Tuttavia, pare che non riesca a ottenere dalla vettura quelle sensazioni necessarie per portarla al limite. Solo così si possono spiegare numerosi e disastrosi errori commessi in questa prima parte della stagione. Il pilota di Guadalajara fu scelto dalla Red Bull nell’inverno del 2020 proprio perché, nella sua lunga esperienza nei team di centro classifica, aveva dimostrato una buona costanza di rendimento, coronata da podi e persino dalla storica e unica vittoria del team Racing Point in Bahrain nel 2020, dopo una memorabile rimonta dal fondo del gruppo.
F1, la conferma di Perez al volante della Red Bull, almeno fino al termine della stagione, è stata piuttosto sorprendente, dato che circolavano da tempo speculazioni riguardo al suo imminente licenziamento. Il rendimento di Sergio non è all’altezza delle aspettative da diverso tempo. Nemmeno i vertici della squadra di Milton Keynes chiedono prestazioni simili a quelle del compagno di squadra, ma semplicemente che sia capace di sfruttare al meglio la sua RB20. Non crediamo che il pilota messicano abbia improvvisamente perso la sua abilità di guida, almeno questo sembra.
Dopo oltre quattro stagioni in Red Bull, Perez appare come un pilota in stato confusionale. Probabilmente la rinnovata fiducia sino al termine della stagione è stata caldamente raccomandata da importanti stakeholder della scuderia austriaca (Liberty Media, America Movil, ecc.), che considerano indispensabile la presenza del messicano al volante di un top team. Tuttavia, non si può ignorare che il conto che la scuderia capitanata da Christian Horner sta pagando per gli errori del pilota latinoamericano e il conto inizia a diventare troppo salato.
In F1 il fine ultimo è la vittoria ma a anche minimizzare gli errori, poiché questi, nella maggior parte dei casi, comportano spese extra per i team. Ogni elemento di una vettura ha un certo costo. A titolo di esempio, il telaio di una monoposto è la componente più costosa, circa 675.000 $ (approssimativamente 615.000 €). In ordine decrescente di costo troviamo la trasmissione, con un valore pari a 500.000 $ (circa 455.000 €), molto esposto a rotture poiché gli impatti con il posteriore della vettura interessano i triangoli delle sospensioni, che sono ancorati alla trasmissione delle monoposto.
F1, Red Bull: Perez sfasciacarrozze è un problema per sé stesso e per il team
Tra i piloti che hanno causato più danni alle rispettive monoposto, Sergio Perez è in cima alla lista con 2.864.000 $ (circa 2.610.000 €) sino a questo momento. Una somma enorme, dovuta principalmente all’incidente nel primo giro del Gran Premio di Monaco, che è costato alla Red Bull oltre 2 milioni di dollari. In regime di budget cap, il denaro speso per “ricostruire” le monoposto danneggiate potrebbe causare problemi alla scuderia leader del mondiale, braccata da una concorrenza sempre più vicina e costretta a destinare la parte residua del budget allo sviluppo della propria vettura.
Complessivamente, è proprio il team Red Bull a essere in cima alla classifica delle squadre che hanno sostenuto più costi per la riparazione delle proprie monoposto di F1, con un totale di 3.549.000 $ (circa 3.236.000 €) dall’inizio della stagione. In questa particolare classifica, il team austriaco è seguito da vicino dalla Williams, con 3.546.750 $ (circa 3.235.000 €), e da Aston Martin, che insieme al team di Grove è l’unica squadra a contare due piloti che hanno causato più di un milione di danni. Ciò è dovuto all’incidente di Alonso a Imola durante le prove e a quello di Lance Stroll a Jeddah.
È evidente che gli errori di Sergio Perez non hanno un effetto deleterio solo sulla stabilità del suo sedile in Red Bull. Al contrario, a rigor di logica secondo quanto detto, stanno diventando un grattacapo serio per la scuderia austriaca. Probabilmente il prossimo aggiornamento della RB20, menzionato anche da Verstappen, è già stato inserito nel budget cap: Ciononostante il finale del campionato si prospetta estremamente serrato, e gli oltre 3,5 milioni di dollari spesi in riparazioni al posto di ulteriori sviluppi potrebbero rivelarsi decisivi nella corsa ai titoli iridati.
Sino alla scorsa stagione la Red Bull poteva permettersi il lusso di non introdurre gli aggiornamenti pianificati grazie all’enorme vantaggio sulla concorrenza; ora, però, stagione 2024 le cose sono cambiate perché si trova coinvolta in una lotta forse non prevista all’inizio dell’anno. Inoltre, la scuderia di F1 non potrà permettersi di non avere i conti in regola secondo quanto prescritto dal regolamento finanziario. Pena il rischio di recidività rispetto a quanto accaduto due anni fa. In estrema sintesi, Sergio Perez potrebbe involontariamente diventare l’arbitro del mondiale, sia in pista che fuori
Autore e grafiche: Roberto Cecere
Immagini: Oracle Red Bull Racing