giovedì, Settembre 19, 2024

F1, Ferrari prova a nascondere i propri errori ma non ci riesce

Con il quasi certo arrivo di Newey alla corte di Stroll, in F1 Ferrari si trova sguarnita come non mai dal punto di vista tecnico. Avrà ragione Vasseur a dire che in realtà l’organico si è rinforzato. Ma, per usare una metafora militaresca, i fanti servono, ma servono anche ufficiali e generali. Cardile in uscita (anche lui in direzione Aston Martin), aveva fatto pensare a molti che ciò avrebbe significato l’arrivo di Newey in Ferrari. E invece a Maranello hanno perso l’uno e l’altro. E’ difficile tifare il team italiano. Lo sappiamo bene…

Ma certe volte è anche difficile capire il mondo di Maranello. Con il crescere della fama, della notorietà, anche del palmares, è come se la struttura creata da Enzo Ferrari fosse diventata sempre meno elastica, dinamica e sempre più elefantiaca, burocratica, poco agile e dinamica. Non si tratta di novità assoluta, sia chiaro. Qualcosa di simile accade spesso ai grandi gruppi industriali e tecnologici, ad esempio Apple. Più si diventa grandi, più le cose diventano complesse. E’ quasi ineludibile. E talvolta questa complicazione-affari-semplici porta a decisioni e comportamenti che visti dall’esterno sembrano incomprensibili.

Non è che non abbiano una “intima” logica. Ma è una logica che ci sfugge perché assai cervellotica. Spesso sfugge anche ai decisori, imbrigliati in schemi industriali, politici, mentali che impediscono di vedere che, per arrivare da A a B, basta talvolta una linea retta. E’ il caso di Newey. Prenderlo, ad ogni costo, era vinci/vinci. E non è stato fatto. Ora, una cosa del genere, un certo modus operandi la vediamo anche da determinati particolari. Si suol dire che il diavolo si nasconda, appunto, nei dettagli. Ferrari, storicamente, ha sempre avuto due punti critici:

Ferrari F1
Frederic Vasseur, team principal della Scuderia Ferrari – GP Belgio 2024

il rapporto con la stampa e l’estrema segretezza che riguarda gli aspetti tecnici delle loro monoposto di F1. Raramente sappiamo come e perché accade qualche guasto in una monoposto del Cavallino Rampante, a meno che non sia assolutamente evidente. Come se dire che s’è rotto qualcosa significasse in qualche modo deturpare l’immagine della squadra e in definitiva della stessa rossa. Pensiamo a un esempio relativamente recente. Gran Premio d’Austria.

F1, Ferrari mostra un chiaro atteggiamento reiterato nelle comunicazioni dei problemi

Monoposto di Leclerc che ammutolisce in pitlane. Riporto uno stralcio della nostra analisi on board del nostro Zander Arcari: “Per quanto riguarda Charles le cose si complicano tremendamente. La vettura numero 16 esce dal garage e soffre un problema alla fine della pitlane. La monoposto va in anti-stall, sistema per prevenire l’interruzione della potenza propulsiva e poi si spegne. Peccato che il meccanismo sia entrato in funzione quando la vettura era addirittura in folle. Lo si poteva chiaramente vedere dal volante. Dopo poco il Leclerc riesce a ripartire ma il tempo a disposizione è davvero poco.

Ferrari F1
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) con la vettura spenta in pitlane per un problema all’anti-stall – Q3 qualifiche sprint – Gp Austria 2024

Questo considerando che durante l’outlap la rossa non doveva disturbare i piloti che già erano lanciati. Leclerc non riesce a tagliare il traguardo in tempo per lanciarsi e non è in grado di marcare un riscontro cronometrico. Si apre così in radio chiedendo lumi e sottolinea il fatto che proprio l’antistall ha spento il motore, fattore che non dovrebbe affatto succedere. È lampante, da una prima analisi della situazione, che la N°16 di Charles ha subito un problema inedito. Un malfunzionamento del sistema che ha distrutto la qualifica già di per sé complicata. Bozzi non dà spiegazioni, taglia corto e riferisce che ne parleranno ai box”.

Questo fatto è ridiventato d’attualità con la recente intervista di Chinchero a Leclerc. Alla fine arriva il seguente quesito di Roberto con la sibillina risposta da parte di Charles: Domanda: “Puoi spiegare adesso cosa è successo nella pit-lane di Spielberg quando hai spento il motore e non riuscivi a ripartire?”. Risposta: “Quello che è successo veramente… non posso dirlo! Ciao!”. Non posso dirlo. Come dire… ho ricevuto istruzioni CATEGORICHE in merito per non dire nulla. Se fosse stato un suo errore, non credo che il pilota monegasco avrebbe avuto particolari problemi a renderlo noto.

Ferrari F1
Frederic Vasseur e Charles Leclerc(Scuderia Ferrari

Che stiano nascondendo qualcosa al limite del regolamento? Non credo, ma chissà. Tuttavia, mettendo insieme i puntini, pare evidente che l’estrema segretezza sia proprio un modo di agire di Maranello. Perlomeno della gestione sportiva. Ribadisco, come se ammettere di avere sofferto un guasto, una magagna, sminuisse la credibilità della Ferrari. E io, sciocco, invece ho sempre pensato che siano i risultati in pista a decretare la forza di un team di F1. Forse mi sbagliavo. Ma la vera domanda è: un atteggiamento di questo tipo serve? Paga? Ha qualche funzione utile alla causa? A voi, lettori, la risposta.

Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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