F1, Perez si ritira e Red Bull pensa a Russell? Nella settimana in cui Ricciardo è stato licenziato dalla Racing Bulls, altre notizie importanti potrebbero arrivare. Come prima cosa si tratta appunto del futuro di Checo Perez. Prima di parlarne facciamo un passo indietro però. In questi casi è utile per arrivare al punto della questione. McLaren è al comando della classifica costruttori da due Gran Premi. Un risultato momentaneo, senza dubbio meritato, in quanto le due MCL38, a livello tecnico, mostrano una netta superiorità che va rimarcata, così come il gran lavoro per raggiungere questo obiettivo.
Tuttavia, se diamo un’occhiata alla classifica piloti, “scopriamo” che il supporto del messicano è davvero basso. Troppo per gli standard della Red Bull, che da sempre non ha lesinato il pugno duro quando era il momento di farlo. Non vogliamo attaccare Sergio Perez, non è certo questo lo scopo dell’articolo. Eppure notiamo che la coerenza di giudizio nei suoi confronti non è mai stata tale. Prendendo in esame la militanza del messicano all’interno della sua carriera a Milton Keynes, possiamo dire che il pilota originario di Guadalajara non si è dimostrato all’altezza dei target prefissati dal team.
Dire qualcosa di diverso sarebbe mentire. Perez ha fatto capire al mondo che le doti non mancano per guidare in F1. Ha pure battuto un fenomeno del calibro di Max Verstappen, in alcune circostanze. Eppure, il conto totale del suo rendimento è totalmente insufficiente. Non basta azzeccare un paio di fine settimana durante la campagna agonistica, oppure mostrare performance buone solo quando si è messi alle strette. E proprio per questo, considerando il “vissuto” della Red Bull in merito al rendimento dei suoi piloti, ci domandiamo perché Sergio stringa ancora il volante delle monoposto austriache.
Perez ha sempre goduto di un ottimo supporto a livello monetario. Ci riferiamo a milioni provenienti da imprese messicane e non, che hanno supportato in toto la sua carriera. È chiaro che tale condizione, fa gola a un team e, con ogni probabilità, se Checo continua ad accomodarsi sul sedile della RB20, è anche per tale ragione. Tornando al titolo costruttori, va detto che se Red Bull non riuscirà a difendere il suo titolo, in parte le colpe andranno ascritte al messicano. Poteva e doveva fare molto di più. Nessuno ha mai preteso un rendimento pari a quello dell’olandese, ma nemmeno uno lontano anni luce.
F1, Red Bull “subisce” il ritiro di Perez?
In F1 l’età non conta più come un tempo, specie se a livello fisico il pilota è preparato. Tuttavia c’è un’altra componente fondamentale, senza cui non è più possibile mantenere prestazioni degne di nota: parliamo dell’aspetto mentale. Ecco… forse è proprio questo il punto che, in maniera progressiva, ha spento il talento di Perez. Un pilota che ha raggiunto molto tardi un top team, nel quale però non ha rispettato le attese in base alle sue possibilità. Stare vicino a un fenomeno come Max dev’essere parecchio difficile. Ma come detto, in Red Bull, nessuno gli ha mai chiesto di battere Verstappen.
In passato, la scuderia austriaca ha “tritato” individui per molto meno. Non serve fare degli esempi, in quanto chiunque segua la F1 conosce a menadito i nomi dei piloti appiedati o retrocessi alla “vettura B” (Toro Rosso, AlphaTauri). Liam Lawson ha preso il posto di Daniel Ricciardo, licenziato in tronco per una motivazione molto semplice: mancanza di performance. Parliamo della medesima situazione mostrata a più riprese da Perez che, però, a differenza dell’australiano, non ha subito alcun tipo di provvedimento. Solo tante chiacchiere con la stampa che non hanno portato a nulla.
Gli avversari stanno rubando a Red Bull i tecnici più bravi. La squadra deve necessariamente ripartire dal gruppo dopo la perdita di Adrian Newey e diversi altri ingegneri. Per questo, dopo l’uscita di scena di Will Courtenay, ex capo delle strategie che si trasferirà a Woking, Hannah Schmitz è in attesa di una promozione che, tra l’altro, eviterebbe al team di farsela scippare. Lo stesso Marko ne ha fatto parola, sostenendo che le sue caratteristiche sarebbero perfette per ricoprire il ruolo lasciato vacante.
Se da una parte c’è chi va trattenuto “a forza”, dall’altra c’è chi andrebbe lasciato andare. Ci riferiamo a Perez che, sebbene abbia firmato un rinnovo addirittura biennale, pare vorrebbe addirittura ritirarsi. Probabilmente Sergio è al corrente che le clausole nel suo contratto consentono a Red Bull di liberarsi di lui in anticipo e, proprio per questo, in maniera del tutto inaspettata, al Gran Premio di casa potrebbe annunciare il suo abbandono dalle competizioni. Se tale scenario farà presenza, resta da capire se si tratta davvero di un addio o, magari, un semplice arrivederci prima di accasarsi a un altero team.
F1, Red Bull valuta Russell come sostituto
In tal caso Red Bull dovrebbe guardarsi in giro poiché, a seguito del licenziamento di Daniel Ricciardo, un’eventuale promozione di Tsunoda in Red Bull andrebbe rimpiazzata. C’è chi parla di Oscar Piastri, eventualmente. Pilota che, a nostro modo di vedere, farebbe meglio a restare in un team che in questo momento è più forte e offre maggiori garanzie per il futuro. Nei giorni scorsi si è parlato dell’interessamento di George Russell, notizia che ha fatto imbestialire Toto Wolff che, a questo punto, incastrando tutti i pezzi del puzzle, potrebbe essere qualcosa di più di una semplice boutade.
D’altra parte, la foto scattata durante il Gran Premio di Singapore all’Hotel Ritz Carlton non è fantasia. Immagine scattata da @romanianf1 dove possiamo osservare a colloquio, in un momento di relax, George Russell, Christian Horner e Helmut Marko. Il tutto, appunto, mentre le voci di un interessamento della Red Bull per il pilota Mercedes, già per la prossima stagione di F1, sono circolate in maniera insistente all’interno del paddock. D’altra parte, come detto, pare che Perez abbia già deciso il suo futuro.
Nel farlo, avrebbe già comunicato alla Red Bull il suo volere. La scuderia austriaca, spiazzata da questa notizia, si sarebbe messa subito alla ricerca di un papabile sostituto. Russell, tuttavia, con la partenza di Hamilton verso la Ferrari, si troverebbe ad essere il pilota di punta Mercedes. Questo parrebbe lo scoglio più grande da affrontare, in una trattativa che, a quanto abbiamo appreso nelle ultime ore, la squadra di Milton Keynes avrebbe tutta l’intenzione di portare avanti con decisione. Non ci resta che attendere il Gran Premio del Messico, con tutti i “se e ma” del caso sottobraccio…
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Oracle Red Bull Racing – @romanianf1