Max Verstappen sta facendo parlare di sé da qualche giorno a questa parte. Dopo quanto accaduto a Singapore, con la FIA pressante in merito alle espressioni utilizzate dai piloti, il campione olandese non ha affatto mandato giù il provvedimento della Federazione, che ha condannato il tre volte iridato a lavori socialmente utili, probabilmente un qualcosa di simile a quanto accaduto nel 2018, quando la sanzione fu più o meno la stessa.
Sì, perché Max è recidivo in tal senso, quella volta però per comportamenti giudicati inappropriati nei confronti di Esteban Ocon, che a Interlagos tentò di sdoppiarsi con la sua Force India/Racing Point, eravamo nel periodo del passaggio, e poco dopo essere uscito dai box cercò il sorpasso a Verstappen, in quel momento leader della gara, ma alla S di Senna i due vennero a contatto per colpa del francese.
Max non capì più nulla, spintonò l’avversario alla pesa e venne successivamente sanzionato con due giorni di servizi socialmente utili alla FIA, scontandoli in Marocco, nel 2019, partecipando al weekend di FE in direzione gara. L’olandese non era ancora diventato il campione che tutti conosciamo, ma era nel periodo nel quale iniziava a darsi una calmata, anche in pista, commettendo meno errori e continuando quel percorso di crescita che lo ha portato ad essere il fuoriclasse di adesso.
“È interessante vedere le cose dall’altra prospettiva, di solito non abbiamo l’opportunità di passare un’intera giornata con gli steward – dichiarò all’epoca Verstappen -. E’ affascinante capire cosa comporta prendere decisioni così importanti. A volte può non piacere a qualcuno, ma va presa seguendo le regole. È stato utile esplorare un aspetto diverso del mondo delle corse, piuttosto che stare solo in macchina. Questo tipo di esperienza è stato costruttivo per me”.
Verstappen, ultima parte di carriera in Red Bull o andrà altrove?
Se quelle dichiarazioni di Verstappen fossero sincere o meno, non è dato saperlo, fatto sta che negli ultimi giorni, il tre volte campione del mondo, a ragion veduta per chi scrive questo articolo, sopporta sempre meno queste boiate da parte della Federazione. Le parolacce in F1 ci sono sempre state, sono piloti che vivono a 330 km/h e non possono certo frenare l’adrenalina mentre guidano o partecipano a un weekend di gara.
Proviamo a metterci anche nei loro panni, e rispondere costantemente, ogni giorno, alle domande dei giornalisti, a volte anche molto banali, può risultare snervante, eppure Max è sempre stato molto disponibile con i media, senza mai mancare a un appuntamento. Invece di pensare a queste castronerie, Ben Sulayem farebbe bene a dare una bella rivisitata alle regole generali di questo sport, sicuramente più entusiasmante quest’anno, ma talvolta gli steward prendono delle decisioni talmente pessime che fanno passare davvero la voglia.
Ecco, questo è un sentimento che inizia a manifestarsi sempre più nella mente di Verstappen: il tre volte campione del mondo ha ribadito ultimamente come certi atteggiamenti da parte della Federazione possano in qualche modo allontanarlo dalla F1, ma già anni fa disse chiaramente come la sua carriera non sarà in alcun modo paragonabile a quella di altri piloti, come Schumacher o Hamilton, per quanto concerne la longevità.
Si pensava che il contratto in scadenza con la Red Bull nel 2028 fosse anche l’ultimo di Max, ma stando alle recenti vicissitudini a Milton Keynes, con un fuggi fuggi generale e una monoposto che fatica a rimanere al vertice, l’olandese potrebbe anche cambiare aria, con Mercedes e Aston Martin sullo sfondo e prontissime ad offrire soldi, materiale tecnico competitivo e una vettura in grado di lottare per il mondiale.
Verstappen non sa ancora cosa gli riserverà il futuro, ma di una cosa è certa, ovvero che la prossima decisione sarà anche l’ultima della sua carriera da pilota: “Per me è molto semplice: amo quello che faccio, e finché sarà così, rimarrò qui a correre in F1. Se un giorno sentirò il bisogno di cambiare, lo farò. Ma al momento non è qualcosa a cui sto pensando. Il mio prossimo passo, se ci sarà, sarà definitivo. Potrebbe anche essere un rinnovo con il team. Per ora, non c’è ancora nulla di deciso”.
Nulla di nuovo, anzi: Max ribadisce come questo mondo, al di là delle corse in pista, non gli vada proprio a genio. Una sorta di pecora nera nel sistema, che diciamocelo, è alquanto apprezzabile. Schietto e sincero, l’olandese sa che le chance per vincere i mondiali non saranno tantissime, evidentemente, e di certo non vuole correre fino a 35/40 anni. Speriamo che la FIA, con le sue idee bizzarre, non lo faccia stancare prima del previsto, perché di talenti così, anche costruiti per vincere per carità, ma è un dato di fatto, non ne nascono ogni giorno.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Red Bull Content Pool –