La lotta per il campionato costruttori vede Red Bull, McLaren e Ferrari raggruppate in soli 39 punti. Una situazione certamente non pronosticabile fino a qualche mese fa, quando la RB20 dominava in lungo e in largo nella prima parte della stagione. Poi qualcosa è cambiata, all’interno del team austriaco qualche cosa si è rotta, e i rivali hanno iniziato a guadagnare terreno.
In modo esponenziale ci è riuscita la McLaren, che da Imola in poi ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per vincere le gare. E’ successo però solo in tre occasioni, due con Norris a Miami e in Olanda, e una con Piastri in Ungheria. Spesso e volentieri infatti, il team di Woking si è fatto del male da solo, non approfittando al massimo delle difficoltà degli avversari e buttando alle ortiche vittorie che potevano risultare abbastanza “scontate”, come a Spa o anche alla stessa Monza.
Sì, in Brianza il passo di Piastri e Norris era leggermente superiore a quello di Leclerc, il quale si è inventato insieme alla Ferrari una strategia perfetta per mandare in visibilio i tifosi presenti sulle tribune, ma al netto di tutto, la MCL38 è stata comunque superiore, magari non di molto, della SF-24, vetture gentilissima sulle gomme sin da inizio stagione, un punto di forza in parecchie gare di questo 2024 per la Scuderia di Maranello.
McLaren: va bene fidarsi della Ferrari, ma non troppo
La McLaren deve però fare pace con se stessa: le diatribe tra i due piloti non aiutano, anche perché Norris in particolare ha fatto capire come non si senta del tutto tutelato dal team nella rincorsa a Verstappen al titolo mondiale. 62 punti non sono impossibili da recuperare, ma c’è bisogno di stabilire una gerarchia chiara anche per mettere Lando in una posizione più comoda dal punto di vista mentale, avendo dimostrato in più occasioni di subire particolarmente la pressione del momento.
Il sorpasso di Piastri alla Roggia nei confronti del compagno di squadra è tutto fuorché un segnale di aiuto, un qualcosa che in McLaren stanno provando a risolvere, forse in maniera tardiva: il team principal Andrea Stella ha fatto capire come bisognerà aiutare Norris in futuro, mentre il CEO Zak Brown pare pensarla diversamente. Un disguido interno che rischia di far perdere al britannico la vera opportunità di vittoria mondiale.
Un qualcosa che non sembra toccare invece il cammino verso il campionato costruttori: la Red Bull sembra ormai cotta, gli otto punti di distacco possono essere facilmente colmati a Baku, considerando anche il fatto di come la squadra austriaca abbia un solo pilota, ovvero Verstappen, viste le grosse difficoltà palesate da Perez.
Proprio Andrea Stella, successivamente alla vittoria di Charles a Monza ha esternato un suo pensiero, sicuramente condivisibile, ma fino a un certo punto: “La Ferrari è stata competitiva quanto noi a Monza, quantomeno con Leclerc, e questa non è certamente una buona notizia. Dovevamo affrontarli nel corso della gara e hanno fatto un gran lavoro sfruttando la strategia”.
“Dall’altro lato però è una buona notizia, perché significa che abbiamo più macchine in grado di togliere punti alla Red Bull nella lotta per il campionato costruttori, quindi credo che sotto questo punto di vista, la competitività della Scuderia di Maranello sia un bene. Dobbiamo assicurarci di avere una macchina sempre al massimo, ma attenzione, perché anche la Ferrari potrà essere una candidata seria alla vittoria”.
Del resto, 39 punti di distacco dalla Red Bull e 31 dalla McLaren sono davvero pochi a otto gare dalla fine: quindi sì, la Ferrari è anch’essa candidata alla vittoria del campionato costruttori, ma come detto anche da Leclerc dopo la vittoria di Monza, al momento è la MCL38 la monoposto più forte, è indubbio questo, sono loro il punto di riferimento più importante, ma niente può essere dato per scontato, basta davvero poco per cambiare le carte in tavola.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari – McLaren Media Centre