Il campionato mondiale di F1 2024 ha appena fatto il giro di boa, ma Max Verstappen sta già pensando al futuro. Secondo alcune indiscrezioni, le voci di corridoio che girano da qualche tempo sono reali: l’idolo della casa automobilistica austriaca sarebbe intenzionato a lasciarsi alle spalle l’esperienza Red Bull per proseguire il suo percorso con la Mercedes già dal 2026. La scuderia capitanata da Christian Horner pare non essere più in grado di soddisfare le aspettative estremamente alte del pilota olandese, che di conseguenza starebbe già cercando una nuova casa.
Le possibilità che Max potesse slegarsi dalla Red Bull sono sempre sembrate basse. Questo per via di una clausola contrattuale che lo lega strettamente al nome di Helmut Marko, ex pilota e, allo stato attuale, consigliere del team. Tuttavia, proprio di recente tale clausola sembrerebbe essere stata cancellata nel rinnovato accordo fra Marko e la scuderia campione del mondo di F1. Tutto finito? Nient’affatto. E’ spuntata una nuova clausola, che permette a Verstappen di svincolarsi nel caso in cui la vettura non sia più al massimo delle sue capacità prestazionali, ed effettivamente è esattamente ciò che sta accadendo.
Dopo un inizio di campionato a dir poco strepitoso, la scuderia di F1 capitanata da Horner sta “tirando il freno a mano”, complici scelte tecniche non ottimali e un clima interno non idilliaco. Quando le cose vanno male, la tensione è palpabile anche e soprattutto in pista, dove i piloti hanno bisogno della concentrazione necessaria per mettere in pratica ciò per il quale si sono attentamente preparati: vincere. O provare a farlo. E Max, è assolutamente chiaro, questa tensione, la sente. Va forte, ma ha perso quel suo “luccichio” iniziale con il quale sembrava volere affermare a tutti i costi il suo predominio e quello del suo team.
F1, Verstappen pensa sul serio a Mercedes
Verstappen può metterci tutto l’impegno del mondo, ma non può di certo essere l’unico a “tirare avanti la baracca”. Di sicuro il compagno di squadra Perez non lo aiuta, militando attualmente in settima posizione nella classifica generale, non sufficiente per avere la tranquillità matematica della vittoria del campionato. Ma non è tanto la questione punti a preoccupare Max, che diciamolo, un po’ egoista lo è. Lui corre per sé stesso e poi sì, se resta tempo, anche per la squadra. Il fatto è che sin da inizio campionato Checo ha ricoperto il ruolo di sfascia carrozze in F1.
Messicano che ha procurato sino a tre milioni di danni alla casa austriaca, costretta a spendere parte del Budget Cap in riparazioni piuttosto che in quegli aggiornamenti necessari per mantenere la competitività in pista. Ciò non può che infastidire notevolmente l’olandese, che si sente minacciato. Il rischio è di vedere tutti i propri sforzi vanificati per colpa del compagno di squadra, non tanto per quanto riguarda il titolo piloti, quanto per il campionato distruttori…ah, pardon, costruttori. Già, perché la Red Bull è attualmente la scuderia di F1 con più danni alle vetture nel corso di questo mondiale.
E Max, questa responsabilità, non se la prende. Sì, perché a Verstappen sembra riuscire tutto particolarmente facile. E’ il classico pilota che, se non sei tifoso Red Bull, guardi con malcelata invidia. Quello che davanti al Gp sperando di vedere trionfare la tua squadra del cuore dici: “Sì, ma “lui” questi errori non li fa”, quasi come se fosse un essere ultraterreno al quale sbagliare non è permesso. Ed effettivamente è così che è stato cresciuto, il figlio prodigio di Jos Verstappen, che ha appreso fin da subito il peso di una vittoria o di una sconfitta fin da quando perdeva le gare con i kart.
All’epoca scontava la punizione del padre restando a piedi alla stazione di servizio in autostrada. E quando vieni cresciuto in questo modo, hai solo una chance: diventare il numero 1 in F1. Ecco quindi perché anche lui è stato abbagliato dal “fascino Mercedes”, che si dice sia molto avanti nel progetto della power unit del 2026. Max ha il fiuto del cacciatore, insegue la sua preda, e dopo l’Horner Gate (tra l’altro forse appena archiviato) e la partenza di personalità importanti tra cui proprio Adrian Newey, ha probabilmente capito che non l’avrebbe trovata alla Red Bull.
Nonostante i tre titoli vinti con la scuderia austriaca di F1, è necessario cambiare aria? Potrebbe essere, perché se c’è una cosa che Verstappen vuole continuare a fare, è vincere. L’approccio con Mercedes è reale, non c’è nulla di strano. I piloti parlano con altre scuderie quando non sono contenti del loro status, o quando pensano di poter migliorare la loro posizione. Tocca a Red Bull fare in modo che l’olandese resti a Milton Keynes, fornendo le garanzie necessarie ad allontanare i dubbi dalla testa del campione del mondo. E attenzione, perché anche Aston Martin è sulle sue tracce, con un Newey in più…
Autore: Elisa Cuboni
Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1TV