Red Bull sta scivolando sempre più verso il baratro della F1. All’evidente crescita della scuderia McLaren che ora è il punto di riferimento della massima categoria del motorsport, seguita da Ferrari e Mercedes, è corrisposta l’involuzione della squadra di Milton Keynes. Una monoposto, la RB20, che pareva essere la degna erede del precedente progetto tecnico, è divenuta progressivamente una vettura inguidabile anche per il campione del mondo in carica. Sulla carta, Monza poteva essere un tracciato in grado di mascherare i problemi sull’handling della monoposto colorata blu racing.
In realtà, al contrario di quello che si pensava, il Gran Premio d’Italia è stato il fine settimana più amaro per il team diretto da Christian Horner. Weekend concluso con due scialbi piazzamenti in zona punti senza anima, accompagnati da dichiarazioni arrendevoli che fotografano alla perfezione il momento di crisi intenso dei leader dell’attuale campagna agonistica 2024. Lo “spice boy”, che sino a poco tempo fa faceva buon viso a cattivo gioco minimizzando i problemi, in questo momento non è più capace di negare l’evidenza: entrambi i titoli iridati sono fortemente a rischio.
Per cercare di comprendere i problemi dell’ultima monoposto di F1 progettata sotto la supervisione di Adrian Newey, ogni occasione è assai propizia. A partire da ieri, infatti, sono in corso i test organizzati dalla Pirelli sul circuito brianzolo, ai quali hanno preso parte Red Bull e Mercedes. Liam Lawson ha effettuato ben 104 giri a bordo della RB20, pari a quasi due Gran Premi. La possibilità di testare la vettura sullo stesso tracciato in cui si è corso qualche giorno fa è stata un’opportunità molto importante per il team austriaco. Ad anticiparlo era stato Helmut Marko:
“Abbiamo un test sulle gomme con Liam Lawson a Monza e parallelamente il nostro personale analizzerà in quale area bisogna apportare aggiustamenti. Dobbiamo comprendere il punto in cui abbiamo preso la strada sbagliata durante lo sviluppo. Abbiamo già delle conclusioni convincenti, ora dobbiamo apportare rapidamente le corrispondenti modifiche tecniche in modo che la macchina abbia di nuovo il giusto equilibrio.” Attraverso le parole dell’ex pilota di F1, nonché storico consulente del team campione del mondo, si evincono i prossimi passi che la direzione tecnica Red Bull intraprenderà nell’immediato.
F1, Red Bull: “rollback” degli update alla ricerca dell’equilibrio perduto.
Dalla dichiarazione di Marko si evince che qualcosa nel programma di sviluppo della RB20 è andato storto. Sostanzialmente, i tecnici stanno cercando di trovare un punto di consistenza, ovvero comprendere quale sia stata l’ultima specifica della vettura che ha fornito in pista le stesse prestazioni apprezzate nelle simulazioni. Azione fondamentale per evitare di sviluppare un progetto tecnico inconsistente rispetto alle attese degli ingegneri. Chiaramente, i test con le gomme Pirelli 2025 consentono di provare qualsiasi specifica della monoposto già utilizzata nel corso della stagione, almeno in una sessione ufficiale.
Non si possono testare aggiornamenti di F1, ma, come specificato, Red Bull ha l’immediata necessità di capire in che momento il programma di sviluppo ha portato la RB20 su un binario morto. Per tale motivo, i dati acquisiti nelle oltre 100 tornate effettuate da Liam Lawson consentono al team austriaco di analizzare una mole enorme di informazioni. Per il pilota neozelandese, che oggi sarà al volante della Visa Cash App Racing Bulls, è un’ottima occasione per fare esperienza e mettersi in mostra per cercare di guadagnarsi un sedile per la prossima stagione.
F1, Red Bull: i test Pirelli rispettano lo spirito del regolamento sportivo?
Marko scoperchia il vaso di Pandora in merito alla questione dei test. Il costruttore italiano necessita del supporto dei team per testare i suoi prodotti. Tuttavia le scuderie sfruttano queste sessioni per acquisire dati importanti con le cosiddette “Current Car”. Insomma, dei test che in qualche misura concorrono a migliorare il livello prestazionale della monoposto della stagione in corso, un po’ come i 200 chilometri dedicati ai Filming Day. È necessario precisare che nessuna delle parti in causa sta violando il regolamento, ma lo spirito sul bando dei test privati e collettivi sostanzialmente viene meno.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv