Mercedes e la F1, una storia che ha portato a parecchie soddisfazioni nella prima era turbo ibrida. Nella seconda, al contrario, solo tanti problemi e delusioni gestiti molto male nelle prime due annate. Poi arriva il 2024. Tutto doveva essere differente e invece l’inizio è stato uguale se non peggiore. Ne abbiamo già parlato tante volte sulle nostre pagine, cercando di spiegare le varie problematiche relative alla W15, una monoposto che aveva tanto potenziale inespresso. Lo stesso Wolff, sino a maggio, lo ha ribadito in più occasioni e in effetti aveva ragione. I recenti risultati lo dimostrano.
Facciamo un passo indietro all’ultimo Gran Premio del Belgio, dove Mercedes ha realizzato di fatto una doppietta sul campo. Il venerdì tra i boschi delle Ardenne non è stato buono in quanto sono emersi diversi problemi. Per questo i tecnici hanno realizzato parecchi cambi di set-up specie a livello meccanico. Il consueto studio al simulatore driver-in-the-loop ha marcato la via da seguire. Nonostante le modifiche, la pioggia del sabato ha reso tutto ancora più difficile, perché la controprova che la nuova messa a punto potesse funzionare non è arrivata.
Per fortuna la direzione presa era quella corretta e la domenica, durante la gara, sono bastati 2 giri per capire di immediato che il setting di ambedue le W15 era centrato. Eliminato pertanto l’eccesso di rotazione che limitava il rendimento, così come corretto il posteriore che scivolava davvero parecchio. Il reparto che amministra la dinamica del veicolo ci ha visto lungo e con le necessarie modiche la performance è arrivata. La vettura tedesca non era infatti bilanciata a livello meccanico. Oltre a questo c’è un ulteriore fattore importante da tenere in considerazione.
Ci riferiamo a una mera questione aerodinamica. Mercedes si è presentata in Belgio con alcuni aggiornamenti. Parliamo di un cambio di filosofia relativo al fondo in una zona precisa di questa macro componente. L’obiettivo dei tecnici di F1 vestiti di grigio, era quello di diminuire la sensibilità del pavimento alle variazioni di altezza da terra che questo elemento subisce durante la marcia. Red Bull ha scelto una soluzione interessante in questa zona della monoposto, per generare carico aerodinamico oltre alla “normale” estrazione del fluido. Una questione che di fatto funziona sulla RB20.
F1, Mercedes studia come far funzionare i recenti update sulla W15
Attraverso l’ultimo update anche Mercedes ha preso questa direzione. Lo ha fatto tramite l’aggiunta di un’appendice nella parte iniziale dell’elemento in questione (foto a seguire). Scelta che consente, almeno in linea teorica, di genere più carico. Tuttavia il target primario di questa modifica riguarda all’effetto che tale flap produce sul campo di pressione della vettura. Tenendo presente che stiamo parlando di un profilo alare, sappiamo come sia in grado di ridurre la pressione locale sia sul dorso della componente stessa che nell’aera del fondo che trova ubicazione di fronte al diffusore laterale.
L’operazione dei tecnici della Mercedes nutriva uno scopo ben preciso: estrarre in maniera più efficiente il fluido e, al contempo, produrre un quantitativo di downforce maggiore. Per di più abbiamo appreso che pure il “camber” del diffusore ha subito una modifica, perché l’incidenza dello scivolo di questo elemento è maggiore. I tecnici hanno pensato di accelerare localmente la massa fluida e, anche in questo caso, si cercava di incrementare la spinta verticale prodotta dall’auto sull’asse posteriore. Novità abbinante a una nuova configurazione dell’ala frontale per bilanciare la vettura.
Abbassare il livello di downforce per riuscire a fendere l’aria con più profitto tramite la riduzione della corda dell’ultimo profilo. Purtroppo nulla ha funzionato a dovere. Wolff ha dei dubbi perché alla fine del 14° weekend di F1, Mercedes, nonostante le prove del caso, non è riuscita a capire se gli upgrade non erano validi o semplicemente vanno attendono ancora la necessaria validazione. Ciò malgrado l’ipotesi più accreditata riguarda la configurazione scelta sulla W15 per Spa-Francorchamps. Questa la “versione ufficiale”. Secondo le informazioni raccolte però, la verità potrebbe anche essere un’altra.
Dopo aver parlato con un tecnico della Mercedes direttamente nella pitlane del Belgio, abbiamo appreso che gli aerodinamici del team tedesco mostrano diverse incertezze su questo tema. Pare infatti che la nuova soluzione sull’estrattore laterale per generare anche del carico, abbia inficiato negativamente sulla gestione dei flussi verso il retrotreno della monoposto. Un upgrade senza dubbio interessante che però non ha trovato in pista la correlazione con simulatore e CFD. Per questa ragione resta da capire se in Olanda sarà utilizzata nell’arco del weekend.
Durante la prima sessione di prove libere a Zandvoort scatteranno prove comparative tra le due vetture. Mercedes vuole vederci chiaro per sapere come comportarsi. Deve avere contezza se in effetti la soluzione non è stata capita al meglio o se necessita di alcune correzioni. Diciamo questo perché un aggiornamento effettivo, in questa F1, deve funzionare sempre, e non solo su alcune piste magari diverse da Spa-Francorchamps. Il team ci ha lavorato su con ulteriori studi, ora interrotti per la chiusura delle factory, in attesa di presentarsi al meglio in casa di Max Verstappen.
Autore e grafiche: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team – F1Tv