mercoledì, Ottobre 16, 2024

F1, Toyota acquisirà competenze nei test in pista grazie alla Haas

Toyota si interessa alla F1, ma andiamo per ordine. Quando le risorse per realizzare un progetto, qualsiasi esso sia, sono limitate, occorre fare la “punta al cervello”. Nonostante dal 2021 la FIA abbia introdotto il budget cap, i rapporti di forza in pista non sono mai stati equilibrati o sovvertiti. I top team sono rimasti tali e il resto dello schieramento fa parte del midfield, i cui valori cambiano molto frequentemente. Haas fa parte di questo nutrito gruppo d scuderie che, grazie alle possibilità offerte dal regolamento tecnico, riesce a ben figurare anche rispetto a competitor teoricamente più attrezzati.

La sinergia con la Scuderia Ferrari non si limita all’utilizzo delle unità di potenza del Cavallino Rampante, ma all’insieme delle componenti che le squadre possono cedere in uso a un altro team, pur conservando in maniera severa la loro proprietà intellettuale. Di fatto, il legame con il team di Maranello consente al team di Gene Haas di utilizzare l’unica strategia finanziaria sostenibile per poter partecipare al campionato mondiale di F1. Anche il recente accordo tra il team statunitense e Toyota Gazoo si basa su un’interpretazione molto abile del regolamento sportivo.

F1 Toyota
Il logo del gruppo Gazoo Toyota sul muso della Haas – Credit: toyotagazooracing.com

F1, Toyota ci fa capire come possono essere sfruttati i “testing of previous cars”

L’articolo 10.2 del regolamento sportivo disciplina i test effettuati con monoposto conformi ai regolamenti tecnici di uno qualsiasi dei tre (3) anni solari immediatamente precedenti all’annata solare corrente. Tali prove su pista possono essere eseguite solo su tracciati in possesso di una licenza di pista rilasciata dalla FIA di grado 1 o 1T e solo con monoposto costruite secondo le specifiche del periodo. Durante qualsiasi TPC, le auto devono essere dotate della centralina installata dalla Federazione Internazionale, richiesta dall’articolo 8.3 del regolamento tecnico.

Possono essere usati solo pneumatici fabbricati specificamente per questo scopo dal fornitore di gomme designato. Molti team, da quest’anno, fanno ampio ricorso a questo genere di test, in quanto da questa stagione sono utilizzabili le monoposto 2022, le prime sviluppate secondo l’attuale corpo normativo. L’obiettivo è quello di allenare i giovani piloti di riserva su monoposto dalle caratteristiche simili a quelle attuali. Sino allo scorso anno si potevano utilizzare al massimo le vetture 2021 con il fondo piatto e gomme da 13 pollici, del tutto differenti nell’handling rispetto alle wing car.

F1 Toyota
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della F1-75 durante i test TPC

F1: TPC per formare tecnici Toyota

Ayao Komatsu, team principal della Haas, ha spiegato che la partnership con la casa del Sol Levante le consentirà di sfruttare più risorse non necessariamente materiali, come ad esempio il simulatore: “I TPC sono molto importanti in termini di formazione del personale. Abbiamo poco più di 300 individui, non abbiamo un “backup” in tal senso, quindi se un ingegnere di gara o un ingegnere delle prestazioni decide di andarsene o non può partecipare a una corsa, allora siamo davvero in difficoltà”. In tal senso, i “Testing of Previous Cars” rappresentano sessioni in cui sia Haas che Toyota potranno trarre reciproco beneficio.

Potranno essere utilizzati non solo giovani piloti sotto il controllo della casa nipponica, ma anche un gruppo di tecnici a supporto del personale della scuderia a stelle e strisce. Toyota potrà assimilare la tecnologia in uso in Formula Uno, quindi, mentre Haas potrà contare su un gruppo tecnico ibrido: “Per il programma dei prossimi TPC impiegheremo personale del team Haas F1, ma anche Toyota Gazoo Racing metterà a disposizione le sue risorse. Quindi sarà una miscela e uno sforzo completamente collaborativo, che è ciò di cui abbiamo bisogno”, ha chiosato il team principal della scuderia americana. Un’interpretazione del regolamento singolare quanto astuta.

F1 Toyota
Ayao Komatsu – team principal della scuderia americana Haas

Del resto, Toyota intende rendere proficua la partnership in termini di know-how, non certo per necessità di marketing. Tutto questo garantendo che il personale del gruppo giapponese non abbia accesso a informazioni sensibili relative alle componenti fornite dalla Scuderia Ferrari, protette dalla proprietà intellettuale. Nonostante le rassicurazioni fornite alla storica scuderia, è davvero difficile comprendere come Haas possa inibire la comprensione delle tecnologie offerte dalla rossa, che fanno parte dei TRC (Transferable Components, nda), a chi storicamente è maestro del “reverse engineering”…

Autore: Andrea Bovone

Immagini: Haas – Scuderia Ferrari – F1Tv

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