E dunque, Domenicali, come fa ogni estate, ha tastato il terreno per preparare l’ennesima rivoluzione in F1. Questa volta per introdurre una delle cose che io ritengo più degradanti e meno meritocratiche del mondo sportivo su quattro ruote: la griglia invertita. Leggiamo intanto alcune dichiarazioni riportate da una lunga intervista concessa dal presidente della massima categoria: “Possiamo discutere ancora una volta se sia necessario invertire la griglia, o metà della griglia, come stanno facendo F2 e F3. Quindi sono sempre cose che tengono viva la mente, se posso dire, con l’intento di mantenere sempre qualcosa di interessante”. +
Domenicali viene definito nell’articolo un “purista” della F1, che però sostiene l’idea delle griglie invertite. E’ come dire che si è per la sicurezza in strada, ma anche per valutare di non usare le cinture. Cioè un ossimoro: accostare due cose fra di loro totalmente in contraddizione. E non è forse antitesi della F1 qualcosa di stravagante ed esoterico come la griglia invertita? Continua il terminator di Liberty Media, sulla nuova ipotesi: “Personalmente, direi: ‘Perché no? C’è molta azione. Ci sono i sorpassi. Si lotta per i punti’.
Alcuni possono dire: ‘Oh, è un modo di falsare le gare’. Falso? Non c’è nulla di falso in quello che si crede sia il format giusto per produrre tanta azione in pista. Quindi sarei interessato a discuterne di nuovo. Sì”. Altra perla “mascettiana”: “Il mio sogno è che ogni volta che si scende in pista ci sia qualcosa per cui lottare. Questa è la natura delle corse. È la natura dei piloti, che vogliono essere sempre i primi, ed è per questo che dovremmo puntare a questo tipo di obiettivo in futuro”.
Quindi quando si fanno le gare, attualmente e da sempre, secondo il nostro, non si lotta per niente di importante. E infine la perla conclusiva, dove il nostro, soddisfatto di sé stesso, e si assegna punteggio pieno: “Penso che siamo sulla strada giusta. Stiamo facendo le cose giuste e l’entusiasmo che portiamo nelle Sprint è molto evidente, perché molti promoter vorrebbero averle. Quindi ora è un buon momento per vedere qual è la sede migliore per avere una bella lotta, e anche il modo migliore per creare la giusta frequenza all’interno del calendario”.
F1, Domenicali e la supercazzola mascettiana
Dopo aver visto come si muove da quando è diventato presidente della F1, è chiaro che il metodo è sempre lo stesso. Tastare il terreno e cominciare un sistematico lavorio per giungere al risultato. Cioè fare qualsiasi cosa per rendere sempre di più la F1 uno spettacolo e sempre meno uno sport. Nella convinzione erronea che lo spettacolo sia la cosa più importante, che così aumenti l’audience e il giocattolo faccia più soldi. O forse, e qui ci sarebbe un calcolo più perfido, monetizzare al massimo prima di passare la mano e avendo il forziere bello pieno di dobloni, una mucca ormai smunta.
E’ difficile capire il fenomeno Domenicali. Un uomo di potere che gode della quasi totale mancanza di critiche, soprattutto da parte dei mass media tricolore. Sembra quasi che nei suoi confronti il giornalista abdichi dal suo mestiere di cane da guardia del potere, per diventare un cane da riporto, srotolandogli tappeti rossi a profusione. Domenicali, con le sue fantasmagoriche interviste da supercazzola mascettiana, alla fine dei conti, mentre spiega le “magnifiche e progressive sorti” della nuova F1 che deve anticipare i gusti degli ipotetici giovani che la seguono, non ci dà, ad esempio, uno straccio di dato statistico.
E nessuno che gli chieda: “Caro Stefano, da dove desumete che le cose-sprint piacciano? Avete dati d’ascolto da mostrarci, avete un campione demoscopico, avete fatto interviste… quante, in che modo avete elaborato i dati?”. E lo steso discorso vale anche per questa nuova ferale ipotesi delle griglie invertite. Sarebbe troppo semplice dire che Domenicali sia forse sopravvalutato dall’ambiente sportivo e giornalistico. Se ha ricoperto diversi prestigiosi incarichi (dei quali il più problematico credo sia stato proprio quello di uomo di punta della Scuderia Ferrari) qualche pregio lo avrà.
E non si tratta solo di pensare (come pensa il sottoscritto) che sia un perfetto esecutore di ordini. Questo non si discute. Dico spesso, con un poco di malizia e con una frase ad effetto che è l’esecutore testamentario della vecchia F1. E anche in questo caso mi pare non ci sia molto da eccepire. Domenicali somiglia terribilmente ad un politico della Prima Repubblica, che potrebbe parlare per ore senza dire nulla, come accadeva a Forlani, democristiano dei tempi che furono cui l’ho accostato spesso.
Il vero pericolo, per noi patiti di F1, è quando il nostro comincia a fare qualche ipotesi sul futuro della categoria. Allora, potete sapere che è passato al livello successivo della distruzione della Formula 1. Per un’altra cosa. Che forse potrà piacere. Ma non è Formula 1. Nel frattempo i giornalisti fischiettano come se nulla fosse, i team principal sono assai impegnati a spartirsi i soldi di Liberty Media, il presidente FIA è stato “sterilizzato” e i piloti… bé loro pensano più ai social che al loro lavoro. Soprattutto durante la pausa agostana.
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv