giovedì, Novembre 21, 2024

F1, Horner e la vittoria che potrebbe essere di Pirro

Bisogna ammetterlo, in F1 Horner si è mosso con grande accortezza per cercare di sistemare i cocci dopo la bufera che gli si è abbattuta addosso a inizio mondiale. Non sappiamo, almeno a lungo termine, se comunque ci saranno ripercussioni sulla leadership nei mondiali di F1, ma per ora il nostro si è mosso come un abile politico dovrebbe fare. La pietra tombale, almeno per la giustizia inglese, sulle accuse di molestie e comportamenti inappropriati che gli era stata rivolta da una dipendente Red Bull, si è da poco conclusa a favore del team principal inglese.

Come scrive Roberto Chinchero: “Poche righe, comunicate nel pieno della pausa estiva, hanno messo la parola fine a una storia che ha rischiato di far crollare la squadra di Formula 1 più vincente degli ultimi anni. La vicenda ‘Horner’ è definitivamente archiviata, la dipendente Red Bull che aveva presentato denuncia per comportamenti inappropriati ha esercitato il diritto d’appello (dopo una prima indagine che aveva scagionato Horner) con un avvocato indipendente all’azienda. Concluso l’iter processuale, è arrivato l’esito: appello non accolto“.

“Per avere una visione chiara sul futuro della Red Bull Racing era necessario l’atto finale, ufficializzato l’8 agosto. Una sorta di timbro che ha concluso un riassestamento avvenuto dopo le tumultuose vicende scatenatesi a partire dallo scorso febbraio. Christian resta la figura di riferimento della squadra.” Ma torniamo indietro di qualche mese. Horner si trova al centro della bufera per le accuse di cui sopra. L’ondata a lungo termine della morte del fondatore del colosso Red Bull, Matesich, arriva al momento critico, con i due rami dell’azienda, quello austriaco e quello tailandese che non vanno più così d’accordo.

Horner F1
Max Verstappen in mezzo a Horner e Marko – Gp Miami 2024

Horner si lega ai tailandesi, il clan di Marko-Verstappen padre si lega a quello austriaco. La bomba che arriva su Horner pare segnarne la fine, con un nuovo equilibrio da trovare all’interno della scuderia che sta dominando dal 2022. Tuttavia il team principal tiene botta e non ci pensa neanche lontanamente a dimettersi o a fare un passo indietro e fa capire che il team potrebbe fare a meno di tutte le prime donne. “Minacce” probabilmente non vere ma è necessario dirlo, si tratta quasi sempre di bluffare e farci cascare gli altri.

F1, Horner ha vinto davvero?

Allontana per qualche tempo Marko e Joe quasi per rimarcare chi comanda. Poi esce fuori la clausola Marko-Max Verstappen. Se Helmut viene allontanato dalla scuderia, il talento di Hasselt può svincolarsi in un battibaleno e accasarsi in un’altra scuderia. E le sirene di Mercedes, con Wolff in versione innamorato pazzo, sono a dir poco fortissime. Da quanto riporta Chinchero e altri autorevoli commentatori, Horner non era a conoscenza di questa piccola ma, per lui, esiziale “postilla”. E dunque, con grande pragmatismo, si rende conto che deve ricucire gli strappi.

Horner F1
Christian Horner, team principal della Red Bull

Anche perché il team, tecnicamente, sta perdendo la rotta e si arriva alla seconda parte del mondiale. Il serrare i ranghi è la mossa necessaria per un esercito che rischia una Caporetto. Dunque, piano piano si riavvicina a Marko, tanto da garantirgli un rinnovo ma, ottenendo che la clausola Max libero sia tolta, si riavvicina al ramo austriaco di Red Bull, fa spallucce per la perdita di alcuni pezzi pregiati come Newey, uno dei padri del team, e Wheatley, anche perché restano (eccome) uomini tecnicamente validi per le prossime monoposto.

Inoltre arriva il rinnovo di Perez, anche a rischio di perdere il mondiale costruttori perché sa che a Verstappen fa piacere avere un compagno di squadra quasi inesistente (almeno nell’ultimo anno e mezzo), poi arriva la parola fine sulla vicenda che lo aveva investito, e tutto sembra tornato alla normalità. Horner è riuscito a sopravvivere a un tornado che molto probabilmente avrebbe disarcionato molti altri uomini. Tuttavia, non c’è un vero e proprio lieto fine. Intanto non è detto che non ci possa essere un’emorragia di tecnici che potenzialmente potrebbe danneggiare la struttura tecnica.

E poi c’è l’incognita 2026. Nuovo regolamento, nuove power unit, e la scuderia di Milton Keynes che diventa a tutti gli effetti un costruttore totale della propria monoposto. Lo fa grazie a Red Bull Powertrains, divisione che si occupa dei propulsori che a quanto abbiamo avuto modo di capire non naviga in acque tranquille, in quanto esiste un ritardo sulla progettazione delle nuove unità di potenza. La vittoria di Horner potrebbe così, nell’arco di qualche anno, diventare una vittoria di Pirro (il riferimento è chiaro per chi segue la F1 da qualche anno).

Horner F1
Max Verstappen e Sergio Perez nel dopo gara di Spa

Perché se Verstappen, ora calmo (si fa per dire) e desideroso di restare in Red Bull, si trovasse fra le mani nel 2026 un mezzo non competitivo, potrebbe salutare senza particolari problemi. Tuttavia, c’è anche da sottolineare che Christian ha fatto la prima cosa che deve fare un politico quando è in grossa difficoltà. Tenere botta, prendere tempo. Perché il tempo, di solito, lavora per te. Almeno a breve termine. Vedremo nel lungo termine. Altra considerazione forse banale e un poco polemica. Non tutti sono adatti a fare il team principal di una scuderia di F1.

Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv

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