Ferrari ha dettato legge negli Stati Uniti d’America, Gran Premio di F1 dove ha fatto il “culo a stelle e strisce” al resto dei competitor. E sì… la prima frase del pezzo rende l’idea alla perfezione di questo “coito” collettivo che ha coinvolto milioni di persone, in estasi nella tarda serata domenicale italiana. Un “amplesso” che ha raggiunto il suo culmine alla tornata 56, quando dopo un’angoscia durata 1:35:09.639, plasmata dalla paura di non farcela per qualche problema tecnico o solo dio sa per cosa, l’atto finale ha visto le due rosse tagliare la linea di meta, davanti a tutti, sotto una sventolante bandiera a scacchi.
Incubo sportivo, due parole che fanno riflettere se pensiamo alle prestazioni del Cavallino Rampante dopo le vittorie messe da parte in stagione. Gare dove è arrivato il flop perentorio. Una sorta di abitudine leggermente cambiata a Baku, dopo Monza, che comunque conferma un fatto: a margine di un trionfo nell’attuale campagna agonistica, il team di Maranello non riesce a bissare il risultato pure se ha la macchina per farlo. Sarà questa la volta buona per sfatare questa fastidiosa consuetudine? Chissà. A livello teorico tutti i crismi del caso sembrano fare presenza. Attendiamo il weekend per prenderne atto.
Il circuito di F1 Hermanos Rodríguez ubicato a Città del Messico rappresenta una sfida interessante per la Ferrari, che già lo scorso anno ha dimostrato di potersi adattare parecchio bene a questo tipo di pista. La vettura italiana, nel 2023, si era dimostrata molto competitiva trovando un buon compromesso a livello di set-up. Scenario che ha permesso di sfruttare al meglio le gomme sul giro secco. In qualifica, di fatti, la SF-24 si era distinta per la capacità di far lavorare correttamente gli pneumatici, ottenendo prestazioni di rilievo. Ricorderemo la prima fila tutta rossa della scorsa campagna agonistica.
In gara però, emersero difficoltà nel gestire il degrado e nel mantenere le temperature delle mescole sotto controllo. Un problema che penalizzò le prestazioni complessive sulla distanza dei 300 km e fischia. Il team italiano adottò una messa a punto inusuale per le caratteristiche della SF-23, cercando di correggere il sovrasterzo nella fase di transizione tra l’inserimento e l’apice delle curve. Questo lavoro portò a ottimi risultati nel T1, dove la rossa riuscì a sviluppare eccellenti velocità di punta, anche grazie a un carico aerodinamico leggermente inferiore rispetto alla media delle altre scuderie..
Nel settore centrale, caratterizzato da curve in appoggio che richiedono maggior spinta verticale, la vettura modenese riuscì a tenere testa alla Red Bull RB19 di Verstappen, dimostrando una buona competitività e riuscendo a trovare un ottimo bilanciamento. Mentre l’ultimo settore si rivelò più complicato per, com una monoposto che faticò e non poco ad adattarsi al layout più lento, sebbene riuscì comunque a restare vicina alla Red Bull nel T3. Questo il resoconto del rendimento concernente la progenitrice della SF-24, auto di F1 che non aveva il livello di prestazione attuale.
F1, Ferrari ha tutta l’intenzione di spingere sul gas e lottare per la vittoria in Messico
Il recente weekend di F1 in Texas ha dimostrato che gli aggiornamenti introdotti dalla Ferrari stanno funzionando davvero bene. Il nuovo fondo, montato sulla vettura a Monza, è una versione profondamente rivista rispetto alla specifica di Barcellona che come sappiamo non aveva dato i risultati sperati. Macro componente che ha segnato un netto passo avanti. Ricordiamo che i deviatori di flusso anteriori furono riprogettati per ridurre le perdite di energia a valle, migliorando il loro “attaccamento” alla vettura e relativo controllo. Inoltre, la chiglia e l’espansione del tunnel sono state ottimizzate.
Mossa per integrarsi con le modifiche suddette, concentrando gli sforzi sull’efficienza del carico aerodinamico lungo il bordo del fondo, in particolare nella zona denominata “edge-wing”. Sappiamo inoltre che è stato contenuto completamente il cosiddetto pompaggio aerodinamico. Nelle prime fasi stagionali Ferrari mostrava un buon comportamento nelle curve ad ampio raggio e in appoggio. Ora ha migliorato anche la gestione delle curve rapide in successione, come quelle del primo settore di Austin. Resta ancora da lavorare sul cosiddetto “handling” sui bump.
Parliamo di un aspetto che richiede non solo interventi sulle sospensioni, ma anche la giusta gestione delle pressioni degli pneumatici e delle altezze da terra. Venendo al Messico, round numero 20 del mondiale di F1 targato 2024, possiamo dire che la SF-24 dovrebbe adattarsi bene alle curve ad alta velocità del T2. D’altronde, come dimostrato dalla McLaren nel 2023, quando si riesce a far lavorare efficacemente il pavimento, si può liberare un grande potenziale. Il primo settore della pista intitolata ai fratelli Rodriguez è caratterizzata da un lunghissimo rettilineo.
Ferrari, quest’anno, al retrotreno ha spesso optato per una downforce che in media era sotto il livello del carico ottimale. L’obiettivo era chiaro: massimizzare le velocità di punta in fondo ai rettilinei. Una scelta che non sembra influire negativamente sul bilanciamento complessivo, che riesce comunque a offrire una buona stabilità di marcia. A parte qualche iniziale problema di adattamento, dovuto a un’eccessiva rotazione nelle fasi iniziali di guida, il team riesce a trovare un buon compromesso per bilanciare la vettura, anche grazie al volume del carico generato dal fondo dell’auto.
Nell’ultimo tratto del circuito, dove le velocità medie si abbassano e diventano importanti aspetti quali grip meccanico e trazione, Ferrari pare possa presentarsi con un pacchetto ancora una volta competitivo. Tramite una messa a punto ben calibrata, per le vetture italiane non dovrebbero emergere particolari criticità in queste sezioni tecniche, consentendo al team di ottenere prestazioni solide anche in questa parte della pista. Predire il rendimento di una F1 prima che scenda in pista è sempre complicato, ma a livello di potenziale la SF-24 non deve temere nessun’altra scuderia.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv