F1, Stella ha rinnovato con la McLaren. L’annuncio è di ieri mattina ed è una buona notizia per la massima categoria del motorsport. Andrea sa il fatto suo. Lo ha dimostrato nel momento in cui il team di Woking gli ha dato fiducia. Da “semplice” ingegnere di pista di Fernando Alonso in Ferrari, l’italiano ha saputo dapprima distinguersi in questo ruolo e poi, arrivata la grande chance, far vedere al mondo intero di che pasta è fatto. Il cinquantatreenne originario di Orvieto ha sostituito Andreas Seidl che in Audi alla fine dei conto non c’è nemmeno arrivato.
Il tedesco di 48 anni ha abbondato in maniera prematura la Sauber e al momento una vera ragione non sembra esserci. Pare che ci sia una possibilità per vederlo in Ferrari. L’identikit del tecnico dal cognome di cinque parole prossimo all’arrivo in quel di Maranello si adatta all’ipotesi lanciata dallo stesso Frederic Vasseur. Il francese sta parlando parecchio ultimamente. Si è quasi “binottizzato” per certi versi, perché il suo positivismo atavico in una stagione che sta deludendo pare fuori luogo. Specie in un momento delicato come quello attuale, dove gli ultimi aggiornamenti non hanno funzionato.
Il Cavallino Rampante ci sta lavorando su. Si cercherà di anticipare qualcosina per il Gran Premio d’Olanda anche se non sarà facile considerando la chiusure delle fabbriche per due settimane. Per il resto, come abbiamo riportato nei giorni scorsi, il team sta già seguendo i dettami di Loic Serra che, in Mercedes, tra i vari ruoli che ha ricoperto, ha fatto tanta differenza quando capeggiava il reparto dedicato alla dinamica del veicolo. Un vero esperto nella gestione degli pneumatici e nell’interazione tra aerodinamica e meccanica. Un colpo super per la rossa.
Anche in considerazione di questo fatto, tenendo presente che in Ferrari il team principal già esiste, Andreas Seidl non pare una soluzione poi così sensata. Ma torniamo a Stella, l’ingegnere che ha stupito un po’ tutti. Lo ha fatto perché da quando si trova al timone della McLaren, la storica scuderia britannica ha fatto un salto in avanti davvero strepitoso. Sono passati circa 13 mesi da quando il team è risorto, abbandonando le zone basse della classifica per abitare costantemente quelle alte tra i top team.
F1, McLaren: l’intuizione di Zak Brown
Il boss a stelle e strisce della McLaren è un personaggio simpatico e sempre positivo. All’interno del paddock individui del genere servono eccome perché Zak, oltre a dimostrare che pure gli americani possono fare F1, non perde l’occasione per mostrare una caratteristica precisa del suo carattere: la comunicazione diretta e senza filtri. Non importa quale sia la tematica trattata e quale possano essere le ripercussioni. Basti pensare alla questione Horner dove, in più di un’occasione, ha chiesto chiarezza per sciogliere i dubbi. Idem, sempre parlando di Red Bull sulla questione budget cap.
Brown ci ha visto lungo. Osservando Stella in altre mansioni ha capito che le sue doti potevano essere sfruttate anche in maniera differente. L’eccellenza che Andrea mostra nel comando della scuderia è fenomenale. Una leadership supportata dalla grande competenza che l’italiano ha maturato negli anni dove ha svolto i suoi compiti in F1. Il rispetto verso tutti i dipendenti è massimo come la capacità di motivare il gruppo di lavoro. Una persona migliore al comando, secondo quanto dice Zak non potrebbe esserci. La ricerca dell’ottimo deve migliorare però.
L’impatto di Stella sulla McLaren è stato enorme e in effetti i risultati gli hanno dato ragione. Attualmente la scuderia di Woking stringe tra le mani un progetto tecnico davvero al top. Le due MCL38 mostrano caratteristiche strepitose, poiché in ogni singolo tracciato del calendario, non importa di quale layout si tratti, le due vetture color papaya fanno vedere un rendimento ottimale. C’è poi un altro aspetto molto interessante e poco chiacchierato: a differenza di Ferrari, Mercedes e Red Bull la squadra inglese propone update che funzionano.
Anche per loro esiste il margine di tempo adeguato per far funzionare a dovere le novità. Tuttavia, a differenza dei team suddetti, non servono passi indietro “smontando” gli aggiornamenti dalle auto perché non apportano i vantaggi stimati sulla carta. Un elemento davvero importante che ha reso McLaren il nuovo riferimento in F1. Ciò nonostante non è tutto rosa e fiori. Lo sosteniamo poiché i trionfi scarseggiano se paragonati alle chiare occasioni che il team ha gettato alle ortiche. MCL38 che da Imola in poi ha sempre avuto una monoposto in grado di tagliare il traguardo prima degli altri.
F1, McLaren: nuovo approccio per i weekend di gara
Per questa semplice ragione si attende la fine della pausa estiva per mettere in pratica nuovi dettami lavorativi. Un approccio decisamente più aggressivo che possa raccogliere maggiori sfrutti e soprattutto smettere di buttare via chance importanti. Il momento di colpire forte è arrivato. Red Bull non è affatto tranquilla e continua a perdere i pezzi. L’ultimo in ordine cronologico riguarda Jonathan Wheatley che lascerà il suo ruolo di direttore sportivo per sposare la causa di Audi. Pure Verstappen pare nervoso perché oramai non ha più la macchina migliore.
Il tre volte campione del mondo resta il favorito per la conquista del titolo piloti. Questo è chiaro. Tuttavia il talento di Hasselt nutre oramai dubbi sulle capacità dei tecnici di migliorare la RB20. Una vettura di F1 molto rapida che però ha difetti irrisolvibili, almeno sino a questo momento. Anche per tale ragione McLaren ha deciso di cambiare marcia sul piano di aggiornamenti. Inoltre, come detto, a margine di varie riunioni all’interno della fabbrica, l’approccio del gruppo di lavoro al fine settimana di gara è stato cambiato. Resta da capire se l’efficacia delle manovre studiate a tavolino si vedrà in pista.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: McLaren F1 – Oracle Red Bull Racing