Nel sedicesimo round della F1 2024 Ferrari introduce un nuovo fondo, basato sulla versione che ha debuttato a Barcellona. Le modifiche si concentrano nei canali Venturi, nella zona del “kick” e sul bordo tagliente. L’obiettivo è minimizzare le perdite del flusso che scorre sotto al di sotto della vettura, durante il tragitto che i flussi percorrono verso il retrotreno. La rossa è scesa in pista con il nuovo pacchetto che all’inizio, almeno per Leclerc non pareva funzionare a dovere. Commento che probabilmente riguardava il setup, che in quel momento non era ancora ottimizzato.
La configurazione aerodinamica scelta dalla rossa prevede un pacchetto aerodinamico molto scariche. Tra i top team, la Ferrari è tra le vetture con il carico aerodinamico più basso, insieme alla Mercedes. Con un setup a così basso drag, la SF-24 riesce a essere più efficace in questo momento della stagione di F1. I problemi di messa a punto emergono sui tracciati con grandi differenze nelle tipologie di curva. In questi casi, i tecnici devono adottare setup estremi che alla fine non funzionano. Durante la simulazione del giro secco, la vettura italiana è parsa piuttosto bilanciata.
Non si notano evidenti correzioni sul volante, segno che hanno trovato una certa stabilità che dovrà essere confermata nella giornata di domani. A Monza la Ferrari ha fatto bene anche lo scorso anno. Per questo possiamo dire che, in termini di caratteristiche tecniche, la F1 tutta rossa dovrebbe essere compatibile con il tracciato brianzolo. Tramite gli on board abbiamo notato un leggero sovrasterzo in ingresso durante le prime simulazioni, comportamento che poi è stato corretto. Nel complesso la rossa non domina in nessun tratto della pista osservando la tabella dei tempi.
Tuttavia, riesce a massimizzare il rendimento in tutti i tratti senza primeggiare in nessuno. In qualifica potrebbero fare molto bene, anche se al momento manca meno di un decimo di secondo rispetto a Mercedes e McLaren, vetture che sono equivalse quest’oggi. Anche la MCL38 sembra avere un anteriore abbastanza puntato, per cui in alcuni punti, specialmente con la gomma gialla, la vettura inglese tende a perdere aderenza al posteriore. Con la gomma rossa questo comportamento sembra essersi ridotto, anche grazie ad alcune piccole modifiche al setup.
McLaren ha trovato un buon compromesso aerodinamico, poiché possiede ottime velocità di punta e, al medesimo tempo, sta mostrando una grande capacità nelle fasi di accelerazione. D’altronde, la MCL38 è la monoposto di F1 più completa degli ultimi mesi e riesce abbastanza facilmente ad adattarsi molto bene a piste parecchio differenti. Ecco perché guadagnano molto più della Ferrari in uscita dalla prima e dalla seconda chicane. La SF-24 non è lontana però. Con Sainz manca solo un decimo da Hamilton, che guida la classifica del venerdì. La trazione è l’arma più potente della McLaren.
F1, GP Monza Fp2: Ferrari non eccelle in nessun tratto ma se la gioca con tutti
Si nota prendendo in esame il grafico dei micro settori, ad esempio, dove le MCL38 dominano tutte le zone d’uscita in cui è fondamentale scaricare a terra tutta la potenza del propulsore. La Mercedes rimane la più veloce sul dritto, e guadagna soprattutto quando le velocità cominciano ad aumentare. Anche sul rettilineo principale, nei primi metri, quando si è ancora sull’uscita della Parabolica la McLaren ha la meglio. Ma con il passare dei metri il minor drag della W15 prevale e sfodera una top speed davvero ottima. La W15, inoltre, offre ai propri piloti un handling molto buono.
Da Imola in poi Mercedes ha trovato un buon bilanciamento che aiuta a avere più facilmente il setup ottimale per la monoposto. La Red Bull si è accorta di aver caricato un po’ troppo la vettura, facendo tanto affidamento sulla maggiore efficienza aerodinamica. Un parametro che su questo tracciato non è particolarmente vantaggioso. Già nel corso delle prime prove libere, infatti, le due RB20 hanno cercato di ridurre l’incidenza del flap sull’ala posteriore per recuperare qualche punto di velocità. Mossa che non è servita e ha solo prodotto un alleggerimento del posteriore.
Per le Fp2 Red Bull è tornati alla configurazione originale aggiungendo un po’ più di carico, riducendo così il sovrasterzo in ingresso che si verificava. Alla Parabolica, ad esempio, si vedeva la RB20 perdere leggermente il posteriore. Rimane una certa disconnessione tra gli assi, poiché non riescono mai a trovare un buon equilibrio di grip sull’avantreno e aderenza sul retrotreno. L’anteriore rimane piuttosto debole. Tra la fase di frenata pura e quello di inserimento perdono abbastanza, soprattutto alla prima chicane. Mentre in trazione riescono a recuperare parte del gap.
Avendo più carico in linea teorica la Red Bull dovrebbe guadagnare in percorrenza, ma non sempre è così osservando la grafica pretendere. Alla seconda chicane, di fatti, la vettura austriaca perde circa mezzo decimo. Alle due Lesmo sono in linea con la Mercedes di Hamilton, mentre all’Ascari e alla storica curva Parabolica pagano un altro mezzo decimo in ciascuna di queste pieghe. Il limite maggiore, come detto rimane la velocità di punta. Alla prima staccata le RB20 si presentano già con un ritardo di circa un decimo e mezzo rispetto alla W15 Hamilton. Troppo…
Autori e grafici: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv