F1: a differenza di quanto si pensava in base alle prove della Ferrari con tanta benzina a bordo, molti piloti hanno deciso di partire con la gomma gialla invece della rossa. Su questa pista, le due mescole presentano comportamenti e durate differenti. La scelta della Hard è più conservativa rispetto alla Soft. I team hanno preferito questa opzione per garantire una sola sosta e arrivare al traguardo con gli pneumatici più duri delle Pirelli. Quasi tutti, pertanto si erano preparati alla strategia Medium-Hard, tenendosi aperta la possibilità di una secondo sosta per montare una mescola a banda rossa usata.
F1, GP Olanda 1° stint: strategia perfetta con la Ferrari di Leclerc
Alla partenza Verstappen ha superato Norris. L’olandese ha fatto esattamente ciò che doveva fare per cercare di vincere. Una volta davanti, Max non è mai riuscito a imporre un ritmo dominante, e la McLaren ha avuto la pazienza di recuperare la posizione. Nei primi giri, l’olandese ha tentato di guadagnare terreno, ma si è scontrato con un duro nemico: il sottosterzo. La sua RB20, come ha spiegato lui stesso, non ruotava a dovere. Nel primo settore ha fatto un ottimo lavoro, riuscendo spesso a mantenersi sui tempi di Norris, che era particolarmente solido nelle curve 1 e 3.
Il campione di casa ha dovuto prestare attenzione alla posteriore sinistra, che stava scivolando un po’ troppo. Più tardi nello stint, quando Norris stava per attaccarlo, Max ha iniziato ad accusare un ulteriore sottosterzo. La carenza di rotazione era generale, ma si è lamentato in particolare della difficoltà in curva 10, dove non riusciva a trovare grip con la gomma Medium. Leclerc con la Ferrari ha mantenuto il suo ritmo nel primo stint con le medie. Ha dovuto gestire un po’ di più le coperture in curva 7 e, durante lo stint, ha regolato alcuni settaggi per migliorare la rotazione a centro curva.
Tutto è andato come previsto mantenendo il piano A. Tra i primi a rientrare ai box c’è stato Leclerc, che ha tentato un undercut su Piastri, che lo precedeva di poco meno di un secondo. La gomma scelta per il secondo stint è stata ovviamente la Hard, per puntare al traguardo. La sosta leggermente anticipata ha permesso di recuperare una posizione, quella di Russell. Al giro successivo, anche George si è fermato per montare la gomma Hard. Piastri, invece, ha ritardato molto il suo pit stop, consapevole che non sarebbe riuscito a uscire davanti alla Ferrari di Charles.
Si è fermato al giro 34 per montare la gomma dura, ma ormai aveva perso sia la posizione sia su Leclerc che su di Russell. L’australiano è stato quindi chiamato a effettuare sorpassi in pista, il che ha avvantaggiato la gara di Leclerc, che in quel momento si trovava in terza posizione. Al giro 28, anche Verstappen è rientrato per passare alla gomma Hard. L’undercut su Norris era però impossibile, poiché tra i due c’erano più di 6 secondi. Al giro successivo, Norris ha effettuato il suo pit stop per passare, con molta tranquillità, alla gomma più dura.
F1, GP Olanda 2° stint: la Ferrari di Leclerc resiste alla McLaren e porta a casa il podio
Con Leclerc stavano affrontando alcuni problemi di sovrasterzo in curva 10, che hanno cercato di risolvere regolando diversi settaggi del volante. In generale, Bozzi gli ricordava di mantenere una guida il più possibile pulita con la sua Ferrari. In Red Bull hanno informato Max che Lando stava effettuando un maggior risparmio delle gomme in curva 1 e, soprattutto, in curva 7, una delle pieghe in cui la gomma è maggiormente stressata. Verso il cinquantesimo passaggio, Verstappen ha lamentato nuovamente una carenza di grip sulle gomme montate sul lato sinistro della vettura.
Al giro 55, Russell ha sorpreso tutti pitando per montare la gomma Soft. Anche se molti stavano considerando questa strategia, nessuno voleva rischiare di perdere una o più posizioni senza avere la certezza di recuperarle, considerando che il circuito di Zandvoort non offre molti punti di sorpasso. Durante il suo stint con le gomme Soft, l’inglese ha accusato abbastanza sottosterzo, individuando la mancanza di rotazione come il principale limite. Anche Hamilton montava gomme Soft nell’ultimo tratto di gara, sebbene fosse partito con gomme Medium seguendo una strategia differente.
Anche Hamilton montava gomme Soft nell’ultimo tratto di gara, sebbene fosse partito con gomme Medium seguendo una strategia differente. Entrambi sono rimasti sorpresi dalla forza della Ferrari, in quanto il team tedesco si aspettava di finire davanti alla rossa con un certo margine. La SF-24 ha offerto una performance di gran lunga superiore alle aspettative. Sebbene sia sempre difficile commentare un rendimento di questo genere a caldo, come spiegato da Sainz nel post-gara ha a che fare con la gestione delle gomme. Se si riesce a farle funzionare nel loro ‘sweet spot‘, si ottiene molto grip.
È importante notare che il layout del tracciato non facilita i sorpassi. Gli strateghi della Ferrari hanno fatto un ottimo lavoro con Leclerc, anticipando la sosta e guadagnando così la posizione su Russell e Piastri. Senza una significativa differenza di performance, sorpassare a Zandvoort era difficile, e questo ha permesso al monegasco di mantenere la sua posizione più facilmente. Inoltre, a livello di velocità massima, Sainz è stato il più rapido, raggiungendo una punta di 335 km/h.
La telemetria mostrava anche che come lo spagnolo fosse sempre qualche chilometro orario più veloce alla staccata della prima curva. Detto ciò, non si può sottovalutare la performance odierna della Ferrari, che ha dimostrato di avere un ottimo passo. Osservando il grafico del gap, vediamo che durante tutto il secondo stint con le gomme Hard, Leclerc è riuscito a tenere testa a Verstappen, mantenendosi in seconda posizione e rosicchiando del tempo nell’arco della seconda parte di gara al campione del mondo in carica della Red Bull.
Autori e grafici: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv