F1, Monza: Ferrari non riesce a regalare un sogno al pubblico di casa. Sainz è Leclerc non hanno massimizzato il proprio pacchetto. In linea generale la rossa ha sofferto di sottosterzo nel T2, mentre nel primo settore, curva 1, il sovrasterzo in uscita ha limitato fortemente il rendimento. Per di più, tra le cause di una prestazione sottotono si sommano grattacapi legati alle temperature delle mescole. Un fattore che in certi momenti ha limitato il grip prodotto dalle vetture italiane e di riflesso la performance. Norris è il più veloce e rifila circa un decimo al suo compagno di squadra.
Il giovane inglese ha fatto una differenza enorme, considerando che tra Piastri secondo ed Hamilton sesto “ballano” solamente 77 millesimi. Russell è il migliore dei due piloti Mercedes, togliendo la gioia del “podio” nelle qualifiche alla Ferrari. George ha offerto una guida più pulita del suo compagno, gestendo egregiamente il posteriore della W15 numero 63. Notte fonda per Red Bull, sempre meno in grado di comprendere il front end della RB20. Verstappen domani scatterà settimo, affiancato da Perez, con l’obbligo di risalire per fermare la rimorsa al mondiale di Norris.
Le difficoltà di Red Bull a centro curva sono ben evidenziate nel grafico precedente. Verstappen e ancora di più Perez, mantengono delle velocità minime a centro curva parecchio inferiori rispetto alle McLaren. Tra i due piloti che partiranno dalla prima fila Piastri è mediamente più veloce del compagno: 3 km/h in più rispetto Norris nelle prime due Varianti. Ferrari ha una velocità simile alle McLaren nel medio lento, ma la mancanza di fiducia nella monoposto in inserimento rallenta Sainz e Leclerc alla parabolica ed alla Ascari. Come ha dichiarato Carlos, le Pirelli a banda rossa perdevano di prestazione nella parte conclusiva del giro.
Alla Ascari, Charles ha lasciato quasi due decimi a Norris, dopo un vistoso sovrasterzo a centro curva, figlio di un anteriore poco solido in ingresso Nel complesso buone le due Mercedes, con Russell più veloce nelle curve del T3. Infatti, in questo settore il giovane inglese ha guadagnato 113 millesimi su Hamilton, ed ha potuto sopravanzarlo nella classifica finale. Allargando la zona d’interesse a tutta la fase di curva, il compare tra i due piloti di testa è in generale a favore del poleman. L’unica sbavatura si evidenzia in uscita dalla prima variante, dove Lando ha avuto del sovrasterzo ed ha dovuto alzare il piede.
i piloti della Ferrari anno preso in modo simile le ultime due curve, con lo spagnolo, migliore in ingresso alla parabolica ma più lento sul gas in uscita. Aspetto che ha concesso a Leclerc, che aveva un ritardo di circa un decimo prima dell’ultima curva, di riavvicinarsi e sopravanzarlo sul traguardo. Alla prima Variante invece, Charles ha portato più velocità in ingresso e ha gestito meglio l’uscita, pur dovendo effettuare delle correzioni a centro curva. Max è 5 km/h più lento di Norris nelle ultime due pieghe e si è lamentato tutta la Q3 di non riuscire ad accendere il grip delle mescole.
F1, GP Monza: Ferrari 5 km/h mediamente più veloce in fondo ai rettilinei
Passiamo ora a delle analisi velocistiche, cercando di individuare chi, nel tempio della velocità, ha trovato il miglior connubio tra spinta ibrida – termica e resistenza all’avanzamento. Ferrari sono le più veloci, massimizzando la resa del setup aerodinamico più scarico. La prestazione dei ferraristi è identica in entrambi i settori DRS. Inoltre, considerando la media delle velocità in fondo al dritto svetta la prestazione delle rosse: 5 km/h più veloci di Norris
Red Bull e McLaren sono più lente. Queste due scuderia, dopo le prime sessioni di prove libere analizzando i dati, hanno deliberato una vettura in grado di generare una maggiore downforce, principalmente in vista di domenica. Discorso simile per Russell che ha montato l’ala anteriore più carica delle due a disposizione per le Mercedes. Hamilton ha optato per la specifica con l’area dell’ultimo profilo minore, riscontrando un minimo guadagno in termini velocistici rispetto il compagno.
In ultima battuta, diamo uno sguardo al rendimento delle monoposto sui rettilinei, prendendo come dato la velocità media. Da grafico che segue possiamo fare delle supposizioni in merito alla gestione della parte ibrida. Rispetto all’istogramma precedente, si osserva come Mercedes abbia sfruttato l’ibrido prima dell’inizio del tratto DRS, risultando con Hamilton più veloce tra i top driver. Simili i riferimenti dei piloti in rosso, con Sainz più rapido nel rettilineo opposto al traguardo, grazie alla velocità superiore in uscita dalla Ascari.
Infine, Red Bull e McLaren più cariche, hanno intelligentemente deciso di massimizzare la spinta dell’ibrido nel tratto tra T10 e T11. Questa sezione è l’unica dove non è possibile utilizzare l’ala mobile. Pertanto, per bilanciare le velocità che hanno mostrato gli altri team, le due scuderie in lotta per il mondiale costruttori hanno sfruttato di più la batteria. In questo modo la potenza ibrida è risultata maggiore, ed ha permesso di chiudere il gap aerodinamico.
Ferrari ha sfruttato il setup più scarico per conquistare la seconda e terza fila della griglia del Gran Premio di Monza. Questa scelta non rende chiara quale possa essere il vero livello della rossa in vista della corsa, però. Nella notte tra venerdì e sabato, il team di Maranello ha deciso di realizzare alcune modifiche che i piloti hanno ben accolto. In gara l’obiettivo è quello di attaccare cercando di sfruttare l’assetto più scarico. Resta da capire come verrano gestite le gomme in relazione al degrado.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – : Zander Arcari – @berrageiz