martedì, Settembre 24, 2024

F1, McLaren: piano di sviluppo asincrono con debutto in Florida

McLaren è in testa al mondiale costruttori di F1, mentre nella classifica piloti il distacco è ancora lungo. Indipendentemente da quello che sarà l’esito finale della stagione 2024, stiamo assistendo al passaggio della leadership tecnologica più repentino della storia della massima categoria del motorsport moderna. Mai in precedenza si era vista una crescita esponenziale come quella sciorinata dal team McLaren, capace di passare dai 48 secondi e fischia subiti da Red Bull in Bahrain al dominio totale mostrato in Olanda e, più recentemente, a Singapore.

In passato ci sono stati ribaltamenti clamorosi dei valori in pista, ma trovavano una spiegazione logica in fattori determinanti. Pensando alla stagione 2003, caratterizzata dalla lotta intestina tra i due fornitori di pneumatici (Bridgestone e Michelin), ci si ricorda certamente l’onta del doppiaggio subito da Schumacher in Ungheria da Alonso (alla sua prima vittoria in F1, ndr), per poi assistere al trionfo del Kaiser a Monza due settimane dopo. In epoca più recente, come dimenticare la scoppola rimediata dalla Ferrari SF-90 in Australia trasformatasi poi in lepre imbattibile grazie a Leclerc in Bahrain, fermato solo da un problema tecnico a una manciata di giri dal termine.

Potremmo citare altri esempi in cui i valori in pista sono stati repentinamente sovvertiti; tuttavia, si trattava di circostanze transitorie. Il team di Woking, da dodici round, è stato quasi sempre la migliore monoposto del lotto. Come spiegava qualche tempo fa Ross Brawn, la convergenza prestazionale si sarebbe verificata in un triennio di continuità regolamentare, e i numeri, tutto sommato, sembrano confermare questa teoria. Poi ci sono le abilità umane, che in più di una circostanza hanno sovvertito il pronostico della vigilia. Verstappen, a Imola, Spagna e Montreal, ha portato la RB20 sopra il valore del mezzo.

McLaren F1
Lando Norris (McLaren) in testa alla Gran Premio di Singapore 2024

Lo stesso dicasi per Hamilton a Silverstone e Leclerc nella tappa brianzola. Dal punto di vista della pura performance, la McL38 è il progetto tecnico più duttile, qualsiasi sia la geometria del circuito, le condizioni climatiche e le mescole fornite da Pirelli. Il primo stint di Lando Norris a Singapore ha lasciato tutti di stucco. Con il senno di poi, fa sorridere l’indicazione del suo ingegnere di pista, William Joseph, che nelle prime battute della gara chiedeva di aprire un gap di cinque secondi su Verstappen come margine di sicurezza per non subire l’undercut del campione del mondo olandese.

A quel punto il pilota nativo di Bristol ha iniziato a guadagnare un secondo al giro rispetto al rivale per il titolo, che non era in crisi con le gomme e riusciva ad ampliare serenamente il gap su Hamilton. Bisogna sottolineare che Singapore è un po’ il giardino di casa di Lando, che in quattro partecipazioni ha colto una vittoria, un secondo posto, un quarto e una settima piazza nel 2019, rifilando sempre distacchi abissali al teamate. Il particolare feeling del portacolori McLaren spiega fino a un certo punto la dimostrazione di forza disarmante del team diretto da Andrea Stella.

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Andrea Stella, team principal della storica scuderia McLaren immortalato nel giovedì del Gran Premo di Baku edizione 2024

F1, McLaren: l’inarrestabile progressione e l’ipotesi verosimile

Già nella scorsa campagna McLaren è stata la “most improved car”, un dettaglio che esalta la reattività dello storico team inglese nel sapere rivoltare come un calzino il progetto tecnico di base. Basti pensare che nel 2023, fino al dodicesimo round, le monoposto color papaya avevano raccolto 103 punti, contro i 199 delle restanti undici tappe della stagione. Tuttavia, lo scorso anno la montagna da scalare era enorme. Red Bull ha riscritto molti record della categoria con la fantastica RB19 e per gli altri non restarono che le briciole. Quest’anno, però, il team si è presentato ai nastri di partenza diversamente.

Parliamo di un pacchetto in grado di giocarsela bene nelle prima parte del mondiale di F1 per poi crollare poco a poco nell’arco del campionato. Da Miami, infatti, tutto è cambiato. Questo anche se il primo successo in carriera di Norris è stato propiziato dall’ingresso della safety car, che lo fece balzare proprio davanti a Verstappen. Restando nel campo delle ipotesi basate sulla logica e non su retro pensieri, il cambio di passo della storica scuderia inglese potrebbe essere figlio di una schedulazione dell’attuale progetto tecnico in modo totalmente asincrono rispetto alla concorrenza.

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Oscar Piastri (McLaren) – Gp Singapore 2024

L’idea, condivisibile o meno, è che il mondiale McLaren sia iniziato in Florida, con un update che pareva quasi una vettura nuova a livello di rendimento. Cerco di spiegarmi meglio: il team diretto da Andrea Stella potrebbe aver iniziato la stagione con una monoposto “laboratorio”, continuando a sviluppare il progetto tecnico a mondiale iniziato. La “vera” McL38 è quella apprezzata da Miami in poi e che non ha niente a che vedere con la specifica che ha debuttato in Bahrain. Ovviamente è solo un punto di vista in assenza di altre risposte logiche riguardo alla contestuale involuzione Red Bull e alla crescita esponenziale della McLaren.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: McLaren – F1Tv

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