F1, Red Bull ha lavorato parecchio sulla vettura dopo i test del caso. Lo hanno fatto per massimizzare le prestazioni della RB20 e allargare la finestra di funzionamento dell’auto ultimamente ristretta. L’auto di F1 colorata blue racing ha moltissimo potenziale ma, purtroppo, nelle ultime gare non si sono viste. McLaren a livello tecnico si sente molto forte. Non ha problemi la MCL38 a esporre l’alto rendimento. Nel caso della scuderia di Woking, infatti, i grattacapi sono legati agli errori di gioventù di una squadra che non si aspettava di essere così tanto performante così presto.
Cambio di passo sugli aggiornamenti, più piccole e più ravvicinati e un’impostazione più aggressiva per attaccare Red Bull. L’obiettivo della storica scuderia britannica non è più un mistero infatti. Il team diretto da Andrea Stella è uscito alla scoperto e dopo aver preso coscienza delle proprie possibilità ha fissato il target: vincere il mondiale costruttori che manca dalla stagione 1998. Infine arriviamo a Mercedes, un gruppo di lavoro coesi che ha messo in moto un recupero prestazionale davvero super di recente. Sono 3 i successi nelle ultime 4 gare, dato che fa capire alla perfezione lo stato di fora della scuderia tedesca.
Non manca pertanto nessun ingrediente al Gran Primo d’Olanda per offrire grande spettacolo, questo nonostante il layout non favorisca i sorpassi. Prima di dare un’occhiata alle varie configurazione delle monoposto in questione, vale la pena spendere due parole sulla questione meteo. Come spesso è successo durante la campagna agonistica 2024, di fatti, le condizioni cangianti faranno ancora una volta parte del fine settimana di F1. Venerdì ci sono possibilità di pioggia e anche se non molto alte il pericolo di disturbo nelle prime due prove libere fa presenza.
F1, GP Olanda: Red Bull scende a compromessi scaricando la RB20
Mentre per la giornata di sabato, le chance di vedere l’asfalto di Zandvoort invaso dall’acqua sono altissime. Per questo si preannuncia una qualifica assai complicata dove tutto potrà accadere. Il disegno del circuito che sorge a pochi chilometri da Amsterdam è particolare. Molto stretto in varie delle sue sezioni, dove peraltro sono presenti tante curve medio lente, le possibilità di sorpassare gli avversati sono davvero poche. Ecco perché, a maggior ragione se gli equilibri prestazionale delle scuderie sono molto siili tra loro, la sessione classificatoria assume un aspetto cruciale nell’economia del fine settimana di F1.
Chi parte davanti, in pratica, avrà il favore del pronostico dalla sua parte. Grazie agli scatti realizzati dai nostri collaboratori parliamo ora di impostazioni. Red Bull ha preferito l’utilizzo dell’ala da medio-alto carico, come quella utilizzata a Silverstone. Pur avendo un ottimo livello di efficienza aerodinamica, il team austriaco sceglie di abbassare il livello base di downforce, regolando il carico attorno al livello ottimale tramite la beam-wing. Un fattore che fa capire come la squadra debba cercare un sorta di compromesso per ottimizzare il rendimento. Lo fanno per bilanciare la vettura, avanzando il grip prodotto.
Come ha accennato anche Verstappen durante la conferenza stampa, a Zandvoort sarà fondamentale comprendere l’auto per costruire un setup solido, dove l’anteriore e il posteriore siano in un certo modo collegati. Questo era uno dei principali problemi che la RB20 aveva sofferto nelle ultime gare: la “sconnessione” tra i due assi. Questo tipo di costruzione della messa a punto aerodinamica va incontro a quelle che sono le caratteristiche della vettura per cercare di rendere il sottosterzo il meno fastidioso possibile. McLaren ha seguito una strada per costruire il setup differente.
Il team di Woking si presenta in Olanda con una nuova specifica di ala posteriore. Questa produce un carico molto elevato, ma inferiore rispetto alla specifica di Monte Carlo. Con la versione inedita si cerca di scaricare molto gli estremi, in modo da diminuire il più possibile la produzione dei vortici d’estremità, facenti parte della cosiddetta resistenza indotta. Anche il secondo flap è conformato in modo tale da ridurre la resistenza all’avanzamento e presenta, infatti, una svergolatura verso il posteriore. La versione di Monaco terminava più dritta per generare carico anche con quella porzione.
Infine arriviamo a Mercedes che porta a Zandvoort l’ala impiegata in Austria. Specifica con la quale George Russell ha vinto la sua prima e unica gara stagionale. Questa versione prevede un bordo d’ingresso molto pronunciato nella sua zona centrale, dove in pratica viene concentra la produzione del carico aerodinamico. Poi, verso gli estremi, la corda si assottiglia e il bordo d’ingresso presenta un’incidenza quasi nulla. Parliamo di una mossa che va anche in questo caso a ridurre la resistenza indotta. L’ala frontale della W15, inoltre, mostra una configurazione alquanto ridotta.
Mercedes ha quindi scelto di ottimizzare i tratti ad alta velocità di percorrenza alzando quanto più possibile la top speed velocità massime elevate. Inoltre il team di Brackely punta a ottimizzare le ultime due porzioni della pista. Il T1 è una successione di curve in cui vetture come Red Bull e McLaren dovrebbero fare meglio. La parola va però ora alla pista. In questa stagione, sappiamo bene quanto il risultato finale sia strettamente in relazione al setup. Strade dissimili portano a una diversificazione sul giro secco, con pro e contro che hanno anche un certo peso durante la gara.
Autori e foto: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv