Pensando ai sei secondi persi dal combinato disposto Ferrari–Leclerc in un giro e mezzo, che lo hanno poi reso un bocconcino facile facile per l’omicido perfetto di Piastri, mi è venuta in mente La leggenda nera di un Medioevo oscuro, dove si narra che si dicesse: “mille e non più mille”. Poi mi è venuto in mente che se “Dieci ragazze per me possono bastare…” (e sì, la state canticchiando, vi sento), “sei secondi per me non posson bastare…”. Però voglio fare lo splendido quindi mi soffermerò sulla leggenda nera. Narra, appunto, che i cristiani, attorno all’anno Mille, siano stati presi da una terribile paura che l’apocalisse fosse vicina.
“Mille e non più mille” è la frase che sarebbe stata usata prendendo a prestito alcune delle tante locuzioni enigmatiche dell’ultimo libro della Bibbia, appunto l’Apocalisse (o “libro della rivelazione”) di San Giovanni evangelista. Come è stato ampiamente dimostrato negli ultimi decenni di studi storiografici, trattasi di leggenda bella e buona per due banali motivi: non vi è alcuna traccia di questa paura nelle fonti che abbiamo, e sarebbe stato difficile anche concepirla, visto che la nozione del tempo non era precisa come la nostra e ci si sarebbe dovuti mettere d’accordo sul dato più semplice e importante: in che anno siamo esattamente?
Non è che non si pensasse che l’apocalisse prima o poi sarebbe arrivata, ma non al punto di farne un problema “sociale” e una preoccupazione generale, diciamo così… Tolto questo impiccio per fare lo splendido, confesso di aver mollato la gara esattamente tre giri dopo il sorpasso che ha ferito il mio cuore come un dardo assassino. Ho capito subito come sarebbe andata a finire.Mi sono buttato a letto incavolato come non mai. Ho messo le cuffie in modalità isolamento acustico e mi sono sparato una compilation anni ottanta (allora ero giovane). Poi, dopo un’oretta buona, ho preso il telefonino e ho compulsato il risultato.
Tutto come ampiamente previsto. Poi, con calma, a bocce ferme, mi sono riguardato la parte che mi ero perso. E ho fatto comunque tanto, ma tanto nervoso… La vita di noi ferraristi è spesso così, purtroppo. Poche gioie, molte sofferenze. Sportive s’intende. Che poi, se ci pensate bene, in realtà la Ferrari è davvero molto generosa. Con i suoi avversari. Regala gare e campionati come se non ci fosse un domani.
Meno generosa con i suoi tifosi. Che attendono dal 2007/2008 qualcosa di diverso che non sia la sconfitta e il perculamento avversario continuo. Si sorride. Amaramente. Resta inteso che parliamo di sport, non di questioni essenziali della vita. Anche se tuttavia lo sport può dare un aiuto notevole per migliorare la vita. O per peggiorarla. Come nel mio caso. Scherzo. Ma neanche tanto…
F1, GP Baku: una Ferrari “cazzara” butta via una vagonata di punti
Piastri. Voto: devastante.
Irriverente, mentalmente molto più forte di Norris, talentuoso. Non è più una promessa.
Leclerc. Voto: mammoletta (a questo giro).
Qui Charles lo si ama. Perché fa sognare. E ti pare poco in un mondo abbruttito come il nostro? Punto. Tuttavia ogni tanto gli manca il colpo assassino, intimidatorio, da maschio alfa e da capobranco, così démodé, certo, ma sempre utile nel consorzio del testosterone su strada. Avete presente Max? Ecco, con un auto quasi pari secondo voi faceva accomodare l’arrembante Piastri? Insomma…
Sainz. Voto: karma!
Pochi lo dicono, ma Carlos non era interessato a stare davanti a Perez, quanto davanti a Leclerc. Nulla di nuovo sotto il sole. D’altronde Carlos non è tenuto a seguire ordini di scuderia, essendo da tempo appiedato da Ferrari. Però, alle volte, la foga tira brutti scherzi… Dite che mi sono inventato tutto? Chissà…
Perez vs Verstappen. Voto: il mondo alla rovescia.
Va bene… Checo ama particolarmente questo circuito. Tuttavia sentire l’ingegnere di pista di Max dirgli come copiare le traiettorie di Perez (che per tutto il fine settimana è stato più veloce di Verstappen) è stato assolutamente straniante. E la dice lunga sul momento no della Red Bull.
Max. Voto: evanescente.
Un poco si godicchia. Campionato comunque saldamente nelle sue mani. Peccato.
Norris. Voto: mistero.
Non si sa come, ha pure rosicchiato qualche punto a Max. Tuttavia resta il mistero su questo pilota che dovrebbe contendere il titolo a Verstappen…
Facce di Marko e Horner. Voto: impagabili.
Un poco si godicchia-bis.
Ali McLaren. Voto: Eppur si muove
Dunque, il problema è sempre lo stesso. Sin da quando la F1 è diventata una formula dove l’aerodinamica è preponderante, l’elasticità delle appendici aerodinamiche (volgarmente gli alettoni) è stata studiata e applicata. I materiali non possono essere rigidi, si frantumerebbero. Quindi devono possedere un’implicita flessione quelli della McLaren. La bravura dei progettisti sta nel creare appendici che flettendosi diano un indubbio vantaggio aerodinamico. Cioè che non flettano solo perché deve farlo il materiale, ma che lo facciano per raggiungere un vantaggio.
Non è questione di lana caprina, tutt’altro. E come ben si sa, ogni particolare in F1 è fondamentale. Quindi non faremo certo gli schizzinosi. Tuttavia mai avevo visto un’ala flettere e avere dei “buchi” come quella McLaren. Ecco, questo è un caso limite che, forse, la federazione dovrebbe studiare con attenzione.In ogni caso, visto che le principali squadre non protestano, significa che le fotocopie sono state fatte e le ali simil-McLaren le hanno già in cantiere. Probabilmente ad Austin.
P.S.: Singapore. Ferrari quasi costretta a vincere (come spiega bene Fulvio Solms su Spit Stop). La pressione di solito gioca brutti scherzi.Soprattutto a Maranello. Spero di essere smentito ampiamente. Nel frattempo faccio gesti apotropaici.
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv