McLaren si prende la prima fila del 16° round della F1 2024. Per Ferrari invece non è andata come sperava. Sebbene durante la terza sessione di prove libere le correzioni apportate alla SF-24 sembrassero funzionare, nelle prime fasi della sessione di qualificazione il sottosterzo è tornato a manifestarsi. Questa condizione ha limitato il rendimento delle monoposto modenesi alle due curve di Lesmo e alla Variante Ascari. Per quanto riguarda le curve 1 e 2, in questo tratto a bassa velocità di percorrenza è emersa una certa instabilità, con sovrasterzo in uscita che ha penalizzato i piloti Ferrari.
Le temperature più basse dell’asfalto non hanno aiutato, come sottolineato dai diretti protagonisti. Accendere le mescole correttamente e mantenerle nella giusta finestra di funzionamento non è stato possibile, un grattacapo inatteso che ha colpito anche altre scuderie. Vittima illustre di questo problema è stato Max Verstappen, che in Q2 era riuscito a essere molto più veloce rispetto al suo tentativo nell’ultima parte della qualifica. Chi sembra aver sofferto molto meno sotto questo profilo è, ancora una volta, la McLaren. Le due MCL38 sono vetture molto complete e duttili, capaci di adattarsi facilmente a qualsiasi circuito.
La Ferrari è delusa, e non potrebbe essere altrimenti. La possibilità di massimizzare il rendimento era concreta, soprattutto perché l’obiettivo dei “due Carlo”, condiviso dall’intera scuderia, era quello di regalare al pubblico una prima fila tutta rossa. Tuttavia, c’è ancora la gara da disputare. Rispetto al Gran Premio d’Olanda, dove sorpassare era praticamente impossibile, a Monza la situazione sarà molto diversa. La SF-24 ha mostrato una velocità di punta eccezionale, la più alta del gruppo. Questa caratteristica del setup scelto dal team di Maranello sarà cruciale nella lotta al vertice. Vedremo come andrà…
F1, GP Monza: Ferrari batte McLaren solo nelle rette
Nel frattempo, possiamo analizzare la prestazione della Ferrari rispetto alla McLaren durante l’ultima fase della qualifica a Monza. Iniziamo dai tempi: il giro di Leclerc con le gomme soft è stato di 134 millesimi più lento rispetto a quello che ha garantito la pole position a Norris. Il primo dato che emerge sulla Ferrari riguarda la messa a punto con un carico aerodinamico più scarico (un aspetto di cui si è discusso più volte durante il weekend, in relazione alla nuova specifica dell’ala posteriore portata al ‘Tempio della Velocità’). Questo aspetto ha reso la SF-24 più veloce della MCL38.
La rossa, infatti, riesce “facilmente” a raggiungere velocità di punta più alte rispetto alla monoposto di Woking e lo fa in ogni singolo tratto ad alta velocità di percorrenza dell’autodromo brianzolo. Nella grafica è possibile osservare i dati sulla top speed: si parla di +4 km/h, +6 km/h, +5 km/h e ancora +5 km/h nelle rettilinee. Questo dato, con ogni probabilità, offrirà il vantaggio suddetto in gara, sia in fase di difesa sia per attaccare i diretti rivali nel corso della corsa. Questa caratteristica si nota specialmente lungo il primo settore della pista.
Il tratto contrassegnato da due lunghi rettilinei dove la Ferrari guadagna 0,119 secondi sulla vettura color papaya di Norris. Tuttavia, dalla Variante della Roggia in poi, la McLaren riesce ad estrarre notevole performance dall’auto. Questo aspetto le consente di ottenere qualche km/h in più all’apice di ogni curva (si parla di curve a medio-alta velocità). Considerando una media, stiamo parlando di circa +3 km/h, ad eccezione della curva Parabolica, dove la differenza sale addirittura fino a +6 km/h. Tuttavia, Leclerc riesce a massimizzare l’uscita andando sul gas prima del pilota britannico.
Il distacco creatosi nel secondo settore è anche favorito da una piccola sbavatura in uscita da Lesmo 1 commessa da Leclerc. Il monegasco, infatti, in difficoltà a causa del sottosterzo, finisce leggermente largo ed è costretto, seppur per un brevissimo lasso di tempo, ad alzare il piede per evitare di finire sulla ghiaia, come è accaduto al suo compagno di squadra. Questo contesto competitivo influisce negativamente anche alla Lesmo 2. Di conseguenza, la Ferrari numero 16 è in ritardo sull’acceleratore nei primi metri e non riesce a massimizzare la trazione.
È un peccato per la SF-24, poiché tale qualità non può essere sfruttata appieno da entrambi i piloti della Ferrari. Nell’arco di tutto il giro analizzato, inoltre, possiamo facilmente notare un dettaglio nella guida del pilota monegasco. Un aspetto che in realtà non vedevamo da un bel po’ di tempo. In percorrenza di ogni curva, specialmente a media-alta velocità, Leclerc lascia sempre un filo di gas aperto, probabilmente per mantenere i giri del motore alti e massimizzare così l’uscita di curva. Questo gli consente di sfruttare appieno la potenza del propulsore 066/12 della sua Ferrari.
Inoltre, la tattica scelta può risultare assai utile per tenere a bada un eventuale sovrasterzo. Ovviamente, parliamo di uno stile di guida molto specifico. Si tratta di un approccio raffinato e delicato che, se eseguito in modo errato, può portare a instabilità e persino alla perdita di controllo della vettura. Questo aspetto evidenzia un punto importante: sebbene la rossa avesse alcuni problemi di bilanciamento, in linea generale la monoposto ha fornito a Leclerc la confidenza necessaria per adottare questa strategia. In questo, sembra che il nuovo fondo abbia contribuito notevolmente.
F1, McLaren teme le velocità di punta degli avversari
Sebbene McLaren abbia fatto la pole con Lando Norris e completato la prima fila grazie ad Oscar Piastri, ci sono molti se e molto ma dietro a questo risultato. Spieghiamoci meglio, però. Al momento la MCL38 è la vettura che offre il miglior compromesso aero-meccanico. Su questo fatto i dubbi sono davvero pochi. Prendendo in esame la costruzione del giro secco, si evince come piloti e tecnici abbiano messo a punto un setup veramente efficace. Tuttavia per quanto riguarda le prestazioni in gara le cose potrebbero senza dubbio cambiare e non necessariamente in meglio.
Tra i top team, infatti, ne abbiamo parlato prima nell’analisi delle velocità di punta, le due McLaren erano le più lente alla speed trap. Stesso discosto, in linea generale, in tutti i tratti ad alta velocità di percorrenza della pista italiana. Parliamo minimo di circa 5 km/h di velocità in meno. Questo gap non fa una grande differenza sul giro secco, perché le due MCL38 hanno sopperito a questa mancanza tramite i guadagni nei tratti più guidati del circuito e nel bilanciamento globale della tornata questo fattore, appunto nella sessione classificatoria, senza dubbio gli ha dato ragione.
Durante la corsa il discorso sarà diverso pero. Con tanta benzina serve molta più velocità per mantenere la posizione in pista. Ecco perché tale fattore potrebbe dare fastidio e non poco alla McLaren quest’oggi. Con la scia che gli avversari possono prendere potrebbero soffrire un grosso problema per la difesa. Essendo in due al comando la scuderia britannica deve attuare la giusta tattica, con Norris che potrebbe dare la scia a Piastri per difendersi dal gruppo alle spalle. Si partirà co la Medium per poi passare alla Hard. L’utilizzo delle mescole sarà fondamentale anche se non dovrebbe esserci un degrado eccessivo.
Autore e grafici: Marco Iurlandino – Zander Arcari – @berrageiz