lunedì, Settembre 9, 2024

Norris è il punto debole della McLaren

E’ un periodo sicuramente positivo per la McLaren, quantomeno sotto l’aspetto tecnico. La squadra di Woking ha avuto un’evoluzione incredibile dall’inizio della scorsa stagione, quando si trovava nelle ultime posizioni dello schieramento nella gara inaugurale in Bahrain. Da quel momento in poi, pochi ma grossi aggiornamenti hanno permesso al team di arrivare al punto attuale, ovvero quello di prima forza indiscussa.

La MCL38 sta permettendo a Norris e Piastri di potersela giocare con tutti in ogni gara. Questo però, al momento, sembra non bastare: nell’ultimo periodo colui che sta offrendo prestazioni migliori nel complesso di un weekend è il giovane australiano, vincitore a Budapest e secondo a Spa. Con una strategia più attenta, avrebbe potuto superare Hamilton e Russell (poi squalificato, nda) per piazzarsi davanti a tutti per la seconda gara consecutiva.

McLaren Norris
Lando Norris (McLaren) – Gp Belgio 2024

Una crescita quella dell’ex Alpine per molti versi aspettata: chi lo ha seguito nelle serie minori sa l’enorme talento posseduto da questo ragazzo che Zak Brown è riuscito a strappare ai colleghi francesi in quell’estate turbolenta nel 2022, quando a Enstone, in un colpo solo, persero Alonso e Piastri, per quella che sarebbe potuta anche essere la coppia titolare del futuro.

McLaren pronta, ma non del tutto

In casa McLaren però bisogna fare i conti con un problema non da poco, ovvero Lando Norris. Sì, il pilota inglese si è legato per questa prima parte della sua carriera in F1, iniziata però già nel 2019, con i colori dello storico team di Woking, avendo di fatto ragione in termini tecnici, vista la crescita avuta dalla vettura negli ultimi anni, tanto da diventare il punto di riferimento per tutti da qualche mese a questa parte.

Lo sviluppo conclamato della monoposto però non ha coinciso con quello del pilota, e in parte anche della squadra. Andrea Stella, team principal nativo di Orvieto, ha fatto fin qui un lavoro eccezionale quando in molti non gli avrebbero dato un euro all’inizio della sua avventura nel 2023. Le difficoltà erano tantissime, eppure l’ex ingegnere della Ferrari ha condotto la squadra a una rinascita inaspettata.

McLaren Norris
Andrea Stella, team principal della storica scuderia McLaren

Con la vettura oggi a disposizione, la McLaren dovrebbe essere in grado di giocarsi la vittoria in ogni gara con l’avversario di turno, e non parliamo per partito preso della Red Bull visto il decadimento prestazionale della RB20 delle ultime settimane, ma c’è una Mercedes in ascesa con tre gare vinte nelle ultime quattro disputate. L’unica non vinta da Russell o Hamilton è quella di Budapest, ad opera di Oscar Piastri, bravo a fulminare Norris in partenza, scattato dalla pole position, al quale poi è stato ordinato di invertire le posizioni nel finale dopo una scelta strategica non propriamente eccezionale da parte del muretto.

McLaren, Norris deve crescere sul piano mentale

Ma torniamo al problema reale della McLaren, ovvero Lando Norris: con l’innalzamento del livello della monoposto, quello che di fatto è il primo pilota del team sta mancando gravemente. Dalla vittoria di Miami e dall’ottimo secondo posto di Imola, gara chiusa subito alle spalle di Verstappen, il britannico ha faticato a ripetere quel tipo di prestazioni, anche perché c’è stato un momento sicuramente chiave di questa stagione che gli ha fatto fare un click al contrario.

Beh, parliamo ovviamente del Gran Premio d’Austria: a pochi giri dalla fine, Lando attacca Verstappen per l’ennesima volta dopo alcuni tentativi andati a vuoto, comprendendo anche la Sprint del giorno prima. Max chiude un po’ il britannico verso l’esterno, arriva il contatto ed entrambi restano su tre ruote. Non contento, l’olandese lo chiude sull’erba nonostante le difficoltà tecniche di entrambi. Risultato? Verstappen quinto, Norris ritirato.

Da quel momento in poi la discesa in picchiata dell’inglese è stata netta: sempre nervoso davanti ai microfoni, troppo impreciso in macchina. Sbaglia praticamente sempre in partenza, cosa che non gli ha permesso di vincere a Budapest e di tornare in gara a Spa. In Ungheria viene “preferito” al compagno di squadra, sempre primo fino all’ultima sosta, e probabilmente ha capito di non essere più indispensabile. In Belgio, poi, ha commesso tre errori, uno dei quali in partenza, relegandosi alle spalle di Verstappen per tutto l’ultimo stint e chiudendo sesto (poi quinto).

McLaren Norris
Oscar Piastri (McLaren) festeggia il podio in Belgio

Piastri sembra avere una marcia in più, ma è una considerazione generale e non legata soltanto alle ultime uscite. In prospettiva, l’australiano potrebbe facilmente detronizzare Norris, dotato di un bel manico, ma probabilmente non pronto a livello mentale ad affrontare certe sfide, non ancora quantomeno. Un processo di crescita più lungo del previsto ma che potrebbe segnare negativamente la sua carriera. Magari la pausa estiva lo aiuterà a ritrovare se stesso, anche perché Piastri non è certamente un pilota accomodante, men che meno con il compagno di squadra.


Autore: Andrea Bovone

Immagini: McLaren Media Centre

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