Baku, 17° round della F1 2024. A differenza di Ferrari, la Mercedes si presenta in Azerbaijan con una configurazione aerodinamica identica a quella utilizzata per il Gran Premio di Monza, segno di una chiara strategia volta a ottimizzare le prestazioni sui lunghi rettilinei del circuito cittadino. Il main plane è lo stesso usato in Brianza, così come il secondo elemento, che presenta gli estremi dell’ala (wing tips) arrotondati. Parliamo di una scelta piuttosto aggressiva e senza dubbio rispetto alla versione utilizzata a Spa scenario dove tale l’impostazione aerodinamica aveva funzionato alla perfezione.
Il Belgio le wing tips erano infatti decisamente più appuntite. Questa variazione nella geometria del secondo elemento, in linea teorica, dovrebbe consente alla due Mercedes di raggiungere il livello ottimale di carico aerodinamico, calcolato accuratamente tramite software avanzati, per bilanciare al meglio le esigenze di velocità e stabilità in curva. Con la W15, la scuderia tedesca vuole a massimizzare le velocità di punta nei lunghissimo tratti ad alta velocità di percorrenza e, al contempo, saper gestire al meglio le zone più lente del circuito, che rappresentano i punti di forza della monoposto.
In termini di velocità massima, tenendo presente i riscontri racimolati durante gli ultimi due mesi dell’attuale campagna agonistica, le due vetture di F1 grigie e intarsiate di nero hanno mostrato la capacità di competere direttamente con la Ferrari con le velocità di punta. Questo grazie alla configurazione aerodinamica studiata per ridurre il drag, senza però sacrificare in maniera eccessiva il carico necessario nelle curve più lente. Senza dubbio la penultima versione del fondo ha aiutato parecchio in questo caso, fornendo un buon livello di downforce per ottimizzare il rendimento.
F1, Ferrari sceglie un livello di carico congruo alla pista azera
Ferrari si presenta con l’ala da medio carico già utilizzata in Belgio. Questa versione è stata scelta per la sua capacità di fornire il giusto equilibrio tra carico aerodinamico al retrotreno, necessario per affrontare le zone guidate del circuito, e la possibilità di mantenere ottime velocità di punta sui lunghi rettilinei del tracciato azero. Si tratta di una configurazione ben conosciuta dal team, poiché è stata una delle più utilizzate durante la stagione, rivelandosi la maggiormente versatile e garantendo alla SF-24 un bilanciamento complessivo molto buono. Tuttavia, le curve più lente rimangono una sfida la rossa.
Anche a Monza, la rossa ha faticato a trovare una messa a punto ottimale per questi tratti, evidenziando una debolezza di progetto della monoposto. Il problema, in linea generale, risiede nella mancanza di performance nei settori più lenti, dove la SF-24 soffre di un deficit di grip meccanico rispetto alle vetture rivali. Questo fattore rende difficile per il team italiano sfruttare appieno il potenziale della monoposto nelle curve più strette, dove una buona trazione e aderenza sono fondamentali per essere competitivi. Gli ingegneri dovranno quindi lavorare attentamente sul setup.
In questo caso l’obiettivo resta sempre lo stesso: minimizzare queste carenze che provocheranno delle perdite sul lap time e, contestualmente, cercando di compensare il rendimento con soluzioni che possano migliorare la stabilità e l’aderenza della monoposto. Il tutto tenendo a mente che il set-up scelto non deve compromettere le velocità di punta. Si tratta quindi di trovare un equilibrio cruciale su un tracciato parecchio complesso come quello di Baku. La sfida per la Ferrari è di quelle toste e solo il massimo impegno garantirà al team il rendimento adeguato.
F1, McLaren punta sulla stabilità di carico
La McLaren, a differenza degli altri top team, sembra aver optato per un approccio diverso a Baku, come si evince dalla scelta dell’ala posteriore, specificai che di fatto va a riprendere la versione utilizzata durante il Gran Premio della Gran Bretagna a Silverstone. Questa configurazione si distingue per il suo elevato grado di efficienza aerodinamica, ma, al medesimo tempo, è anche in grado di generare una quantità significativa di downforce. McLaren è pertanto una delle vetture con il setup più carico in questo weekend. Il design del main plane è particolarmente interessante.
Prendendo in esame la specifica grazie agli scatti del nostro amico e collega Albert Fabrega, mentre la zona centrale dell’ala è fortemente caricata per massimizzare il grip nelle curve più impegnative, le estremità sono scaricate per ridurre la resistenza indotta, migliorando così l’efficienza complessiva. Tuttavia, il livello di spinta verticale generato non è esattamente identico a quello visto a Silverstone, poiché l’ala posteriore offre diverse regolazioni, specialmente per quanto riguarda l’incidenza del secondo elemento. Questa flessibilità offre alcuni vantaggi.
Gli ingegneri della McLaren, infatti, saranno in grado di adattare l’ala alle specifiche esigenze del circuito di Baku, bilanciando il bisogno di carico nelle sezioni più tecniche con la necessità di mantenere buone velocità di punta sui rettilinei. La sfida per la storica scuderia di Woking sarà quella di trovare il giusto compromesso tra queste esigenze contrastanti, cercando di capitalizzare la configurazione aerodinamica per ottenere un vantaggio competitivo. Il tutto, è ovvio, provando a mantenere il più possibile sotto controllo la resistenza aerodinamica.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabrega
