venerdì, Novembre 22, 2024

F1, Ferrari: “il ricordo come sai non consola”

A che punto è la notte in Ferrari, a pochi giorni dalla ripresa del mondiale di F1? Insomma, forse non sarà notte fonda, ma di certo non è che ci siano molti motivi per guardare serenamente al futuro prossimo e a quello venturo: leggasi 2025 e soprattutto 2026. Cantava Phil Collins “in the air tonight” nel 1981, quando c’era la febbre Villenueve… e quelle atmosfere oniriche e solitarie mi accompagnano mentre penso alla Ferrari

“I can feel it coming in the air tonight, oh lord

And I’ve been waiting for this moment, for all my life, oh lord

Can you feel it coming in the air tonight, oh lord, oh lord”

Torniamo al presente della F1 e diciamocela tutta… molte delle attese spasmodiche che i tifosi ferraristi, e non solo loro, avevano per settembre, sono evaporate come neve al sole. 

Parafrasando la PFM con Impressioni di settembre:

“Un cavallo tende il collo verso il prato

Resta fermo come me

Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito

Respiro la nebbia, penso a te”

Ferrari F1
Lawrence Sheldon Strulovitch, fondatore della scuderia britannica Aston Martin F1 Team

Che poi, insomma, Aston Martin ha fatto piazza pulita manco fosse un buco nero che tutto inghiotte, altro che Gargantua di Intestellar. Stroll padre è ingordo come pochi, nel suo sogno d’Icaro, poi non sappiamo se si brucerà le ali, di trasformare la sua squadra in team vincente/dominante e riversa fiumi di denaro che neanche il Nilo

E così, non solo Lawrence si è pappato una serie di pedine importanti saccheggiando la qualunque, ma s’è pure preso il nostro Enrico Cardile (ma sarà tutto oro ciò che luccica?), che s’è ben acconciato a fare il vice di qualcuno. Ma, dulcis in fundo e in cauda venenum, il nostro ha preso il pezzo pregiato, anzi pregiatissimo, sua maestà il genio che sussurra all’aerodinamica Adrian Newey, fenomeno assoluto della F1.

Ferrari F1
Adrian Newey presente nel muretto Red Bull a Miami

Che dire… tutto ciò ha sgonfiato enormemente la narrativa del “cuoco”  Vasseur, lasciando la Ferrari sguarnita e senza un piano B. Perché tutti s’era un po’ fatta la bocca sul quarto tentativo del matrimonio del secolo che sembrava ormai andato in porto. Fiori d’arancio. Rigorosamente rossi! Purtroppo esisteva solo un piano A che, a un certo punto, per una fifa gigantesca che Newey facesse ombra allo squadrone attuale di Maranello che, come ben sapete, in 10 anni ha vinto caterve di titoli in F1, è saltato.

F1, Ferrari stravede per non essere all’altezza

Newey non voleva mica la luna. Chiedeva di poter lavorare con uomini di sua fiducia. Ma tu guarda, lo sventurato, a cui la Ferrari non rispose, giusto per citare pure Manzoni. E dunque, siamo punto a capo, con un team ridimensionato tecnicamente, ancora, e con l’incubo del nuovo regolamento che bussa alle porte nel 2026. Dei famosi proclami c’è poco o nulla, delle cinque parole di cui era composto il cognome di mister X non interessa proprio a nessuno, visto che quel mister X non è Newey e chi se ne frega del resto. 

Arriviamo a settembre con il morale sotto i tacchi, ma non perché sia finita l’estate (appartengo a coloro, pochi ma in crescita costante, che non amano particolarmente ferragosto et similia), quanto per la pochezza che, probabilmente, ci aspetta a Maranello. A suo tempo Enzo Ferrari, che proprio il 14 agosto (era il 1988) terminava la sua epica, titanica e lunga vita terrena, pur gelosissimo della propria creatura non si pose troppi problemi a chiamare il genio tecnico dell’epoca, Barnard.

Ferrari F1
John Barnard e Michael Schumacher

Non andò proprio benissimo, ma la sua “papera” fu regina senza corona (1990 e la terribile Suzuka) e rappresentò una pietra miliare nello sviluppo della F1 moderna. Montezemolo non ebbe particolari patemi d’animo a trapiantare cervelli Benetton in Ferrari, conscio che l’autarchia dei cervelli italici era cosa funesta, almeno in quella (e questa) congiuntura storica. Vasseur con l’avallo del dinamico duo Elkann-Vigna non se l’è sentita e fuor di metafora, se l’è fatta sotto. 

E dunque via di promozione in promozione delle terze linee, diventate seconde e ora prime. Senza meriti sul campo ma solo per un gioco di rimpiazzi e incastri. Deludente vero? Perché gli alchimisti non sono ancora riusciti a trasformare, e credo mai ci riusciranno, un metallo non nobile in oro, giusto per andare di metafore. Se lo scenario è mediocre, non dico desolante, che ci resta? Che tiferemo lo stesso. Perché siamo fatti così. E per dirla con il grande Lucio Battisti “il ricordo come sai non consola” è vero, tuttavia:

“Come può uno scoglio

Arginare il mare

Anche se non voglio

Torno già a volare

Le distese azzurre 

E le verdi terre

Le discese ardite 

E le risalite…”

Speriamo bene. E sotto con i gufi!

Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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