Red Bull è arrivata seconda con Verstappen e insieme hanno provato a limitare i danni. Il talento di Hasselt è stato autore di un weekend praticamente perfetto con il mezzo che ha a disposizione, mentre fatica, ancora una volta, con Sergio Perez, decimo e mai nel vivo dell’azione. Al di là della buona prestazione di Baku, gara però conclusa con la RB20 contro le barriere, il messicano continua il suo periodo nero.
Oltre alla poca competitività della monoposto, se relazionata ovviamente a quella di qualche mese fa, bisogna considerare chiaramente le performance altamente insufficienti di Checo, il quale continua a perdere punti, gara dopo gara, “aiutando” di fatto la McLaren in questi mesi, prima a raggiungere la Red Bull, poi sorpassarla e quindi allungare nella classifica del campionato costruttori.
Obiettivamente, con soli 144 punti all’attivo, il mondiale di Perez è da considerarsi scarso, non ci sono molte altre parole per definire le prestazioni del messicano, il quale resta saldo al suo posto più per pressioni provenienti dall’esterno, in particolare dagli organizzatori del GP del Messico, in programma a fine ottobre. Di riflesso, anche dai vertici della F1, i quali vogliono mantenere uno status quo, ma se fosse stato per la Red Bull, in particolare Christian Horner, Perez sarebbe già a casa.
Perez punta il dito su una strategia non all’altezza: “Il risultato è deludente: abbiamo iniziato bene ma sprecato l’occasione di un undercut, cosa che invece Sainz e la Ferrari hanno fatto. Dopo aver superato tre vetture, la gara è diventata complicata e ho faticato con il bilanciamento della macchina, che non era ottimale. Superare Colapinto e Hulkenberg è stato impossibile. Conosciamo i nostri problemi e c’è una soluzione, ma questa pista è difficile per noi. Puntiamo ora sulle prossime gare, dove gli aggiornamenti dovrebbero aiutarci”.
Red Bull, mondiale ancora possibile?
Che Singapore non sia propriamente una pista Red Bull è risaputo, ma quantomeno Verstappen, lungimirante, ha provato a dare il massimo con il mezzo a disposizione, ed è quello che di fatto è accaduto, arrivando secondo con quella che è certamente, al momento, almeno la terza se non quarta forza in pista. Chiaramente i problemi altrui hanno aiutato, perché la Ferrari sarebbe dovuta arrivare, di logica, sul podio quantomeno, ma l’olandese si è fatto trovare pronto al contrario del compagno di squadra.
“La seconda posizione è un buon risultato, anche se la partenza è stata complicata per la poca aderenza e il degrado alto nel primo stint – fa sapere Verstappen -. Non avevamo il passo per lottare per la vittoria, quindi ho gestito le gomme e fatto la mia gara. Questa pista non è ideale per noi, ma abbiamo limitato i danni. Analizzeremo i dati per migliorare ad Austin, dove speriamo di lottare per la vittoria. Un passo avanti rispetto alla scorsa settimana, quindi sono soddisfatto”.
I punti di vantaggio su Norris sono ancora una mini garanzia per Max, il quale però sa che dovrà essere perfetto per arginare la rimonta del rivale in campionato, e dovrà fare i conti anche con un Piastri in salute e una Ferrari che, senza vaccate come quelle di sabato scorso a Singapore, sarà arbitro di un mondiale ancora apertissimo, Lando permettendo ovviamente.
Per Christian Horner, team principal della Red Bull, il mondiale costruttori è ancora alla portata nonostante il distacco sia adesso di 41 punti: l’inglese crede che questa pausa di un mese possa dare alla squadra la possibilità di colmare il gap con la McLaren. Più drastico, in senso negativo, Helmut Marko: “Il distacco è allarmante! Pazzesco come Norris sia andato via a Singapore. Adesso, fortunatamente, abbiamo quattro settimane per lavorare, ci sarà tanto da fare in fabbrica”.
La Red Bull è talmente in difficoltà che per rosicchiare un punto a Norris, ha costretto Ricciardo a fermarsi ai box a due giri dalla fine per tentare il giro veloce, cosa che l’australiano è riuscito ad eseguire. Una mossa, a parere personale, non corretta, e che dimostra come il team sia davvero alla canna del gas. Le prossime settimane saranno decisive, e ci diranno molto anche per quel che riguarda il campionato piloti, mai così a rischio come quest’anno per Verstappen.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Red Bull Content Pool