Mercedes molla il colpo in Olanda. Il 15° round della campionato 2024 di F1 ha visto il team di Brackley in difficoltà. Dopo 2 vittorie e un podio nei tre precedenti appuntamenti iridati, la scuderia tedesca non riesce a trovare la giusta performance. Non ne fa mistero Toto Wolff che, a differenza di Frederic Vasseur, per esempio, non accampa scuse cercando di vedere un bicchiere mezzo pieno. “Esci da questo corpo Binotto”. Tornando al team colorato di grigio parliamo chiaro: il fine settimana olandese è stato un mezzo fallimento, in netta contrapposizione con il rendimento super di Spa-Francorchamps.
L’austriaco e co-proprietario della scuderia di F1 puri-premiata non gira attorno ai fatti e ammette che a Zandvoort hanno sbagliato tutto o quasi. L’amministrazione della monoposto doveva essere differente. I tecnici ne sono consci e propri per questo un approccio del genere non deve assolutamente ripetersi. Un colpo duro assestato alla bocca dello stomaco che era tutto fuorché atteso. Le ragioni sono diverse e le scuse stanno a zero. Per carpire quello che non ha funzionato in Olanda facciamo un passo indietro sino al sabato, sessione classificatoria.
F1, Mercedes soffre diversi fattori tecnici
Dopo le prove libere il team tedesco ha deciso di realizzare alcune modifiche alla messa a punto della W15. Cambi che Mercedes non ha potuto verifica nelle Fp3 per via della bandiera rossa. Questo senza dubbio è il primo fattore che ha limitato la capacita di estrarre più rendimento in qualifica, dove comunque hanno ottenuto un quarto posto con Russell, dimostrando che la competitività c’era. Hamilton, al contrario, aveva una vettura troppo “snappy” (scomposta) e pertanto non era al massimo del potenziale. Andando in gara Mercedes era sicura di essere davanti alle Ferrari. Così non è stato, però…
Innanzitutto hanno subito un undercut al primo stop, per cui sono stati scavalcati da Leclerc. Dopodiché non avevano abbastanza velocità per trovare il sorpasso sul rettilineo principale. Negli ultimi metri del rettilineo la SF-24 ha mediamente guadagnato quasi un decimo sugli avversari, per cui era quasi inattaccabile, in quanto solamente con una differenza di passo più marcata si poteva tentare una manovra. Nel post gara, Russell non si spiegava questa differenza di passo con la rossa. Le ragioni, secondo lui, erano ancora una volta legate all’utilizzo delle coperture.
Ci riferiamo Ale modalità in cui vengono fatte a lavorare e a quanta energia si riesce a trasferire all’interno della carcassa. La differenza sta proprio in questo importante elemento. Prendendo in esame i dati possiamo trarre alcune conclusioni. Grazie al grafico che raffigura la telemetria sulla media del passo, proposta qui in alto, andiamo quindi a realizzare alcune considerazioni interessanti. La freccia bianca a sinistra, innanzitutto, mette in evidenza il gap medio che c’era tra Ferrari e Mercedes a fine rettilineo. Il fatto appena menzionato.
Mediamente, tra i quattro top team esaminati, Mercedes era la più veloce, ma comunque dietro alla Ferrari. Ciononostante, Russell non è stato capace di recuperare terreno per tentare una manovra di sorpasso su Oscar Piastri, né tantomeno su Sergio Perez. In curva 1 le W15 facevano un buon lavoro rispetto alla SF-24. Tuttavia perdevano tanto tra la piega 2 e 3, dove in qualifica, invece, andavano discretamente bene. Le frecce verdi indicano proprio questo fatto. Poi, con il passare dei metri in trazione, le frecce d’argento recuperavano terreno. Segno che in trazione le auto tedesche non erano per niente male.
Anche in altri Gran Premi, quello dell’Austria ad esempio, Mercedes era forte nelle fasi di accelerazione. Il cerchio rosa sul grafico telemetrico indica proprio questo aspetto. Nel T1 perdevano mediamente due decimi dalla McLaren, in linea con le altre squadre. Mentre nel settore centrale facevano molta gestione gomme tra la 7 e la 8, in modo da avere mescola per la 9 e la 10. Usciti da questo tratto in accelerazione tornano ad essere competitivi, segno che appunto che la trazione c’è. Nel T2 erano leggermente più forti della Ferrari, riuscendo a stare sui tempi un media simili a quelli di McLaren e Red Bull.
Nel T3 denotano ancora una buona trazione in uscita dalla 12, dove però era la Ferrari a esser molto forte, anche nei confronti di Red Bull. Leclerc, tra i piloti presi in esame, era l’unico a stare sui tempi di Norris. Russell si accodava a circa 1 decimo e la RB20 a ben 2 di decimi. Nel complesso, “tirando” via la McLaren, le altre tre scuderie erano abbastanza vicine. Per questa ragione possiamo dire che la posizione in pista era fondamentale. Tutto si è giocato nel terzo settore, in quanto nei primi le auto si bilanciavano. Nel complesso la Mercedes non era molto lontana dalla Ferrari, come può esser sembrato.
Autori e grafici: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Mercedes AMG F1 Team