Ogni occasione è buona in F1 e la Ferrari lo sa bene. Durante i test Pirelli a Fiorano, la storica scuderia italiana ha cercato di raccogliere quanti più dati possibili. L’opportunità era preziosa, perché, sebbene i riferimenti sulle gomme 2025 siano quasi inesistenti, poter utilizzare la vettura della stagione in corso è sempre molto vantaggioso. Infatti, secondo il regolamento della Federazione Internazionale, in questi casi è permesso usare tutti gli aggiornamenti che sono stati impiegati almeno una volta durante la stagione. Per questo l’ultima versione della SF-24 poteva scendere in pista.
Ne sa qualcosa la Red Bull, che ormai si trova in una situazione difficile dalla quale non riesce a uscire. La RB20 ha una buona base tecnica, ma non è riuscita a evolversi come le altre squadre. In tempi non sospetti, lo stesso Adrian Newey aveva accennato a questo fatto, affermando di non essere per nulla fiero di alcuni aspetti dell’ultima vettura nata sotto la sua supervisione. Tuttavia, il progettista britannico non è più parte del team e la settimana prossima sarà ufficializzato il suo passaggio all’Aston Martin nel 2025. Le sue idee geniali non possono purtroppo risolvere l’attuale situazione di crisi.
Il gruppo tecnico diretto da Pierre Waché non è stato in grado di dare quella “scossa” necessaria per risollevare la stagione. La McLaren ha ormai preso il volo e attualmente è il riferimento nella massima categoria del motorsport. La Ferrari sembra aver migliorato la vettura, come dimostrano gli ultimi due Gran Premi, e la Mercedes, nonostante una leggera flessione tra Olanda e Monza, in gran parte dovuta a un assetto sbagliato, con Lewis Hamilton è riuscita a finire davanti alla RB20 di Max Verstappen, in Italia. Una situazione che il talento di Hasselt sta soffrendo e non poco.
Horner e Marko sono convinti che l’assenza di Newey non centri nulla. Noi non siamo affatto d’accordo, in quanto il progettista britannico ha sempre corretto in maniera brillante i progetti che non erano funzionali alla causa. Una RB20 che, obbligata alla spingere oltre i propri limiti, mostra parecchi difetti per cercare di stare al passo con la concorrenza. Il front-end della RB20 continua a creare diversi grattacapi, perché non è in grado di seguire l’input fornito dal pilota tramite il volante complicando l’handling, specie in determinate tipologie di curve. Senza contare le difficoltà inerenti all’attivazione degli pneumatici.
F1, Ferrari lavora per validare il nuovo fondo a Fiorano con la pista bagnata
Per Ferrari la situazione è leggermente diversa. Innanzitutto, i test su pista bagnata della Pirelli sono andati in onda sul circuito di casa, a Fiorano, sfruttando l’ospitalità e il supporto della scuderia del Cavallino Rampante. Il britannico Oliver Bearman, al volante di una SF-24, ha lavorato sullo sviluppo di nuove soluzioni per pneumatici da bagnato e intermedi, approfittando del sistema di irrigazione artificiale del tracciato. Il giovane pilota inglese ha iniziato con alcuni giri sull’asciutto, per poi concentrarsi sul programma stabilito dai tecnici Pirelli. In totale, Bearman ha completato 167 giri.
Analogamente a quanto fatto dalla Red Bull, Ferrari ha raccolto una grande quantità di dati utilizzando l’ultima versione della vettura. Come sappiamo, a Monza il team tecnico ha introdotto una nuova specifica del fondo vettura. Parliamo di un elemento cruciale per il corpo normativo vigente, essenziale per generare carico aerodinamico “gratuito”. La specifica ha subito una grande evoluzione, modificata in tutte le sue parti. All’ingresso, nella zona anteriore, è cambiata la forma delle fence che convogliano i flussi al di sotto dell’auto verso i canali Venturi, anch’essi soggetti ad un chiaro reshaping.
La pinna esterna ha visto una modifica del bordo, mentre sotto le pance, nell’area dove si “apre” l’undercut, il volume complessivo è stato variato, una scelta utile per ridurre le perdite di flusso diretto verso il retrotreno dell’auto. Il bordo tagliente è dissimile dalla vecchia versione, modificato eliminando l’appendice che aveva la funzione di generare carico. Un piccolo ricciolo è stato aggiunto per sigillare il pavimento ed evitare infiltrazioni di flussi d’aria “sporchi” provenienti dagli pneumatici. Infine, un altro dettaglio riguarda il riposizionamento dei “ganci” che sostengono la parte del fondo staccata dal pavimento.
Come possiamo facilmente immaginare, la completa validazione di questa componente richiede tempo. Inoltre, Monza non era la pista ideale per farlo, tenendo presente che il layout non richiede un compromesso aerodinamico particolarmente elevato. Nell’attesa di confermare l’efficacia di questo aggiornamento, Ferrari ha comunque approfittato dei test Pirelli a Fiorano per raccogliere dati interessanti con asfalto bagnato. Grazie a queste condizioni particolari, il team di Maranello ha acquisito ulteriori informazioni preziose che senza dubbio si riveleranno utili nel prosieguo del campionato.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – Pirelli – Oracle Red Bull Racing