giovedì, Novembre 21, 2024

F1, GP Baku: i problemi che Red Bull deve gestire per vincere

La F1 dopo una breve pausa arriva a Baku. Tra i tip team Red Bull ha lavorato per tornare al top. Una delle mosse interessanti riguarda i test realizzati a Monza, la settimana scorsa, approfittando delle prove Pirelli. La scuderia di Milton Keynes ha messo in atto una raccolta dati ulteriore, con la medesima configurazione utilizzata durante il fine settimana di gara, per accrescere il conoscimento della vettura e capire come “curare” la RB20. Horner è stato molto chiaro, sostenendo che in alcune aree l’auto austriaca è arrivata al massimo dell sviluppo possibile.

Questo significa che sino a quando non cambierà l’imposizione aero-meccanica di base, pertanto, diverse caratteristiche della Red Bull non potranno migliorare. Meglio avere meno carico a disposizione ma un vettura bilanciata, questo il quadretto dipinto dal team principal inglese. Ferrari lo ha capito da tempo e infatti sta applicando questa equazione sulla SF-24. Una mossa che sta funzionando perché in taluni casi, disporre di una spinta verticale maggiore generà instabilità nella piattaforma aerodinamica. Un po’ quello che sta succedendo alle auto colorate blue racing.

Red Bull F1
Christian Horner, team principal della Red Bull

In F1 Red Bull ci aveva a abituato a “giocare” con i livello di carico. Un vantaggio che gli permetteva di usare a loro piacimento la downforce poi compensata dalle caratteristiche della monoposto. Uno scenario tecnico smarrito, poiché diversi fattori impediscono a piloti, tecnici ed ingegneri di trovare la messa a punto adeguata. La finestra di set-up della RB20 è ristretta e l’interazione aero-meccanica meno efficace. Trovare il giusto compromesso è divenuto un vero e proprio calvario e sebbene, sino a due mesi fa, Verstappen riusciva a mascherare il tutto, l’attuale livello competitivo degli avversari già non lo consente.

F1, Red Bull punta sull’efficienza ma la carenza di rotazione resta il problema principale

A Baku, la Red Bull avrà l’opportunità di sfruttare al massimo l’efficienza aerodinamica della RB20. Un vantaggio che potrebbe rivelarsi decisivo su un circuito caratterizzato da una combinazione di curve lente, a medio-alta velocità, e da un lungo tratto ad alta veloci di percorrenza che supera i 2 km di lunghezza. Tra T1 e T2, il layout che si snoda in Azerbaijan presenta curve più tecniche e impegnative, dove la teorica capacità di Red Bull, di generare grip senza sacrificare troppo il drag, si potrebbe tradurre in una maggiore velocità di percorrenza. In particolare, nel T3, la curva 15 gioca un ruolo cruciale.

Per farlo è necessario impostare una buona uscita dalle pieghe per portare quanta più velocità possibile nell’ultimo tratto. Red Bull potrà contare sull’ala da medio carico già utilizzata più volte quest’anno, che garantisce un equilibrio ottimale tra carico aerodinamico e resistenza all’avanzamento per mantenere elevate velocità di punta. Inoltre, l’efficienza del pacchetto aerodinamico dovrebbe consentire alla RB20 di aggiungere qualche chilo di downforce in più al posteriore, per migliorare la stabilità e il controllo della vettura nelle curve più impegnative, senza però compromettere eccessivamente le velocità sulle rette.

Red Bull F1
Max Verstrappen (Oracle Red Bull Racing) a bordo della RB20 durante il Gran Premio di Monza edizione 2024

Sulla carta, questo approccio dovrebbe offrire un significativo vantaggio alla Red Bull nelle fasi cruciali della gara, consentendo di ottimizzare le prestazioni in ogni settore del circuito e sfruttare al meglio la superiorità aerodinamica, anche su un tracciato esigente come quello di Baku. Oltre ai papabili vantaggi ci sono ulteriori fattori che vanno inseriti nell’equazione competitiva. Parliamo dei seri grattacapi che potrebbero emergere a livello di bilanciamento. La sfida principale sarà quella di “costruire” una messa a punto che garantisca un balance corretto. Missione che si preannuncia estremamente complessa su un circuito tanto esigente quanto variegato nelle sue caratteristiche.

Attualmente, la Red Bull si trova ad affrontare un problema significativo: una disconnessione tra l’asse anteriore e quello posteriore, difetto che si trascina ormai da svariate gare senza che il team sia riuscito a trovare una soluzione efficace. Questo “scollamento” si manifesta, rende instabile la vettura e la allontana dal punto ottimale di lavoro che possa permette il grip adeguato a entrambi gli assi. In particolare, questa problematica si accentua nei settori più tecnici delle piste, dove la precisione in ingresso curva e la trazione in uscita recitano un ruolo cruciale.

La difficoltà nel bilanciare correttamente la monoposto potrebbe compromettere non solo le prestazioni in curva, ma anche la capacità di massimizzare la velocità nel lungo rettilineo finale. Senza una soluzione chiara all’orizzonte, il compito di ottimizzare il setup appare veramente arduo, e sarà fondamentale per la Red Bull riuscire a trovare almeno un compromesso che permetta alla monoposto di esprimere il suo potenziale, pur restando consapevoli che il bilanciamento perfetto potrebbe essere fuori portata in questo frangente. Tutto ciò si traduce generalmente in un marcato sottosterzo.

Red Bull F1
Max Verstappen (Red Bull) a bordo della RB19 – GP Inghilterra 2023

Parliamo di un problema che la Red Bull dovrà limitare al massimo, specie su un tracciato come quello di Baku, dove i lunghi rettilinei rendono particolarmente difficile portare in temperatura le gomme anteriori. Proprio come la Ferrari, anche la Red Bull tende a immettere mediamente meno energia sulle gomme, il che, se da un lato aiuta a preservare la durata degli pneumatici, dall’altro accentua la difficoltà di attivazione. Un aspetto di riflesso genera una mancanza di grip in curve, accentua la tendenza al sottosterzo e rende la vettura meno reattiva e precisa nei cambi di direzione.

La difficoltà a trovare il giusto equilibrio tra riscaldamento degli pneumatici e stabilità aerodinamica potrebbe quindi penalizzare la Red Bull nei settori più tecnici del circuito, dove una buona rotazione dell’auto risulterà essenziale per mantenere un ritmo competitivo. Limitare l’eccesso di rotazione sarà la chiave per ottimizzare le prestazioni e garantire che, le due RB20, possano sfruttare appieno le loro qualità aerodinamiche senza essere penalizzate dalla mancanza di aderenza all’anteriore. Obiettivo per il weekend? tornare a vincere dopo 6 gare all’asciutto…

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich 

Immagini: Oracle Red Bull Racing -F1Tv

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