Binotto torna in pista in tutti i sensi. L’ex ferrarista era presente a Monza per supportare il team più deludente della stagione 2024: Stake F1 Team KICK Sauber. Dopo sedici Gran Premi, la scuderia di proprietà Audi si trova in fondo alla classifica costruttori, senza essere riuscito a piazzare nemmeno una delle sue monoposto nella top ten. La fase di transizione verso il futuro assetto si sta rivelando molto travagliata. L’attuale mediocrità della squadra non è accettabile e preoccupa notevolmente la casa dei quattro anelli. Questo è quanto dichiarato da Mattia in veste ufficiale di Chief Operating e Chief Technical Officer.
Molti manager del team svizzero si sentono “sulla graticola”, in attesa di sapere se faranno parte del programma Audi a partire dalla stagione 2026. Tuttavia, quella che avrebbe potuto essere un’opportunità si sta trasformando in una spada di Damocle, producendo effetti disfunzionali all’interno della scuderia svizzera. L’ex team principal della Ferrari dovrà innanzitutto creare una piattaforma competitiva già dalla prossima stagione, attraverso una struttura organizzativa rinnovata, in grado di scrollarsi di dosso il mindset radicato da scuderai di bassa classifica.
È evidente che, con le attuali risorse, la divisione di Hinwil non è in grado di realizzare un progetto tecnico all’altezza delle aspettative di Audi. Mentre nella sede di Neuburg lo sviluppo del nuovo propulsore turbo-ibrido di seconda generazione procede spedito, il livello di competitività del team Sauber è preoccupante. È un’organizzazione abituata a vivere di luce riflessa rispetto al fornitore dei propulsori, Ferrari, anche se il modello strategico è molto diverso rispetto a quello dell’altro cliente della rossa, ovvero Haas. Il team statunitense acquista da Maranello molta tecnologia grazie al (TRC).
Al contrario, Alfa Romeo prima e Sauber adesso progettano e realizzano quasi tutta la monoposto in casa. Il progetto che ha dato vita alla C44 è l’eredità fallimentare di Jan Monchaux, che dal 1° settembre 2023 ha lasciato la direzione tecnica del team a James Key. “Last but not least”, il basso rendimento dei piloti, incapaci di gestire i problemi di una vettura poco competitiva. L’ingaggio da top driver di Valtteri Bottas appare esorbitante rispetto alle prestazioni del finlandese (10 milioni di dollari), rendendolo il settimo pilota più pagato in F1.
Sul fronte piloti, il primo passo è stato l’ingaggio di Nico Hulkemberg, che porterà con sé la sua enorme esperienza e la capacità di sfruttare le occasioni, come dimostrato nel corso della sua lunga carriera in F1. Va detto che la questione dei piloti non è in cima alla lista delle priorità per il manager di Losanna, ma iniziano a circolare ipotesi suggestive sul pilota che affiancherà Hulkemberg. Sainz è stato corteggiato a lungo, ma non è un mistero che il pilota spagnolo abbia ceduto alle lusinghe della Williams, scelta che tradisce la mancanza di certezze immediate da parte di Sauber.
F1: Binotto riflette sul possibile ritorno di Vettel
Il manager su cui Audi ha riposto le sorti del programma F1 ha recentemente parlato della futura line-up del team, non escludendo la suggestiva ipotesi di un ritorno di Sebastian Vettel: “Vettel? Lo adoro, avendo lavorato con lui in passato. Conoscendolo, si può apprezzare prima la sua grandezza come persona che come pilota. Al momento non ho ancora deciso, ci vorranno un paio di settimane. Voglio fare la scelta giusta, non solo a breve termine. Mick Schumacher? È nella nostra lista, come altri piloti. Non abbiamo fretta, decideremo prima di fine settembre“.
Una rivelazione piuttosto sorprendente, considerando che fu proprio Mattia Binotto, in tempi tutt’altro che sospetti a volere il licenziamento di Sebastian Vettel. Il tutto tramite una fredda telefonata all’inizio del 2020. La presenza di Mick Schumacher nella “short list” di Binotto conferma la volontà di Audi di avere una coppia di piloti tedeschi. Del resto, Audi ha sottolineato in più occasioni la propria identità teutonica sin dalla presentazione del suo programma, evidenziando che, per la prima volta dopo oltre un decennio, un motore di F1 sarà realizzato in Germania.
La vicinanza di Vettel alla sfera di influenza del gruppo Volkswagen è testimoniata dal suo coinvolgimento nel programma di test della Hypercar Porsche 963. Chissà se, a distanza di anni, colui che aveva spento la motivazione in Vettel riuscirà a riaccendere la scintilla della passione e convincere Sebastian a un clamoroso ritorno in F1. Non sarebbe certo la prima volta che un tedesco torna a stringere il voltante di una vettura della massima categoria dopo parecchi anni. Basti pensare a Michael Schumacher che “cedette” alle lusinghe della Mercedes.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Stake F1 Team KICK Sauber –