La F1 è in ferie. Ferrari, Mercedes, Red Bull e McLaren: le quattro scuderie che si sono contese pole e vittorie nella prima parte della campagna agonistica 2024. Pronti via, la RB20 pareva ancora una volta l’auto da battere. Il dominio dell’annata precedente non era pronosticato, questo sì. Tuttavia, considerando che la scuderia di Milton Keynes non ha più aggiornato la RB19 dall’estate scorsa e si è dedicata alla nuova auto, si pensava che il vantaggio competitivo potesse rimanere buono per tutto il campionato in corso. E invece no. Due mesi e le cose sono cambiate. Per fortuna ci verrebbe da dire, perché un altro campionato di supremazia schiacciante avrebbe annoiato parecchio.
McLaren si presenta a Miami con un lauto pacchetto di aggiornamenti che di fatto trasforma la MCL38. La vittoria di Norris testimonia il cambio di passo, sebbene vada ricordato il “favore” della Safety Car che aiuta parecchio il giovane britannico. Da questo momento in poi le vetture color papaya si mostreranno super competitive. Nel mentre pure Ferrari non scherza. La rossa aveva vinto in Australia con uno strepitoso Carlos Sainz, capace di tagliare il traguardo per primo, aiutato dal ritiro di Verstappen, malgrado l’operazione all’appendicite molto recente. Una SF-24 molto vicina al rendimento della Red Bull che in Italia, Gran Premio di Imola, mostrava il suo primo update stagionale.
Stiamo parlando delle pance rovesciate. Una soluzione copiata ai campioni del mondo in carica sula quale il team di Maranello nutriva parecchie speranze. Il Cavallino Rampante attendeva un ulteriore passetto verso l’alto, perché la RB20 pareva quasi alla portata e la speranza di poter lottare al vertice era concreta. Auspicio confermato a Monaco, dove la vettura italiana ha tirato fuori una performance davvero straordinaria con Charles Leclerc. Un weekend dominato, in attesa dell’altro aggiornamento (Spagna) che doveva chiudere definitivamente il gap su Red Bull e McLaren.
C’era pure Mercedes che dopo un inizio davvero tragico, sportivamente parlando, ha iniziato a fornire importanti segni di ripresa. Indicazioni che di lì a poco sono divenuti realtà, perché i dati sui quali la scuderia di Brackley si scervellava da tempo senza costrutto, un po’ all’improvviso hanno avuto senso. La conferma arriva in Austria, primo e fortunato acuto della W15 con George Russell al volante. Vittoria suggellata la corsa seguente dalla straordinaria performance di Hamilton in Inghilterra. Poi Ungheria e Belgio, Piastri vince in terra magiara, Lewis a Spa-Francorchamps con la squalifica del compagno.
Questa la breve cronistoria dall’inizio del campionato sino alla pausa estiva. Pochi dettagli ma sufficienti per farsi un’idea di come siano andate le cose. Nelle tre settimane di stop è tempo di riflettere per tutte le scuderie. Pensare al lavoro svolto, ai problemi sofferti, a quello che poteva essere e non è stato e a quali sono i punti che migliorati potrebbero portare vantaggi. Fissare un programma di azione con tanto di obiettivi. Proviamo a farlo noi in questa domenica estiva, anticipando il rendimento che le quattro scuderie prese in esame possono proporre dall’Olanda in poi.
F1, Red Bull: confermarsi campioni del mondo nelle due classifiche
Iniziamo con i detentori dei titoli. Red Bull ha tutte le carte in regola per raggiungere i propri obiettivi. La RB20 ha diversi problemi. Con ogni probabilità il più grande riguarda la finestra di funzionamento dell’auto. I bolidi austriaci hanno molto potenziale ma spesso non sono in grado di esprimerlo. Un po’ questo il forte limite che sta facendo innervosire Max Verstappen. Per di più la fase di sviluppo non ha giovato sino ad ora, rendendo vani tutti gli sforzi profusi dal team. Non possiamo dimenticare nemmeno la questione Perez, sfasciacarrozze, poco utile alla squadra negli ultimi mesi.
Il favore del pronostico resta però nelle loro mani. Il miglior pilota veste Red Bull e al momento gode di un vantaggio pari a 78 lunghezze su Norris. Un margine cospicuo che saggiamente gestito può fare la differenza. Più complicato il target costruttori, in quanto 42 punti sono troppo pochi per stare tranquilli e come detto Checo sta facendo di tutto tranne che supportare la propria squadra. Ma le risorse tecniche non mancano e con i prossimi update, il team pensa di tornare ad uno status che gli consenta di lottare facilmente per la vittoria in tutte le gare restanti.
F1, McLaren: l’occasione che il team vuole sfruttare
La scuderia di Woking non pensava di trovarsi così in alto già nel 2024. Le parole di Brown ribadiscono un fatto: McLaren non era affatto preparata per la lotta al vertice, aspetto confermato dalla pista. Due MCL38 sprecone, perché da Miami in poi hanno mostrato di avere il potenziale per tagliare il traguardo prima di tutti, in ogni singolo evento del calendario. A livello tecnico sono molto preparati e godono di un beneficio fondamentale in questa F1: la duttilità. Parliamo della capacità di adattamento che le auto inglesi mostrano, malgrado i differenti layout, potendo accedere sempre alla massima competitività della vettura.
Il target della McLaren è chiaro: lottare per vincere il mondiale. Quello costruttori potrebbe essere alla portata, dato che il team ha due piloti veloci (Red Bull 1 solo) che possono attaccare sua maestà Verstappen su più fronti. Per farlo basta errori. Serve una presa di coscienza. Cambio di passo che è stato già programmato con gli aggiornamenti che saranno minori ma più continui. Più complicato il titolo piloti perché Norris, il più vicino a Max, non sembra affatto maturo per provarci. Mentre Piastri conta 100 lunghezze dal talento di Hasselt, un po’ troppe…
F1, Mercedes: continuare lo sviluppo e non mollare mai il colpo
Wolff ha parlato chiaro sostenendo un concetto onesto: sebbene Mercedes abbia vinto tre gare non è ancora al livello di Red Bull e McLaren. Mancano infatti un paio di decimi in prestazione pura che non saranno affatto semplici da recuperare. Le W15 sono ottime vetture e una volta corrette hanno mostrato caratteristiche interessanti. Tuttavia resta parecchio lavoro da fare. Nelle tre vittorie c’è sempre stato un fatto determinante per aiutare il team, infatti: scontro Verstappen-Norris in Austria, condizioni meteo favorevoli in Inghilterra, penalità di Max e pessima gestione di McLaren del fine settimana belga.
Questo ci fa capire che Mercedes ha la capacità di sfruttare le occasioni e con merito ha portato a casa questi risultati. A livello tecnico l’obiettivo è quello di rafforzare la W15 per gettare le basi 2015. ultima stagione del corpo normativo vigente, in cui la squadra di Brackley vuole tornare ai fasti recenti: accaparrarsi un mondiale, insomma. Nel mentre si vuole fare il meglio possibile, arrivare davanti alla Ferrari e programmare il futuro senza Hamilton. Al suo posto pare proprio che ci sarà Kimi Antonelli, una scommessa importante che Toto è convito di poter vincere.
F1, Ferrari: correggere la SF-24 e sistemarsi a livello societario
Ferrari ha deluso ancora. Ci ha fatto il callo il team di Maranello, perché da quasi diciassette anni a questa parte continua a perdere. Parla molto ma arriva sempre dietro. Le ragioni sono molteplici e le conosciamo a menadito. Tecnicamente parlando, la SF-24 va corretta in alcuni fondamentali. Benché come per Mercedes sono circa 2 i decimi di prestazione che mancano all’appello, spesso diventano 4 o 5 per colpa di ulteriori grattacapi che bloccano il potenziale. Prima correggere e poi aggiornare: fare le due cose alla volta non pare possibile al momento. Questa l’impressione che la scuderia fornisce.
Seconda parte del campionato dove l’intento principale è quello di smetterla di fare brutte figure. Gli obiettivi sono questi: qualche vittoria di tappa e gettare le basi societarie per dar vita a un gruppo di lavoro coeso a 360°. Innesto di nuovi tecnici e il famoso “mister x” che tuttavia deve arrivare, dopo il mancato e doloroso aggancio su Adrian Newey. Per il team di Via Abetone Inferiore 4 servono idee chiare, catena di comando fissa, molte meno parole di quelle profuse e tanti fatti. Il tutto in attesa di Hamilton che senza una vettura all’altezza farà la fine del “predestinato” Charles Leclerc.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – Oracle Red Bull Racing – Mercedes AMG F1 Team – McLaren