Verstappen spera di ritrovare la grande competitività della RB20 e andare in vacanza con il cuore leggero. Tuttavia McLaren non è d’accordo e prima di salire sul podio del Gran Premio di Ungheria, i due piloti della scuderia britannica hanno sottolineato come la MCL38 non abbia problemi ad estrarre la sua competitività in qualsiasi scenario. Non importa la pista, insomma, ma la vettura. Max avvertito…
Autore: Roberto Cecere
Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv
