Nonostante la stagione 2024 di F1 sia molto avvincente, Liberty Media è costantemente alla ricerca di nuove idee per conquistare un pubblico sempre più vasto. L’aumento dei weekend sprint ha reso il programma molto più denso nei sei eventi prescelti. Stefano Domenicali ne è un fervido sostenitore, poiché ritiene che arricchiscano il fine settimana con sessioni che offrono subito qualcosa in palio, già dal venerdì. Una motivazione comprensibile, ma le gare del sabato, che si disputano sulla distanza di 100 chilometri, raramente hanno regalato grandi emozioni e le ragioni sono piuttosto evidenti.
La ricompensa in termini di punti è troppo ridotta per giustificare il rischio elevato di compromettere la gara principale della domenica. Inoltre, c’è un problema di sicurezza: su alcuni circuiti, soprattutto in condizioni atmosferiche avverse, una sola sessione di prove libere è del tutto insufficiente per prendere le misure del tracciato, specialmente per i rookie. D’altro canto, per la FOTA, le tre sessioni di prove servono principalmente agli ingegneri delle scuderie per perfezionare il setup delle monoposto, deliberato dopo numerose sessioni al simulatore.
Peccato (o per fortuna) che la correlazione tra i test nel contesto virtuale e il comportamento reale delle monoposto in pista sia spesso inesatta. E proprio per questo, alla fine dei discorsi serve più tempo per raggiungere la messa a punto ideale, necessaria per deliberare tutto il potenziale della vettura che altrimenti resta di fatto inespresso, situazione che abbiamo vissuto più volte per varie scuderie. Tuttavia, dati alla mano, per Liberty Media il formato sprint è stato un successo, riuscendo a convincere anche buona parte dei puristi che sono particolarmente legati alla tradizione della categoria.
La vera domanda però è la seguente: il livello qualitativo dello spettacolo ne ha realmente beneficiato? Un tempo, assistere a un Gran Premio di F1 era un evento unico, al di là di ciò che accadeva nei giorni precedenti alla domenica. Anche il warm-up, mezz’ora di prova in assetto gara prima della corsa eliminato per ridurre i costi, riusciva comunque ad entusiasmare i fan, essendo un assaggio del passo gara. L’opinione comune è che il formato sprint sia un tentativo di attrarre nuovi appassionati, ma il contenuto emotivo e sportivo rimane povero, per le ragioni descritte.
F1, Liberty Media: la griglia invertita resta un pallino della proprietà americana
A margine di quanto detto, i vertici della F1 sembrano determinati a portare avanti quella che, nelle loro intenzioni, rappresenta la naturale evoluzione della categoria regina del motorsport verso un formato più orientato all’intrattenimento. Si torna quindi a parlare di griglie invertite o parzialmente invertite nelle Sprint Race. Tuttavia, indipendentemente dalle opinioni personali, come qualsiasi altro sport, la F1 dovrebbe preservare il suo principio meritocratico. Penalizzare i piloti per il semplice fatto di essere i più veloci potrebbe alterare artificialmente l’esito delle gare.
Rimontare in una gara di pochi giri è tutt’altro che semplice, specialmente se si rimane bloccati in un trenino DRS. Oggettivamente, l’idea presenta molte criticità, non ultima la prossima rivoluzione tecnica che stravolgerà nuovamente le caratteristiche delle monoposto di F1. Non si tratta solo di un aspetto estetico, poiché le future monoposto, grazie all’introduzione dell’aerodinamica attiva, richiederanno un nuovo approccio alla guida. L’obiettivo dichiarato è quello di mantenere il gruppo di piloti sempre compatto ed evitare che la vettura più competitiva distacchi il resto del campo dopo pochi giri.
Alla luce di queste premesse, che senso avrebbe invertire la griglia nelle Sprint Race se non quello di penalizzare chi ha ottenuto i migliori tempi in qualifica? Infine, nella possiamo dire che nella massima categoria del motorsport non c’è spazio per l’ingenuità: se davvero un giorno si introducesse la griglia invertita nelle qualifiche shootout, i top team e i piloti darebbero comunque il massimo sapendo di dover partire a metà schieramento al sabato? La speranza è che l’ennesima riproposizione della griglia invertita da parte di Stefano Domenicali sia solo il frutto di un colpo di sole in questa torrida estate del 2024.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
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