Ferrari ha messo assieme una buona prima sessione di F1 in Olanda. Sessanta minuti in parte mal spesi per via della pioggia. L’asfalto bagnato e il forte vento hanno limitato l’azione specie nella prima mezz’ora. Le due rosse sono comunque scese in pista e specialmente con Charles Leclerc hanno testato la monoposto italiana in condizioni estreme. Primo run con le gomme full wet, dove il monegasco ha inanellato una serie di tornate, utili per verificare la bontà della messa a punto sul bagnato. Sembra un dato poco importante, ma pensando che la qualifica sarà sotto la pioggia non è affatto.
La seconda sgambata con gli pneumatici intermedi ha fornito riscontri ancora più interessanti, perché malgrado la pista fosse certamente lontana dalle migliori condizioni, in questo caso la SF-24 numero 55 si è ben comportata. Poche correzioni e tanta solidità all’interno di un contesto competitivo comunque sempre difficile. Verso la fine di questo run l’asfalto era quasi asciutto, aiutato non poco dal sole che si è presentato sulla pista olandese. Per questo, dopo una breve pausa di poco minuti, le due vetture modenesi sono tornate a calcare l’asfalto.
Il programma di lavoro scelto dal Cavallino Rampante era chiaro: realizzare quanti più giri possibili per studiare nei dettagli il valore della messa a punto. Set-up studiato al simulatore driver-in-the-loop che anche a sto giro ha offerto spunti interessanti. Ferrari aveva un bilanciamento soddisfacente. Per scendere in maggiori dettagli, abbiamo constatato una certa difficoltà nel centrare l’apice di alcune curve. Carenza di rotazione tipica di questo tracciato per via del banking di molte pieghe. Poi un poco di sovrasterzo in uscita nelle fasi di trazione.
F1, GP Olanda Fp1: Ferrari lavora sulla messa a punto non ottimale con le Medium
Quando mancano poco minuti all’inizio della seconda sessione di prove libere del Gran Premio d’Olanda edizione 2024, all’interno del garage tutto è pronto. I ferraristi hanno ricevuto gli ultimi ragguagli sul programma da svolgere e, dopo un’ultima occhiata alla telemetria, salgono a bordo delle proprie vetture. I consueti controlli del caso sono gia andati in onda: power unit, trasmissione, impianto frenate e sistema ibrido. Per fortuna lato meteo le cose sono decisamente migliorate. Sebbene il vento continuai a soffiare in maniera insistente la sua intensità è minore.
Splende il sole in questo momento su Zandvoort e lo spauracchio pioggia pare moto lontano. Proprio per questo sarà molto importante ottimizzare le tempistiche durante le Fp2, con il chiaro obiettivo si sfruttare al meglio il tempo a disposizione per testare la messa a punto delle monoposto. Le due rosse scendono in pista. Entrambe montano un set di gomme medie per verificare ancora una volta l’aspetto della monoposto. Il cambio è sempre settato sulla posizione GX3 e, dopo aver effettuato il warm-up delle coperture, si inserisce la modalità push per iniziare a spingere.
In questo primo tentativo si nota del sovrasterzo in uscita di curva. Sainz fa sapere che la temperatura delle mescole non era perfetta, ma ciononostante chiude un tentativo abbastanza pulito. Fa peggio Leclerc che si becca parecchio traffico nel primo settore e si vede conserto ad alzare il piede. Per questo Bozzi comunica che le perdite sul giro più corpose sono nelle curve 1, 2 e 3. Una tornata di cool down per raffreddare le gomme e caricare le batterie prima di ripartire. Nel secondo tentativo Carlos migliora il suo rendimento nel T3, ricevendo i complimenti di Adami.
Lo spagnolo chiede comunque un cambio di carico sviluppabile sull’anteriore: “minus 2” per bilanciare ulteriormente la downforce della vettura. Curva 9 e 10 sono i punti dove l’iberico può fare meglio. Anche per Leclerc arriva un miglioramento nell’ultimo passaggio che di fatto gli consente di ricopiare il rendimento del compagno. Il monegasco però, a differenza di Carlos sceglie più carico all’avantreno. I ferraristi “riposano” la SF-24 per due tornate, passano in Engine 1, inseriscono la mode race e tornare a fare sul serio. A Charles viene suggerito di utilizzare una diversa configurazione pre-mappata sul differenziale in curva 10, dove l’obiettivo è quello di raggiungere una stabilità di marcia superiore.
Sainz commette una piccola sbavature e preferisce abortire il giro recandosi direttamente ali box. Leclerc invece chiude la tornata realizzato il miglior tempo nel terzo settore. Dando un’occhiata al monitor dei tempi, si nota come le rossa paghino gran parte del gap tra il primo e il secondo settore, mentre nel T3 il rendimento è in linea con i primi. Il pelo di sottosterzo continua ad esserci nella seconda sessione. Idem per il sovrasterzo in uscita anche se, in questo caso, potrebbe pure essere provocato in parte dal vento.
F1, GP Olanda 2024 Fp2: le soft non funziona e si cambia assetto. Prove high fuel snobbate
L’ora di fare più sul serio è arrivata. La Ferrari di Leclerc torna in pista con le gomme Soft. L’extra grip fornito dalle Pirelli a banda rossa aiuterà senza dubbio le SF-24 che, con su le Medium, hanno palesato un rendimento non ottimale nei tratti più guidati delle pista. Nel suo giro buono arriva una bandiera gialla che di fatto frena il ferrarista. Charles alza il piede conclude la tornata e si lancia nuovamente. Il pilota originario di Monaco perfeziona i suoi intertempi. La stabilità della rossa migliora ma resta imperfetta. Solo nel T2, infatti, la numero 16 accumula 3 decimi di ritardo.
Anche con le Soft resta sempre presente il sovrasterzo uscita che costringe Charles, specie nell’ultimo tentativo lanciato, a correzioni molto vistose. Nel mentre, all’intero del garage di Sainz, i meccanici hanno cambiato alcune regolazioni delle vettura. Resta da capire che tipo di interventi hanno effettuato. Nell’ultimo quarto d’ora a disposizione si pensava che i “due Carlo” potessero testare l’auto in configurazione high fuel. Prove che però non sono state ritenute necessarie almeno per il momento. Leclerc torna in pista “calzando” un set di pneumatici Medium, peraltro usati.
Il monegasco effettua l’outlap con una certa calma e poi si lancia per testare ancora la SF-24 dopo un cambio di set-up. Nel mentre arriva una notizia negativa per Sainz, oramai fermo ai box da parecchio tempo. I meccanici della rossa hanno smontato il posteriore. Pare si tratti di un problema reattivo alla trasmissione della numero 55. La sessione, quindi, per il futuro pilota delle Williams finisce anzitempo in estrema amarezza. Leclerc vuole bilanciare ulteriormente l’auto. Ragion per cui chiedere più carico all’anteriore, “plus 2 clicks“, prima di tornare a spingere.
Questa volta, la mappatura del motore endotermico viene modificata per ottenere il massimo supporto dal propulsore a combustione interna: Engine 1. Inoltre, viene nuovamente suggerita una specifica impostazione del differenziale per migliorare la stabilità in curva 10. Il tentativo riesce, e tutto sommato, almeno da quanto si percepisce dalle comunicazioni radio, non si riscontrano particolari problemi con il risultato ottenuto. La cosa interessante è che la Ferrari decide di trascurare completamente il passo gara, concentrandosi unicamente sul giro secco, eseguito da Leclerc con gomme medie usate.
La metodologia di lavoro, dunque, suggerisce che gli ingegneri di Maranello abbiano apportato alcune modifiche alla messa a punto e, successivamente, utilizzando la stessa configurazione, abbiano deciso di raccogliere dati con le stesse gomme, che verranno poi confrontati. Una sessione senza dubbio complessa, dalla quale non è facile trarre conclusioni definitive. La SF-24 sembra lontana dalla perfezione e, come previsto, il minore carico aerodinamico, risultato del compromesso per gestire la resistenza all’avanzamento, limita il rendimento nei tratti più guidati.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv